Considerate le condizioni piuttosto critiche del manto nevoso (ho letto di un valangone staccatosi dalla cima del Setole), decido di uscire con le ciaspole in uno dei miei luoghi prediletti, le Vezzene. Sono solo, la Dada è reduce da un piccolo intervento chirurgico e mi dispiace che non mi accompagni.
Parcheggio lungo la provinciale che dal passo va a Luserna.
Questa è l'atmosfera,
e questa l'altezza della neve
Abbandono la comoda traccia battuta che va alla malga Basson di sopra e scendo nella valle del Bisele, che dorme silenzioso sotto la neve.
La camminata non è delle più semplici, dovendo battere traccia in mezzo metro di neve piuttosto pesante. Dal Bisele mi dirigo a ovest verso la malga Millegrobbe di sopra e qui, nel bosco che devo percorrere in salita, l'ambiente è fiabesco ma i chili di neve che ad ogni passo sollevo con le ciaspole mica tanto.
Cercando di restare vicino alle piante, dove la neve scaricata dai rami ha creato un fondo un po' più consistente, risalgo a lungo il bosco, incrocio la pista da fondo (pochissimi fondisti) e arrivo alla malga Millegrobbe di sopra.
Alle spalle della malga una larga traccia battuta dal gatto (non pista) mi induce a salire verso la malga Costalta. La traccia si esaurisce ben presto e mi ritrovo a battere nuovamente in neve profonda. Le gambe girano e, passo dopo passo, giungo in vista della Costalta, semisepolta.
Verso sud, sullo sfondo di un cielo plumbeo, troneggia lo Spiz di Tonezza.
Salgo fino a raggiungere il colmo della dorsale e, dopo aver riattraversato la pista da fondo, scendo a tallone libero lungo il bosco immerso nel bianco. Mentre arrivo alla macchina, scende qualche fiocco di neve.