Questa gita risale alla seconda metà di Giugno, un bell'anello che avevo in mente da tempo alla scoperta di questo gruppo di montagne di grande interesse geologico e paesaggistico.
Partenza da Birkenwald a quota 950 metri, dove è impossibile non notare la favolosa cascata di Parcines il cui suono potente domina qualsiasi altro nei dintorni.
Cascata di Parcines da BirkenwaldUna visita veloce al belvedere a metà del salto e poi intraprendo il sentiero 8B che sale ripido in vegetazione di bassa quota non troppo attraente. Oltrepassata più volte la strada giungo al Rifugio Nassereto che, più che un rifugio, è un albergo in quota affollato di turisti; passo avanti velocemente ed inizio a salire in ambiente aperto sulla destra orografica della valle dove il sentiero si inerpica per prati scoscesi guadagnando velocemente quota. A questo strappo segue dunque la bella piana verdeggiante della GingglAlm
La piana della GingglAlmCon un'altra erta che costeggia il fiume, incassato in una spettacolare e rumorosa forra, conquisto un altro ripiano dove il paesaggio si addolcisce.
La Rotelspitze da sopra la GingglAlmLa vallata poco prima della ZielAlmSeguendo le anse del torrente, arrivo alla ZielAlm dove mi fermo per una sosta bibita. La malga è molto accogliente ma sono giunto nel periodo pre apertura e i gestori sono piuttosto indaffarati.
La ZielAlm con la Zielspitze alle spalleAppena dietro la malga, un promontorio roccioso nasconde il caratterstico pulpito dove sorge il Rifugio Cima Fiammante: è un luogo davvero incantevole circondato da molte cime dalle differenti caratterstiche geologiche. Il rifugio è chiuso e quindi passo oltre
La bella conca del Rifugio Cima FiammanteAl bivio poco sopra, prendo il sentiero 7 che si porta sull'altro lato della valle ed inizio la salita in direzione del Passo di Lazins. Il percorso è ripido ma il paesaggio si apre sempre più, man mano che salgo, su tutte le vette del gruppo.
Panorama verso Monte Rosso e Cima TessaUna bella piana innevata precede l'ultima tirata, dove ha sede il lago di Tablà ancora quasi completamente ghiacciato.
Lago di TablàIl sentiero si inerpica tagliando numerosi nevai che mi costringono all'uso dei ramponi per evitare pericolose scivolate. Un ultimo tratto ripidissimo e sono al Passo di Lazins dove si ha la possibilità di raggiungere in breve due vette: Il Cigot o la Cima Rossa di Lazins.
Passo di Lazins e Cima RossaEntrambe sono a quota 3000 metri circa ma il Cigot presenta una cresta abbastanza complessa che con neve può presentare dei problemi. Di fatto arrivo poco sotto la vetta ma la via è sbarrata da nevai ripidi che in caso di errore non lasciano scampo.
Tentando la salita al CigotLascio dunque perdere il panorama a picco su Merano per salire la più facile Cima Rossa per una cresta un pò ostica ma attrezzata nei punti scabrosi. In breve sono ai 3037 metri della vetta dove il panorama spazia a 360 gradi sul variopinto gruppo di Tessa: impossibile non notare le candide rocce di Cima Fiammante e Cima Bianca Grande, due capolavori della natura.
Il Cigot dalla cresta della Cima RossaDa Cima Rossa verso Cima di Tel e Cima di TovoPanoramica da Cima RossaL'ora è tarda e gran parte del percorso che ho in mente devo ancora effettuarlo: ritorno dunque velocemente al Passo di Lazins e comincio la traversata su neve tremendamente marcia in direzione della Forcella dei Laghi. Impiego più del previsto cercando di riconoscere a vista le zone di neve più portante finendo più volte sotto fino alla vita. Giungo infine all'intaglio dove nei suoi pressi sorge il piccolo bivacco Guido Lammer
In direzione della Forcella dei LaghiCima Bianca Grande e Bivacco Guido LammerDa qui inizia il punto chiave dell'escursione: i miei dubbi si concentravano sul ripido canale che perde quota in direzione del Lago di Latte per la presenza di neve e, di fatto, ancora in quantità cospicua essa ne riempie il fondo.
Il ripido canale che scende verso il Lago di LatteIl canale sarebbe attrezzato ma buona parte delle corde fisse sono sotto la neve, tra l'altro resa dura dall'esposizione e dalla posizione davvero poco solare. In più una grossa cornice ne corona la sommità: la via però è univoca. Mi faccio coraggio e, calzati i ramponi, inizio a calarmi lentamente giù per il colatoio piantando fortemente la becca della piccozza ad ogni passo. Lentamente perdo quota e la pendenza cala.
Lo sbocco del canale e le corde fisse sulla sinistraFinalmente la neve lascia il posto al ghiaione e posso tirare il fiato sapendo che la parte più difficile dell'escursione è ormai alle spalle. Mi godo dunque la discesa al Lago di Latte, primo dei Laghi di Sopranes, ancora ghiacciato
Lago di LatteProseguo velocemente perchè la luce inizia ad allungare le ombre: alla balza sottostante sorge il Lago Lungo, il più grande della zona, di uno splendido colore cobalto che riflette le rocce scure del circondario
Lago LungoScendendo ulteriormente trovo il Lago Verde ma ormai la luce è a sfavore e il lago, totalmente in ombra, non regala più il suo colore sicuramente stupendo. Perdendo ancora quota, mi si presenta davanti l'idilliaca piana dove sorge Oberkaser, una bella malghetta adibita a ristoro: due laghi stupendi, incastonati nell'erba verdeggiante, sono i protagonisti, Lago della Casera e Lago di Vizze.
Oberkaser e il Lago della CaseraMi concedo una veolce sosta bibita alla malga, dopodichè riprendo la marcia in direzione del Giogo di Quaira
Mucche al pascolo nei pressi del Lago della CaseraIl sole si riflette nel Lago di VizzeIl sentiero purtroppo perde molta quota prima di innalzarsi verso il passo, il che mette a dura prova le mie gambe già molto stanche: con fatica e passo lento infine raggiungo questa tappa intermedia. Dal Giogo di Quaira il panorama si apre su tutta la Val Venosta, ormai in parte in ombra, mentre in lontananza il Cevedale, con i suoi lunghi ghiacciai, luccica ancora maestoso nella calda luce pomeridiana.
Stupenda visuale della Val Venosta nella luce pomeridianaMerano e la valle dell'AdigeOra calo per il ripidissimo canalone con innumerevoli svolte, rallento sempre più, le ginocchia soffrono. Tagliando per il bel prato della Gampen KunAlm, mi collego all'Alta Via di Merano che con molti saliscendi mi porta alla Casa del Valico. La discesa però continua dapprima ripida, poi con un sentiero in quota mal tenuto e quasi invisibile che fatico a seguire nella luce serale. Infine per stradine e sentieri, alla luce della frontale, ritorno a Birkenwald che è buio pesto.
Un giro fantastico in una zona bellissima che non conoscevo, i laghi di Sopranes sono stupendi e consiglio una visita a chi ama queste perle alpine: di fatto è possibile salire con minor dislivello ai soli laghi utilizzando gli impianti che da Lagundo salgono alla LeiterAlm e, con meno di 1000 metri di camminata, raggiungere Il Valico nei pressi di Lago Lungo.
Sviluppo: 29 Km
Dislivello: 2500 metri