Cima Manderiolo, sullo sfondo il PortuleDopo un precedente tentativo fallito, ieri finalmente la fortuna ci ha arriso e nonostante il giro ravanatorio siamo arrivati in vetta al Manderiolo completando così la salita alla triade delle tre delle cime più rappresentative della Catena di Cima Dodici-Ortigara, insieme con Piz di Levico e Cima Portule, come da precedenti resoconti.
Piz di Levico
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=497.0;highlight=pizPortule
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=618.0;highlight=portulePartiti con intenti bellicosi per fare l'ultima sciottata della stagione, siamo stati ridotti a più miti consigli non appena abbiamo scollinato Passo Vezzena ed abbiamo visto -orrore!- il Piz di Levico assolutamente "pulito" di neve. Neppure un centimetro! Siamo scesi quindi mestamente all'
Osteria del Termine m 1289 (a proposito, qualcuno sa come si mangia?) dove abbiamo parcheggiato.
Qui non c'è nessuna tabella, indicazione o sentiero quindi, lasciati gli sci in auto, abbiamo risalito a piedi per la soprastante forestale fino a un trivio senza alcuna indicazione. Abbiamo optato "a panza" per quella che sembrava la via più logica, pigliando il sentiero di mezzo e salendo per un bel bosco con pendenza modesta. Siamo saliti a casaccio, seguendo vaghe tracce nella neve, fino a sbucare nella bellissima, spettacolare radura delle
Casare di Campo m 1709.
Ancora per forestale (senza nessuna indicazione) abbiamo raggiunto la strada forestale e proseguito a naso fino ad aggirare i montarozzo
Spigolo dei Fondi, superato il quale si apre la
fantatisca spianata dei Fondi di Campo Manderiolo, dove abbiamo sostato, vista l'arietta fresca, al riparo in un avvallamento per il pranzo al sacco.
Quindi per percorso libero ma intuitivo, su per il nevaio fino alla vetta con croce in ferro (debitamente bollinata con l'adesivo di GIM). Grandioso il panorama verso il Portule, l'Altopiano delle Vezzene, la Valsugana con la Val Sella e sullo sfondo la Catena del Lagorai.
Quindi il rientro, anche questo prettamente ravanatorio: ci siamo calati fino alla strada forestale e abbiamo raggiunto la
forcella di Porta Manazzo e quindi le malghe omonime. Qui abbiamo mancato clamorosamente il
sentiero 821, complice anche l'assoluta assenza di cartelli (ma in veneto non li usano?) e la neve che nascondeva qualsiasi traccia.
Poco male: decidiamo di seguire la dorsale fino alle
Casare Dosso di Sotto, quindi ci buttiamo giù per il bosco, con l'intenzione di calare fino al fondovalle di
Val Remaloch. Per fortuna, dopo qualche insidioso salto di roccia, riusciamo a trovare un bel bosco camminabile, quindi un "boal" che cala fino in fondo alla valle col torrente. Scendiamo circa 1 km fino ad interecettare un bel sentiero che ci riporta sull'altro versante in direzione dell'Osteria del Termine, che riusciamo a raggiungere tagliando giù per il bosco seguendo il rumore del gruppo elettrogeno
Conclusione: bellissimo giro, grandiosi panorami dalla cima, dislivello modesto di 750 metri circa. Pestolato neve tutto il giorno, anche se il manto, quasi sempre portante, nella parte bassa è molto discontinuo, per non dire assente nei versanti soleggiati più eposti.
Seguiranno foto e video...
Ecco un video, Mozart si rivolterà nella tomba ma pazienza
http://video.google.it/videoplay?docid=2022003837445201028