Seconda puntata in val Sarentino. Questa volta raggiungiamo in macchina il passo Pennes, dal quale si scende nella Eggertal verso la valle dell’Isarco e a Vipiteno.
Il percorso è lineare, perché attraversa lungamente a mezzacosta, attorno ai 2200 m., la parte orizzontale del ferro di cavallo che i monti Sarentini formano ai due lati della valle congiungendosi più o meno al passo. Con alcuni saliscendi si passa ai pedi di cime perlopiù erbose, transitando alti sopra i ripidi pascoli che piombano in val di Pennes, in cui scorrono le prime acque del Talvera.
Un paio di strappi ripidi su frane sassose permettono di raggiungere il giogo delle Frane (Gerolljoch), marcata forcella che chiude una conca pietrosa. Qui appaiono degli affioramenti biancastri che giustificano il nome delle nostra cima. Verso est il sentiero, fin qui elementare, si inerpica lungo la parete sud. Non è una ferrata ma nemmeno un sentiero escursionistico. Dopo un breve tratto di avvicinamento, quando la parete di impenna, alcuni cavi metallici favoriscono la progressione nei punti dove si devono superare delle placche rocciose. In altri punti la traccia, sempre molto buona, sale regolarmente a zig-zag. Si procede con cautela perché la parete è molto ripida e non è il caso di scivolare di sotto. Un ultimo cavo porta alla cresta finale lungo la quale si raggiunge la caratteristica croce di vetta. Panorama purtroppo contaminato da nuvolaglia.
Discesa per la stessa via, con breve e infruttuosa digressione per cercare un’alternativa (segnavia bianco-rossi sul versante nord ,dove non andiamo noi).
Dal giogo delle Frane breve risalita ad una cimotta vicina, discesa tipo “giaron” per bel canale ghiaioso fino al ricongiungimento con il sentiero dell’andata. Lunghissimo ci è parso il rientro al passo Pennes, ma mai tanto lungo come i km della Südtirol Ultrarace (121 km), i cui partecipanti abbiamo incrociato numerosi mentre erano attorno al 65 km! Complimenti!
Seguono foto.