Gita di inizio Luglio a lungo pensata e studiata su mappa. Decido che è il momento di andare a vedere quella che secondo me è la via che permette di raggiungerlo dal versante sud-est, lungo il ghiacciaio della Grava per poi scendere verso il Rifugio Similaun.
Partenza dal Lago di Vernago, Val Senales
Lago di Vernago e Punta SalduraInizio la salita seguendo il sentiero che porta alla Croda Rotta: con stretti tornanti guadagno quota velocemente tra i brulli prati
Lago di Vernago e Punta Saldura dall'altoSenza troppa sofferenza, conquisto i primi 1000 metri di dislivello arrivando poco sotto la cima della Croda Rotta, in corrispondenza di un piccolo laghetto.
Laghetto della Croda RottaDa qui inizia la parte "ravanatoria" senza alcuna traccia: compio un lungo traverso su instabili sfasciumi girando attorno ai contrafforti del Monte Cappello portandomi sul versante della Val di Fosse. Molto bella è la visuale sulla lunga valle sottostante e sulle vette principali del Gruppo di Tessa.
Verso Cima Tessa e Sasso RossoFinito lo sfasciume, inizio la salita su una ripida cresta morenica terrosa, dove fatico non poco per via del terreno alquanto franoso. Sopra di me noto alcuni camosci, tre coppie formate da esemplare adulto e cucciolo.
Su dritti per la morenaLe coppie di camosci su un nevaioSegue un tratto di placche rocciose lisce, evidenti zone da poco uscite dai ghiacciai in costante ritiro. In breve raggiungo il bordo inferiore della Vedretta della Grava, moderatamente esteso e poco crepacciato ghiacciaio contornato da Similaun e vette di Marzell.
L'inizio del ghiacciaio, sguardo verso la Croda Rotta in basso con il traverso compiuto. Di sfondo gruppo Ortles e CevedaleCalzati i ramponi, inizio la traversata sul bordo occidentale della vedretta, dove d'inverno scende la bella via scialpinistica che dalla vetta del Similaun cala nella profonda Val di Fosse. Il panorama è già molto aperto sul lato sud, mentre a nord le moli della grandi vette chiudono la visuale.
Il versante sud-est del SimilaunLe tre MarzellspitzeAggirato uno sperone del Similaun, inizio ad ascenderlo per il ripido versante orientale facilitandomi con la piccozza. Al nevaio, si alternano tratti ghiaiosi cedevoli e tratti di roccette fortunatamente abbastanza solide.
Sguardo sulle Cime Nere, salite con gli sci a Maggio dal versante AustriacoStupenda panoramica sulle vette di Tessa e la Val di FossePer questa ripida via, giungo velocemente alla croce di vetta dove finalmente mi godo i frutti della mia esplorativa escursione: si vedono tutte le vette della Otztal, la Giogaia di Tessa, le vette dello Stubaier e quelle della Zillertal fino al Venediger, Dolomiti, Presanella e Ortles-Cevedale. Mi godo a lungo questo spettacolo, la giornata è tersa e piuttosto fresca, non c'è una nuvola in cielo.
Croce di vetta con Cime Nere e Altissima di sfondoLa favolosa Palla Bianca, regina delle VenosteLa suggestiva Val di Fosse con Cima Bianca Grande e Cima FiammanteDopo un lungo momento passato in vetta, inizio la discesa per la tracciatissima via normale: leggevo sulle guide che la cresta è esposta ma non è quello che risulta a me. Il crinale è abbastanza largo e la pista talmente profonda che sarebbe impossibile scivolare di lato.
Il crinale di discesaSguardo indietro al tratto lievemente più espostoPassato un tratto su sfasciume, metto piede sul Ghiacciaio di Giogo Basso: il primo tratto è tranquillo e di crepacci ancora nulla di aperto sebbene alcune piccole lievi spaccature si notino con occhio attento. Poco prima del tratto più crepacciato, dove la vedretta cala con più pendenza verso valle, abbandono la pista per dirigermi verso le rocce sulla sinistra dove cala la più "ravanosa" (ma sicura) traccia su sfasciume.
Il Ghiacciaio di Giogo Basso (Niederjochferner)Finita la traversata su ghiacciaio, sguardo indietro al SimilaunCalo quindi per una traccia segnata con ometti in direzione dell'evidente Rifugio Similaun posto al Giogo Basso. Passato un lago di fusione, il sentiero spiana e, con breve ricalata sul bordo del ghiacciaio, raggiungo il suddetto rifugio dove mi concedo una sosta per bere qualcosa. Molto triste è la visuale del Niederjochferner con una grande ferita al centro (sono uscite delle rocce), che nel 2013, quando feci Punta di Finale, non c'era ed era tutta una lingua unica
Il lago di fusioneCamoscio di vedettaIl Niederjochferner con la grande ferita sulla sinsitraCon questa immagine un pò triste nella mente, che conferma il veloce ritiro delle vedrette, scendo per l'interminabile Valle di Tisa arrivando al Lago di Vernago in serata.
La valle di TisaBella escursione, a conferma che a volte, con un pò di inventiva cartografica e sicuramente molta fortuna, si possono chiudere molte escursioni ad anello anche in quota di cui magari poco o nulla si riesce a trovare in rete o sulle guide.
Dislivello 1900 metri
Sviluppo 17 Km