Autore Topic: [GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda  (Letto 5719 volte)

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Offline MagoZichele

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Pur se in colossale ritardo (ma trovare il tempo è sempre un casino), vi racconto in due righe come è andato il mio tour estivo. Quest'anno come già anticipato sviluppato fra la val di solda e la val martello.

PRIMI TRE GIORNI

[13 Luglio 2013] Parto il 13 luglio di buon'ora ma non prestissimo come lo scorso anno, diciamo intorno alle 5.30. davanti a me ben 6h di viaggio. arrivo a solda verso le 12.00 e mi fermo poco prima per il pranzo, quindi alle 13.30 lascio l'auto al posteggio della seggiovia kantzel e mi incammino lungo la valle di zay in direzione del rifugio serristori a poco più di 2700mt.



la giornata è bella, ben presto l'imponente vista del classico trittico ortles-zebru-gran zebru invita quasi a camminare perennemente all' indietro, rivolti verso di loro. la valle di zay è verdissima, punteggiatura di motivi floreali bianchi gialli e rossi, e solcata dai ruscelli che vanno a formare più a valle il tumultuoso torrente zay.



mi prendo qualche pausa ogni tanto per fotografare questo ben di dio e anche per non accelerare troppo il passo. intorno ai 2300mt rimonto un dosso roccioso che da accesso ad un largo pianoro adatto ad una sosta e a delle belle foto. adesso si vede finalmente il rifugio serristori arroccato più in alto ma imponente è la vista sulla cima vertana (prossimo obbiettivo) e sull' angelo grande.



riprendo il cammino accodato a una comitiva di tedeschi che se non altro mi obbligano a non procedere troppo frettolosamente. quindi arriviamo al rifugio alle 15.45. una rapida e comoda sistemazione e dopo aver passato il pomeriggio a contemplare la croda di cengles dove saliro all' indomani, la sera sono pronto per una cena che si rivela incredibilmente pantagruelica!! complimenti davvero a tutto lo staff!! la sera dal lucernario sopra la mia testa uno spettacolo di cielo stellato mi accompagna per prima vera sfida di domani.



[14 Luglio 2013] Il mattino successivo mi sveglio di buon'ora come spesso succede nei rifugi ma mi prendo comunque tutto il tempo per rifocillarmi prima delle fatiche e per congedarmi da alcuni simpatici amici conosciuti la sera prima, quindi intorno alle 8 mi incammino per il sentiero che prosegue dietro al rifugio e da accesso alle più alte meraviglie di questa valle. ben presto il terreno risulta a macchie ancora ben ammantato di neve, e non è un caso visto che la gran quantità di neve caduta ha fatto si che fossi a rischio di dover rinviare oltremisura la mia partenza.





per un tratto proseguo in piano poi il sentiero si impenna deciso alle porte dei 3000mt. la salita improvvisa mette a dura prova, e il terreno per niente stabile non facilita la progressione, ma come sempre in questi luoghi siamo ripagati dall' ambiente circostante che è favoloso. si scoprono in tutta la loro maestosita sia la cima vertana, dove ora posso vedere la grande e rilucente croce di vetta, sia il convesso e pensile ghiacciaio dell' angelo grande.







finisce nel frattempo il tratto di sentiero e comincia la progressione fra roccette inframezzata da avvincenti passaggi lungo due funi metalliche che aiutano a superare due passaggi più ripidi. in breve la vetta è raggiunta, dove trovo già appollaiati due escursionisti saliti per la via ferrata. rimango quasi stordito dalla vista della sottostante val venosta e dal sommesso brusio che sale dal basso. in lontananza vedo il bernina, il piz buin (!!), il palla bianca. è una giornata fantastica ripagata con yn panorama incredibile. non so più da quale parte rifarmi per iniziare a fare delle foto, quassù a quasi 3400mt. sull' angelo bianco vedo delle piccole formichine che risalgono il lembo sud del ghiacciaio. dietro il gran zebru, più a sinistra, l'amato cevedale che lo scorso anno salutai da lontano....











è il momento di riscendere e un po mi dispiace, speriamo di beccare giornate così anche nei giorni a venire. in discesa tutto procede per il meglio e mi fermo sulle sponde di un laghetto poco prima del rifugio per il pranzo, quindi passo a recuperare le mie cose salutando i gestori, e mi incammino sul sentiero che percorrendo a mezza costa il versante sudest della valle di zay, raggiunge la stazione a monte della seggiovia kantzel, per un veloce rientro a solda dove pernottero questo secondo giorno. mentre scendo i tre big mi osservano severi dalle loro maestosita; la sera, dopo cena esco a fare due passi nel grazioso laghetto di solda osservando la volta scura e cupa della cima vertana, la prossima sfida di domani!







[15 Luglio 2013] Al mattino successivo mi congedo dalla simpatica vecchina che gestisce l'hotel dove per una notte sono stato l'unico ospite, e alle 8.30 in punto sono già seduto sulla seggiovia kantzel che mi porta rapidamente a quota 2300mt. l'aria è frizzante e si preannuncia un'altra bellissima giornata a giudicare dal blu elettrico della volta celeste completamente sgombra da nuvole.



dalla stazione a monte mi metto in cammino per il sentiero che risale la valle di rosim, anch'essa a questa quota ben ammantata di verde e con la luce dei primi raggi di sole che, sbucato da dietro il Plattenspitz, crea giochi di luce cromatici con le goccioline di rugiada adagiate sull' erba. supero alcune mucche e dopo il guado del torrente rosim la salita si impenna progressivamente ma inesorabilmente. via via la roccia prende il posto del verde e il paesaggio assume i classici toni del grigio e del rosso. in corrispondenza di un bel punto di osservazione per una cascata formata dal torrente rosim, mi fermo per una pausa; è passata un'ora e ho guadagnato 500mt di dislivello. ne rimangono solo altri 700..





riprendo e in breve sono sul pianoro che da accesso alla vedretta di rosim, arroccata più in alto con una vistosa lingua di ghiaccio che si protende minacciosa verso il basso.



comincio la manovra di aggiramento per portarmi sul lato nordest del ghiacciaio prima di risalirlo ma vado a finire completamente fuori traccia andandomi a infilare in un inferno di rocce ghiacciate. dopo un bel  po’ di tribolazioni mi accorgo che è passata un altra ora e praticamente non è che abbia progredito un granché.

finalmente però riesco a scovare la traccia già percorsa da altri escursionisti, completamente su neve, quindi rompo gli indugi, calzo le ghette e mi avvio sulla neve. la salita si fa sempre più ardua da affrontare trovandomi a passare in punti in cui si supera il mezzo metro di bene. ma la fatica è comunque ripagata da tutto quanto mi circonda. La vedretta di rosim alle mie spalle è ormai un lontano catino ghiacciato, davanti a me ora il passaggio a mezza costa sotto al passo di rosim esalta ancora questa fantastica giornata. In alto la lucente croce di vetta risplende e mi acceca, ma ormai non la perdo più di vista.





Alla fine del tratto in piano dove si prosegue sulla traccia sicura già lasciata da altri, inizia l’ultimo tratto sempre innevato ma molto ripido. Ripongo i bastoncini e prendo in mano la piccozza, darà più stabilità anche se ho l’impressione di esagerare visto che nonostante tutto sto progredendo senza ramponi visto che la neve non è ghiacciata ma nemmeno troppo molle. Dopo un po’ quando rialzo la testa la croce è più vicina di quanto pensassi, e solo nel tratto finale abbandono  la neve per buttarmi sulla cresta rocciosa. Attimi che sembrano eterni, poi al mio fianco vedo una delle grosse funi che sorreggono la croce, la afferro, mi tiro su, ecco la croce, la tocco, è fatta! Sono le 12 in punto, la Cima Vertana è conquistata in 3h e 20min.









Quassù un silenzio generale, irreale, e un panorama ancora una volta magnifico, mi aspettano. Impressionante la vista sulla sottostante Solda, osservandola sembra di essere proiettati verso di lei. L’angelo grande invece rivela la gibbosità del suo tipico ghiacciaio. In lontananza una visuale spettacolare sull’Orecchia di Lepre e sul Gioveretto che vedo sinistramente ricoperto di neve: è una mia prossima destinazione, speriamo bene… Butto qualcosa nello stomaco e faccio le foto di rito, ben presto però, dopo solo un’ora, devo cominciare la discesa, perche non posso perdere l’ultima corsa della funivia per il rifugio Milano, posto tappa per la ripartenza di domani alla volta della Val Martello.





L’orgoglio è a mille per aver affrontato questo tipo di escursione da solo e, con queste condizioni, per la prima volta. In discesa è tutta un’altra cosa, scendo rapidamente affondando i talloni nella neve e via via ripercorrendo a ritroso il percorso fatto, tranne nel passaggio scabroso sul pendio instabile. Qui preferisco seguire le orme lasciate da altri e procedere sul ghiacciaio fina quasi alla sua fine. Più in basso mi aspettano delle persone che mi fanno i complimenti per la mia progressione, addirittura una famigliola che, a dire loro, mi hanno seguito dal basso con il binocolo mentre salivo il tratto finale della Vertana; potete immaginare il loro stupore quando gli dico che per me era la prima volta in queste condizioni!!





Dopo 2h 20 min sono di nuovo alla seggiovia Kantzel pronto a scendere verso solda. Infine, dopo una rapida visita al centro delle guide alpine di Solda (dove ahimé mi sconsigliano per i giorni successivi il passaggio dal passo e dalla punta del Lago Gelato…), alle 17 prendo la funivia per il rifugio Città di Milano. La sera, un ultimo sguardo verso la Vertana ancora splendente sotto gli ultimi raggi di sole, poi tutto si fa cupo all’ombra di sua maestà Gran Zebrù.
« Ultima modifica: 01/12/2013 20:08 da MagoZichele »

Offline trabuccone

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #1 il: 02/12/2013 00:59 »
Complimenti per le belle salite e per averle fatto in Luglio con tutta quell'abbondanza nevosa  ;) Adoro la conca di Solda, forse un pò troppo antropizzata, ma in ogni caso spettacolare per le varie cime over 3000 piuttosto accessibili e la superba vista sui giganti onnipresenti fin dal fondovalle. Sulla Vertana, dopo il tirone a fianco alla lingua strapiombante, basta tenersi a sinistra e poi, prima di una zona crepacciata, tagliare per la pietraia sovrastante; ma immagino che con la neve non fosse così scontato trovare una traccia. La Cengles l'ho fatta in Agosto e sono sceso per libera via in cresta verso la Cima di Pietrafitta e la val Razoi, un anello che ti consiglio se ti capita di ripassarci.
Bravo!! Belle foto in zone spettacolari!!  :D
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline AGH

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #2 il: 02/12/2013 08:11 »
Splendido itinerario, anche se postato con ritardo indecente  ;D
La Cengles l'avevo vista salendo al più modesto Schoeneck o Dosso Bello. So che hanno fatto una nuova ferrata, dicono piuttosto difficile... La vecchia più facile com'era? Anche la vista su L'Angelo Grande era molto spettacolare...
« Ultima modifica: 02/12/2013 08:23 da AGH »
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Offline Normanno

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #3 il: 02/12/2013 11:05 »
Bellissimi posti e bellissime foto!!! Complimenti!! Specie per la Vertana in quelle condizioni!!! Anni fa (ero ancora con i miei genitori) abbiamo fatto la cima Beltovo e avevamo in programma l'Angelo Grande però purtroppo il meteo non ci ha aiutati :'( In futuro magari.....

Offline MagoZichele

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #4 il: 03/12/2013 22:49 »
ULTIMI TRE GIORNI

[16 luglio 2013]  il risveglio al rifugio milano, dopo la personale impresa del giorno prima sulla vertana, è accompagnato da una magnifica vista sul gran zebru infiammato dai primi raggi del sole. decido di prendermela comoda, la tappa di oggi è lunga ma tecnicamente niente di impegnativo: saluterò la val di solda attraverso il passo del madriccio per raggiungere la val martello, sulle rive del lago gioveretto dalle acque inconfondibilmente turchesi. non prima di aver fatto, però, una deviazione alla punta beltovo di dentro, un altro 3k che promette altri panorami incantevoli.



saluto il bel rifugio alle 8.10 incamminandomi nella larga sterrata che sale progressivamente verso il passo. ben presto comincio a trovare della neve ben compatta che non penalizza l'ascensione, ma se penso che fino a una settimana prima della mia partenza qui c'era ancora un mt di neve...



al rifugio madriccio tiro un po il fiato quindi proseguo sull' evidente traccia su neve; nessuno mi segue o mi precede e ancora una volta il senso di isolamento e smarrimento è piacevole dentro questo catino bianco. arrivo in vista del passo che raggiungo alle 9.45. il vento che soffia allegro allo sbocco del passo si fa sentire, ma sono ripagato dalla visuale dei monti e dell'interminabile val madriccio, sarà una lunga discesa...







non mi dilungo troppo sul passo e mi incammino sul sentiero per la punta beltovo di dentro: due brevi salitine e alle 10.30 in punto raggiungo i 3325mt di questa facile e panoramica cima.

la veduta sull' amata cima vertana magnetizza lo sguardo, tuttavia non posso fare a meno di rimanere incantato toccando quasi con mano le cime cevedale e l'omonima vedretta, veramente spettacolare. verso sud sudovest invece, una bella trinità formata in sequenza dalla cima sternai, dal gioveretto e dall' orecchia di lepre. mi soffermo proprio sul gioveretto e sul suo versante nordovest, poco raccomandabile in vista dell' indomani quando dovrò affrontarlo...







torno sui miei passi e comincio la lunga discesa della val madriccio, dapprima ancora su neve, poi pian piano il verde dei prati fioriti si riprende la scena, ed è qui che mi fermo per un rapido pranzo. in direzione del passo adesso c'è un gran viavai di persone. mi rimetto in cammino per completare la mia discesa fino al rifugio nino corsi, appollaiato su uno sperone roccioso, che raggiungo alle 14.30.







Il gran viavai che c’è qui al rifugio mi riporta di colpo alla civilizzazione, ma non è ancora nulla paragonato a quello che troverò poco più tardi più in basso all’albergo rifugio Genziana… Qui dal Nino Corsi nel frattempo ho modo di poter inquadrare in un’unica visuale sia il Lago Gioveretto da dove partirò domani, sia l’omonima montagna, e la cosa da una parte mi esalta ma dall’altra mi mette in apprensione perché è davvero una salita sterminata, e trovandomi al quinto giorno di cammino…boh…





Dopo circa un’oretta di pausa mi rimetto in cammino e scendo fino al Genziana, a quota 2000mt, quindi nuovamente in pausa aspetto il bus che mi porti giù fino al Lago. Un bello strudel con panna è quello che ci vuole per merenda! Il viaggio col pullman dura nemmeno dieci minuti ma affollato com’è non vedo l’ora di scendere davanti all’Hotel Zum See. Scendo, entro nell’hotel e di fronte alle facce stupite degli addetti mi rendo conto di aver sbagliato hotel: che figura… Percorro così i 500mt che ancora mi separano dall’albergo Gioveretto, dall’aspetto un po’ dimesso, e finalmente trovo un po’ di riposo nelle ultime ore del pomeriggio. Mi sento molto stanco e a malapena faccio due passi nella vicina area picnic da dove la vista sulle acque del lago è bellissima, quindi dopo una ricca cena mi ritiro anticipatamente in camera in cerca di un profondo sonno che mi consegni bello in forma per il Gioveretto.





[17 Luglio 2013] La nottata passa bene e mi sveglio riposato e con la giusta carica di tensione. Mi aspetta una dura e lunga salita dai 1860mt dell’Albergo Gioveretto fino ai 3440 del monte Gioveretto. Un’estenuante via di salita stimata normalmente in 6h, in condizioni di sentieri normali, quelli che invece non aspettano me visto l’incognita neve già avvistata da lontano nei giorni precedenti. In più devo anche considerare di non rientrare a valle troppo tardi, pena la perdita del pullman che mi riporti fino al Genziana. Forse troppe variabili per un’escursione di alta montagna…



Alle 6.40 sono già in cammino e in breve mi lascio alle spalle il lago per salire il ripido sentiero che si snoda fra gli abeti. Qualche bel passaggio su ponticelli di legno che permettono di superare impetuosi torrenti spezzano ogni tanto le trame verdi del paesaggio circostante. Mano a mano guadagno metri mantenendo un buon passo fino a giungere al limitare del bosco, e dove cominciano le radure. Il sole per il momento sta ancora solo illuminando le più alte cime, in basso si sente l’umidità del terreno salire via via che passano i minuti.

In un tratto semi pianeggiante riesco a scorgere, nei pressi del letto del torrente, un gruppetto di persone che verosimilmente ha passato qui la notte, spero abbiano avuto i loro buoni motivi… Nel frattempo mentre alcune marmotte salutano o inveiscono al mio passaggio, mi trovo a rimontare una prominenza che fa da spartiacque fra il limite delle radure erborse e l’inizio della nuda roccia.





Oltrepassatola, la Cima Fontana bianca mi attende perfettamente illuminata e a protezione del suo racchiuso bacino glaciologico, proprio in corrispondenza dei laghi giallo e verde. A questo punto mi trovo al limitare dei 2800mt, raggiunti in due ore di cammino, cosa che mi rende orgoglioso di per se. Per terra la neve comincia a essere la costante, quindi mi fermo per una sosta e per i preparativi alla parte più dura, calzo le ghette e mi avvio. Su un cartello è scritto “attenzione! sentiero per soli alpinisti”: mi domando se io sia un alpinista o meno, e non credo di esserlo, però sono solo, quindi va bene! posso proseguire!!





La neve in questa zona, a differenza di quanto trovato nei giorni precedenti, dimostra di essere molto più insidiosa perche molto ghiacciata in superficie, e spesso mi accorgo di non avere la stabilità necessaria. Finche la cosa si limita ai tratti in piano o debolmente inclinati, come passaggi a mezza costa, la cosa non pone troppi problemi, anche perche inizialmente ci sono comunque inframezzati dei passaggi su rocce o tracce libere da neve. I segni biancorossi appaiono e scompaiono a seconda della quantità di neve presente, e gli ometti di pietra sembrano merce rara in questa via. Non ci sono nemmeno tracce così evidenti da seguire, e le poche che davvero si riesce a scorgere non sono affatto recenti. La progressione quindi si fa via via sempre più difficile, aiutata solo da una traccia gps poco fedele e abbastanza teorica.

D’un tratto mi trovo fermo: sono proprio sotto la Fontana Bianca, un silenzio generale mi avvolge, non so più dove andare. Guardo a fondo le zone limitrofe, infine ecco un segno biancorosso fare capolino 50mt a sinistra sopra la mia testa; si passà di là. Essendo più in basso, il pendio nevoso da risalire inizialmente non preoccupa più della media, poi pian piano si impenna sempre di piu e quando mi rendo conto troppo tardi di non aver calzato prima i ramponcini. riesco comunque con calma ad arrivare ad un masso sporgente dove posso fare sosta e indossarli. in questo modo risalire il pendio diventa una banalità e in breve supero l'ostacolo, ma che brividi..





dopo un'ultima salita su pietrisco da dove sbucano rilucenti gemme di minerali, arrivo su una balconata a 3200mt dove tiro un po il fiato e soprattutto da dove finalmente vedo la piramide finale del gioveretto. in basso e in lontana il panorama premia la fatica. riparto e superate alcune grandi rocce mi trovo di fronte a un impegnativo passaggio complice la troppa neve che ha creato un pendio strapiombante a dismisura sulla mia sinistra. percorro i primi metri fino a salire su un masso e già in questo breve tratto sprofondo fino alla vita reggendomi saldamente alla vicina roccia. capisco che la mia ascensione finirà qui a 3260mt. non me la sento di progredire su questa neve ora ghiacciata, ora cedevole. sono da solo e l'esposizione del tratto da superare stavolta non ammette errori, quindi col pensiero di aver comunque già fatto tanto, saluto il gioveretto e decido di tornare indietro.



anche la discesa non si dimostra affatto banale, inducendomi a una costante valutazione ogni passo. in queste condizioni il gioveretto si è dimostrato per me veramente ostico..



per sicurezza visto che anche un po di stanchezza adesso affiora, decido di tenere i ramponcini praticamente fino al ritorno presso i laghetti.

da qui in poi segue una rapida discesa a rotta di collo con l'obiettivo di prendere il bus delle 14.



alle 13.20 sono di nuovo all'albergo gioveretto, coprendo dunque in 6h 40min un dislivello di 1400mt sia in salita che in discesa!

alle 14 prendo regolarmente il bus e infine dopo un' ultima piccola sgambata mi riporto fino al rifugio nino corsi per quest'ultima notte.

la sera in un rifugio pieno all' inverosimile faccio la conoscenza di persone viste e riveste lungo questi sentieri durante questa settimana, quindi dopo un' eccellente cena mi rifugio nel piccolo lettino della camerata che condividerò con una famigliola di sei olandesi.

sono ormai alla fine di questo tour 2013, domani ci sarà il rientro per lo stesso sentiero già percorso attraverso il passo del madriccio, con un'incognita legata al meteo che potrebbe fare scherzi già dalla mattinata.

[18 luglio 2013] l'ultimo giorno comincia innanzi tutto con una bella dormita, visto che non sento nemmeno la sveglia che mi ero messo vicino, segno di sana e rinfrancante stanchezza! scendo faccio una rapida colazione, saluto tutti e alle 7.00 mi incammino; la giornata per adesso è sempre bella e l'obiettivo è quello di raggiungere il passo del madriccio prima che si facciano vive le eventuali perturbazioni promesse.



la luce bassa del sole amplifica la bellezza dei colori di questa valle e che forse solo ora apprezzo in pieno. mantengo una buona andatura e via via guadagno i metri che mi separano dal passo, che raggiungo alle 9.00. con un po di stupore, ora che sono più in alto, vedo che in realtà non sembra ci siano perturbazioni in arrivo. potevo quindi prenderla con più calma, ma almeno così potrò partire prima e rientrare a casa non troppo tardi.





dal passo ricomincio quindi la discesa fino a tornare alla partenza della funivia alle 10.20. l'alta via 2013 finisce qui con molte gioie e qualche dolore ma con la consapevolezza di aver quest'anno affrontato situazioni nuove e più difficili!!


Offline MagoZichele

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #5 il: 03/12/2013 22:56 »
E con questo ragazzi è tutto, spero vi sia piaciuto!

Come sempre vi ricordo che mi farete molto contento anche dando un'occhiata al mio blog dove oltre a quelle postate qui ci sono altre foto accompagnate dai racconti dettagliati di questa splendida settimana. E magari se mi lasciate anche un vostro commento...

da qui --> http://magozichele.blogspot.it/2013/07/avm2013-1a-tappa_20.html comincia il primo giorno con i link ai giorni successivi.

Offline MagoZichele

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #6 il: 03/12/2013 23:00 »
Dimenticavo di dirvi che per il prossimo anno ho in mente qualcosa di ancora più impegnativo e esaltante, anche se dovrò abbandonare il versante orientale dell'Italia per spostarmi in Val d'Aosta e Svizzera: parlo del Tour del Cervino (trekking di 8 giorni) al quale vorrei abbinare anche la salita al Breithorn Occidentale.

Il Mago comincia già a sognare.... ::)

Offline edel

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #7 il: 04/12/2013 14:57 »
Giri molto belli in luoghi spettacolari e splendide le foto!
Alle montagne di Solda sono particolarmente affezionata, abbiamo camminato spesso in queste zone e percorso tanti itinerari, anche lunghi...specialmente quando facevamo meno fatica di adesso in salita!  ;) 
La Punta Beltovo di dentro a mt. 3325 è stata la cima più alta dove abbiamo portato i figli ancora ragazzini... bei ricordi! 
Molto interessante il tuo blog che seguirò sicuramente, grazie...  :)

Offline Alan

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #8 il: 04/12/2013 15:29 »
Ottimi giri, li avevo già visti!!!
Ti consiglio di trovarti un compagno per il Breithorn, vai sempre su ghiacciaio e anche se la traccia è battuta e super trafficata, non si sa mai... un pò di nebbia, un crepaccio e potresti trovarti in seria difficoltà!!!

Offline MagoZichele

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #9 il: 05/12/2013 17:02 »
si Alan, un compagno c'è già, poi magari quando siamo lì si fa anche conoscenze e ci si accoda ad altri.

sto leggendomi un sacco di relazioni (e anche video su youtube abbondano), più in la sentirò anche un po di guide alpine, insomma tutto quello che posso sapere anticipatamente cerco di saperlo. fondamentale, ovviamente, saranno le condizioni meteo: se quelle ci sono, il resto non dovrebbe essere impossibile

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Offline Alan

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #10 il: 05/12/2013 17:41 »
si Alan, un compagno c'è già, poi magari quando siamo lì si fa anche conoscenze e ci si accoda ad altri.

sto leggendomi un sacco di relazioni (e anche video su youtube abbondano), più in la sentirò anche un po di guide alpine, insomma tutto quello che posso sapere anticipatamente cerco di saperlo. fondamentale, ovviamente, saranno le condizioni meteo: se quelle ci sono, il resto non dovrebbe essere impossibile

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Fai bene a super informarti, cmq non ti preoccupare, il Breithorn è elementare davvero!!!!
Io dal Castore lo vedevo bene, la pista è visibile sin dalla cima del Castore da quanto è frequentata!!! (pure quella che va al Lyskamm e Capanna Margherita)

Offline miki

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #11 il: 06/12/2013 07:16 »
pure quella che va al Lyskamm
Quello sarebbe un bel crestino da fare ;D ::)

Offline Alan

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #12 il: 06/12/2013 10:00 »
Quello sarebbe un bel crestino da fare ;D ::)
;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D Non sarebbe male!!!
Ci vuole piede fermo e penso anche si debba arrampicare qualcosina!!! :)

Offline PassoVeloce

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #13 il: 09/12/2013 21:19 »
 :o :o cavolo che spettacolo unico!!complimenti hai scelto una zona fantastica e dei giri veramente stupendi... che invidia!sono anni che ho in mente la Vertana ma al momento rimane ancora nei sogni  :-[ Lì in zona ho fatte proprio poco...solo con gli sci...cima Solda,Gran Zebrù e Madriccio...e solo la Solda da Solda  ;D
Scusa forse non sono stata attenta ma non ho capito una cosa...la croce in legno su che cima è? e quella in ferro?  ::)

Offline MagoZichele

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Re:[GRUPPO ORTLES] Trekking nella zona di Solda
« Risposta #14 il: 17/12/2013 23:35 »
ciao passoveloce. la croce in legno è sulla croda di cengles, mentre quella in ferro (ma mi sembra fosse più alluminio) , più grande, sulla mitica cima vertana!!

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