Autore Topic: [CATENA DI CIMA 12] Traversata Piz di Levico m 1908 - Manderiolo m 2048  (Letto 9657 volte)

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Offline AGH

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Lungo il crinale verso il Manderiolo, in fondo a sx; sullo sfondo il Portule

Viste le condizioni precarie riguardo pericolo valanghe, neve crostosa eccetera, scegliamo un giro collaudato e abbastanza sicuro da fare in ciaspole: salita al Piz di Levico 1908 con traversata, se possibile, al Manderiolo 2048. La salita al Piz di Levico avviene senza problemi, la “tracciona” ci permette addirittura di salire in ramponcelli e quindi più veloci di tutti :). Fa freddo ma il sole scalda abbastanza, dove non c’è aria si sta quasi bene.


Malga Busa Verle


Il trincerone lungo la strada militare che sale alla cima


Ultimi strappi verso la cima


La rampa finale alla vetta del Piz di Levico o Cima Vezzena

Il panorama è fantastico, gli alberi stracarichi di neve donano al paesaggio un aspetto “canadese”. In cima però c’è un ventaccio notevole: dopo una rapida sosta per le foto di rito e riparati sotto il forte per bere un po’ di te caldo, decidiamo di calare lungo il crinale est.


Vista sulla Valsugana coi laghi di Caldonazzo e Levico


Sulla cima del Piz di Levico, in basso Passo Vezzena

Qui troviamo una bella conca riparata e ci fermiamo a mangiare dopo aver scavato delle comode “poltrone” nevose, come in un solarium. Dopo la sosta riprendiamo la marcia verso il Manderiolo, per fortuna troviamo una traccia, altrimenti sarebbe stato molto faticoso poiché le croste non sono portanti e con le ciaspole si sprofonda spesso.


La puntina bianca che svetta sulla sinistra è la nostra meta: cima Manderiolo

Aggiriamo la piccola elevazione del Camin a sud e arriviamo sul ciglio della voragine della Bocca di Forno che precipita sulla Valsugana, che aggiriamo con circospezione evitando le grosse cornici nel vuoto.


Laciato il Piz di Levico e scesi alla sella, si procede con lunghi traversoni


La voragine della Bocca di Forno

Per fortuna la traccia che seguiamo dei due ciaspolatori che ci precedono ci evita molti ravanamenti per cercare la falsariga del sentiero lungo il crinale boscoso, sepolto da circa 1 metro e mezzo di neve.


Paesaggi canadesi, sullo sfondo si staglia la parete ovest del Portule


Il Piz di Levico visto da est coi laghi di Caldonazzo e Levico, la Marzola

Quando ci affacciamo sul crinale siamo investiti da raffiche di vento impetuose, in altre zone invece, forse per effetto delle correnti a ridosso del crinale, c’è una incredibile calma di vento. Cima Manderiolo sembra vicina ma il traversone è lunghissimo e piuttosto laborioso, dovendo passare a pochi metri dalle cornici di neve a precipizio sulla Valsugana e fitte fasce di bosco dall’altra.


Inizia il ravanamento in cresta, in lontananza Cima Mandriolo


Verso il Manderiolo la cresta diventa dorsale ampia


Vista sul Monte Verena


Ultime rampe verso la cima

L’ultimo tratto finalmente spiana e in vista della cima attraversiamo un paesaggio quasi lunare nel suo abbacinante biancore, coi pochi alberi rimasti che formano curiose piramidi di ghiaccio.


Gli abeti ghiacciati


Ecco la vetta!


Ultimo tratto di dorsale


Cornici


Ultimi metri...


Il grandioso panorama dalla cima verso il Portule

Ci fermiamo un po’ sulla cima ad ammirare il panorama ma il freddo è intenso e iniziamo la discesa. 100 metri sotto la vetta sopraggiunge improvvisamente un vento quasi patagonico che ci fa gelare rapidamente e ci obbliga ad una fuga precipitosa verso Porta Manazzo.


Discesa dal Manderiolo


Paesaggio "lunare"


La grande spianata dei Fondi di Campo Manderiolo, verso Porta Manazzo

In basso per fotuna il vento cala, intercettiamo quindi la forestale dove, riparati nel bosco dal vento gelido, rientriamo verso Passo Vezzena con un interminabile traversone che ci riporta alla macchina quando ormai è notte fonda.


Rientro per l'eterna forestale

Magnifico giro, molto panoramico, decisamente lungo ma abbastanza facile con traccia fino a Manderiolo: senza traccia può essere molto problematico, se già non la si conosce, trovare la giusta via. Sviluppo circa 21 km, dislivello 850 m.


Il percorso
« Ultima modifica: 27/01/2014 20:59 da AGH »
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Offline SPIDI

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Bel giro  :) Le foto come sempre sono molto belle !

In casi come questo dove non si conosce la zona e le tracce sono coperte dalla neve un gps con caricata la traccia gpx sarebbe molto utile!  ;)
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline edel

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Che spettacolo !!!  :D

Offline pianmasan

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Innevamento superbo al pari delle foto! Sarebbe stata veramente dura batter traccia fino al Manderiolo! Un gran bel giro, bravi! Confermo che la strada del rientro è interminabile.

Offline AGH

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Pensavamo di trovare la strada di rientro ben battuta in modo da poter tornare velocemente in ramponcelli. Invece la neve era ancora cedevole  e abbiamo dovuto rimettere le ciaspole che avevamo tolto in cima al Manderiolo. Abbiamo dovuto tenerle fin quasi al passo Vezzena...

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« Ultima modifica: 28/01/2014 06:03 da AGH »
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Offline Oma

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Gran bel giro, bravi!  :)  Molto bella la foto "Cornici"! :D

Offline Pistacchio

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Vista la nevicata in arrivo la vedo papabile per sabato mattina!

Offline climbalone

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Fatta circa due settimane fa, ma con percorso leggermente diverso.
Per la salita a Cima Vezzena siamo andati su più diretti, nel bosco, fino a riprendere la strada militare più in alto:













Panorama con i laghi:


Panorama verso Cima d'Asta:


Per traversare a Cima Mandriolo abbiamo aggirato il "Camin". Al ritorno da Cima Mandriolo siamo tornati in buona parte sui nostri passi per poi riprendere la strada militare, quindi niente transito per Porta Manazzo (la traccia arancione sarebbe stata la salita per la strada militare, che non abbiamo fatto):

Offline AGH

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Come era la neve?

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Offline climbalone

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Come era la neve?

Ottima per le ciaspole, per gli sci non saprei dirti... ma secondo me niente male, ormai abbastanza trasformata direi.

Offline AGH

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Ottima per le ciaspole, per gli sci non saprei dirti... ma secondo me niente male, ormai abbastanza trasformata direi.

quindi portante?
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Offline climbalone

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quindi portante?

Beh, se per portante intendi che potresti fare a meno delle ciaspole o degli sci, e camminarci con le scarpe, è vero solo in alcune parti del percorso, le più battute. Se intendi che le ciaspole o gli sci sprofondano poco o niente, sì, direi proprio di sì. Per giunta, la gita l'abbiamo fatta il 29 marzo scorso, quindi nel frattempo la neve non può che essersi ulteriormente compattata.

Offline AGH

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Si intendevo portante per sci o ciaspe :)

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