Assodato ormai il fatto che in questa stagione monsonica bisogna "cogliere l'attimo", Venerdì 8 Agosto, nonostante il solito appuntamento lavorativo alle 4 di pomeriggio a Verona, mi porto nell'amata Val Martello per un'altra delle mie escursioni su cime poco conosciute in estate e più frequentate nella stagione scialpinistica, delle quali una è la Punta Martello.
Sveglia all'1 di notte e viaggio fino all'Albergo Genziana dove lascio la macchina ancora col buio. Al lume della frontale risalgo il sentiero dall'altro lato della valle seguendo le indicazioni per Cima Rossa di Martello. Finalmente il cielo si schiarisce e dopo un pò il primo fuoco colpisce il Cevedale.
Il Cevedale all'albaOra dietro di me la luce si fa strada anche verso le alte vette dell'Ortles
Splendida visuale su Gran Zebrù ed OrtlesGiunto a quota 3000, alla mia sinistra si diparte il sentierino per la Cima Rossa: io, invece, proseguo nel vallone in direzione della cresta nord da dove inizia il tratto "ravanatorio".
Giunto in cresta verso le Cime VeneziaIntercettata la cresta, percorro un primo tratto molto facile con qualche roccetta
La prima parte della crestaAd un certo punto giungo ad una serie di asperità, alcune arrampicabili altre da evitare sul lato della Vedretta Serana su terreno molto ripido e friabile
Evitando un torrioneUn ultimo tratto di arrampicata un pò più difficile mi separa dal tratto di cresta nevoso
Il tratto più rognosoVerso la Cima Rossa di SaentFinalmente la cresta spiana e, calzati i ramponi, mi dirigo verso la stupenda pala finale
La cresta prima della palaLa mia ombra e il gran ZebrùArrivato sotto la pala, con l'aiuto della picca inizio a risalire il pendio piuttosto ripido all'inizio
L'ultimo ripido trattoNella parte alta spiana ed infine raggiungo la splendida vetta da dove mi godo la vista davvero favolosa resa nitida dalle fresche temperature
Classica la veduta sul resto del gruppo, poi spazia fino al Brenta e la Presanella.
I giganti del gruppoIl Careser ed il Brenta di sfondoLa cresta di Cima Venezia con Vioz, Palon e CevedaleControluce verso le Cime SternaiPanoramica di vettaLa PresanellaInizio la discesa sul facile lato sud, quindi mi porto verso la forcella tra la Punta Martello e la Terza Cima Venezia: con cautela scendo sulla Vedretta Serana per un facile pendio e mi incammino sul morbidissimo ghiacciaio ancora favolosamente vestito di neve con i crepacci saldamente cementati.
Dalla vedretta verso la Punta MartelloLa Vedretta di Serana verso Cima VeneziaConclusa la parte sul ghiacciaio, giungo ad una verdissima pozza di fusione dove sosto per una foto e tolgo i ramponi
Pozza di fusioneIn controluceIntercetto nuovamente il sentiero e proseguo la discesa in direzione del Rifugio Martello: alla mia sinistra si staglia la ripida Vedretta Ultima
Vedretta Ultima e Cime VeneziaDisceso di piana in piana, taglio un tratto del sentiero abbandonando la direzione del rifugio per ricollegarmi ad una traccia che riporta più velocemente sul fondovalle
Piccolo laghettoFinalmente ritorno nel fondovalle dove molti turisti si stanno mettendo in marcia per i rifugi, io sono l'unico a scendere per ora
Il fondovalle della Val MartelloIl Rifugio CorsiConcludo la gita alle 11.20 e mi rimetto in marcia verso casa stanco ma estremamente soddisfatto per la bella e selvaggia mèta raggiunta, il cuore ne porterà il ricordo fino alle 3 di notte del giorno dopo
ma anche oltre..
Dislivello: 1300 metri
Difficoltà: EE (piccozza e ramponi a seconda dell'innevamento)
Sviluppo: 13 Km