Autore Topic: Kranzer - dalla val Ciamin all'altipiano dello Sciliar per la val Palezza  (Letto 2078 volte)

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Offline piesospinto

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Gita del 27/9/2015

Ecco una gita per la quale la frase "l'importante non è la meta, ma il viaggio per raggiungerla" calza a pennello.
Il Kranzer (l'unica elevazione degna di nota che si stacca dall'altopiano dello Sciliar lungo il sentiero dal Rif Bolzano al Rif Alpe di Tires) era infatti solo un pretesto per salire sull'altipiano dello Sciliar per un'accesso inusuale, cioè dalla val Palezza (innominata sulle mappe), infilandosi tra le selvagge bastionate meridionali che danno sulla val Ciamin.

In pratica abbiamo effettuato una variante al percorso Val Palezza-Val Fontana descritto nel libro dei sentieri selvaggi di Bonetti e Lazzarin. Curiosamente quasi tutto il percorso è riportato come sentiero sulle vecchie carte IGM, ma non dalle Kompass o Tabacco, anche se i sentieri sono ben tenuti e abbastanza frequentati, a giudicare dal calpestio.

Partiti da poco sopra a San Cipriano abbiamo seguito la val Ciamin in MTB fino al Rechter Leger (1603), dove sbuca la val Palezza. La strada ha un paio di strappi feroci, ma per il resto è ben pedalabile. Lasciate le bici alla baita col bel crocifisso, abbiamo risalito il prato sulla sinistra. Di qui la val Palezza sembra inacessibile. Alla fine del prato un sentiero evidente sale ripido a destra, rimonta un ripido pendio e poi piega a sinistra per rientrare nella valle, con un breve tratto attrezzato. Di qui abbiamo seguito grosso modo il fondo della forra, tendenzialmente in sinistra orografica, oltrepassando il caratteristico antro della Ochsengufl. Poco sopra la valle è sbarrata da una cascatella: il salto si supera sempre aggirando a destra.
Siamo così arrivati ad un cancelletto a quota 1950 circa, dove abbiamo abbandonato il percorso della descrizione di Bonetti, che rientra a sinistra verso il Belcolle. Abbiamo invece seguito a destra un bel sentiero tra i mughi che ci ha portato (direzione NE) nell'Alploch. L'abbiamo seguito in successione di tratti più o meno ripidi finchè il vallone si amplia, per poi risalire a sinistra lungo una traccia di vecchio sentiero (penso che si possa anche risalire tutta la valle a destra per arrivare sull'Eselruecken e congiungersi al sent 4). Ci siamo così trovati su un articolato costone erboso, percorso da innumerevoli sentieri di capre. Alla sommità il costone è sbarrato dallo scalino roccioso che dà sull'altipiano dello Sciliar, che però è interrotto in più punti da passaggi erbosi. Per uno di questi, siamo saliti sull'altipiano e di qui alla cima sassosa del Kranzer (2465).
Per la discesa, abbiamo seguito il sent 4 verso il rifugio Alpe di Tires, per scendere poi nel buco dell'orso col sent 3 e ritornare al Recher Leger a riprendere le bici.

Un giro di grande soddisfazione, non difficile ma che richiede assenza di vertigini e passo fermo. Intorno a 1300 metri di dislivello.

Qualche foto. Purtroppo il meteo non era l'ideale, ma a questo siamo abituati.


Crode Ciamin e grande Valbona


Sul traverso per immettersi in val Palezza


Giù in basso il Rechter Leger


Si entra in val Palezza


La forra, aspra ed articolata


Una delle strettoie


Il grande antro della Ochsengufl


Sopra quota 1950, a destra nell'Alploch


Dietro di noi, il Belcolle


La parte superiore: sul cengione erboso. Si vedono in alto alcuni dei passaggi che interrompono la bastionata


Dal sentiero 4, l'Alploch con a destra la cengia erbosa percorsa in salita, a sinistra l'Eselruecken


Rifugio alpe di Tires e Sass Pordoi
Mauro