Avevo addocchiato sulla cartina questo giro ad anello e dopo averlo studiato con attenzione, oggi l’ho percorso assieme alla Dada. Parto da Luserna alle prime luci del giorno e mi dirigo su bella strada forestale quasi pianeggiante verso malga Croier. Freddo, ma nemmeno tanto.
Vigolana e Brenta dalla forestale per malga Croier
Quando arrivo alla malga il sole la sta appena riscaldando.
Manderiolo in versione... invernale
E’ qui che devo scendere lungo il fianco della val Torra, che sbuca in val d’Astico tra Casotto e Lucca. Scopro che il sentiero è in realta una forestale (asfaltata!)
che percorre in discesa il fianco orografico dx della valle. Più avanti il vecchio tracciato con segnavia (611, numero che non si vede mai, solo segni bianco-rossi) appare e scompare, tagliando alcuni tornanti della forestale. Ad un certo punto il sentiero abbandona definitivamente la forestale, si riappropria del bosco e lo fa in maniera egregia con dei bei tornanti.
Vista sulla val d'Astico in ombra
Purtroppo molti sassi e un subdolo fogliame secco coprono il sentiero.
In questo tratto la valle mostra il suo aspetto selvaggio, con bianche bancate rocciose, strapiombi mica da ridere e pareti verticali.
Anche il bosco è ripido ma ricco di vegetazione. Durante la discesa disturbo in due occasioni dei camosci. Uno di questi mi sta a guardare per un po’, poi se ne va lemme lemme: non ci sono più i camosci di una volta!
Quando riappare la forestale, vedo per la prima volta il numero del segnavia e capisco che qui termina per me il sentiero.
Percorro lungamente la strada, prima bianca poi asfaltata, che precipita con stretti tornanti verso la val d’Astico. Oltrepasso alcune case ristrutturate, vedo la stazione a valle di una teleferica,
supero una galleria.
Scorgo poi in alto, verso nord, una grande croce bianca: là devo arrivare e là mangerò con la Dada.
Giungo in vista di Casotto.
Ad uno degli ultimi tornanti, ecco staccarsi il sentiero che percorrerò in salita per tornare a Luserna.
E’ subito bellissimo, lastricato, immerso nel bosco di carpini e roverelle, al sole.
Sale con regolarità, a tornanti, sempre piuttosto ripido, lungo il fianco della montagna. Solo pochi tratti concedono respiro. In breve tempo sono a Belfiore, poggio inondato di sole. Presso la cappelletta dedicata a san Rocco si eleva la croce bianca, da dove la vista spazia sulla val d’Astico. Qui mangiamo.
Dalla croce, val d'Astico nel sole.
Si ricomincia a salire, sempre nel bosco, sempre con pendenze regolari e sostenute. Scopro la stazione a monte della teleferica, con trasporto ancora in loco.
e cerco di beccare quella a valle (la macchia color arancio nella foto)
A poco a poco il sentiero si porta verso est, verso la val d’Astico. Supera una baita, sale più erto fino ad un cocuzzolo e diventa poi quasi pianeggiante.
Si avvicina la val Grossa, raggiunta su bella ed elementare cengia.
Si passano le grandi rocce lisce del fondovalle (la Dada beve),
si sale ancora percorrendo una serie di tornanti assai ripidi nel bosco. Scavalcato un ultimo colle, riprende la cengia,
che domina la valle. Il sentiero tende dapprima a scendere, supera la val Trogel ed infine, uscendo libero ancora su cenge create dalle stratificazione delle bianche rocce calcaree,
con ultimo strappo guadagna la vista delle prime case di Luserna.