Anello del Portule
Oggi parto con la precisa intenzione di prendere la neve. Le previsioni dicono “discreto” fino alla tarda mattinata, poi neve. Oggi niente Dada, sono solo.
Parto dal bivio per malga Larici (temperatura -9 °C) e percorro la strada militare che va a bocchetta Portule. La cima mi guarda già un po’ imbronciata.
Non so ancora se andare prima a bocchetta Portule o salire direttamente in vetta. La lontana bocchetta e la lunghissima strada
mi fanno propendere per la seconda soluzione. Alla peggio, se il tempo cambia, tornerò indietro per il percorso di salita.
Giunto nel fondo della val Renzola, imbocco il sentiero che sale ripido nel bosco di mughi e abeti fino alla soprastante bocchetta (o porta) Renzola, che chiude a nord,verso la Valsugana, la val Renzola.
Lontano il Lagorai si allunga sotto un cielo livido: attende ormai soltanto la bianca signora.
Ziolera
Fravort e Gronlait
Dalla bocchetta in su tira il vento che non mi abbandonerà più fino alla vetta. La traccia c’è, bella larga e comoda, su neve portante. Niente ramponcelli, dunque. Salgo fino alla spalla da dove parte l’ultima rampa, il tratto più ripido.
Sul versante ovest del Portule, il pendio scialpinistico, per capirci, ci sono tracce di salita con gli sci, a zig-zag.
Lo strappo sotto il Kempel è piuttosto impegnativo per la ripidezza e il liscio pendio che cade in val Renzola. Il percorso tuttavia è molto ben tracciato e segue una linea di grande sicurezza.
Magicamente, al Kempel, dove si trovano le tabelle,
il vento cessa e si sta quasi bene. Da qui si nota bene la ripidezza del pendio.
Percorro il largo crestone,
raggiungo la croce del Portule sulla quale sventolano le solite “sbrendole”, e riprendo il cammino lungo l'ampia dorsale che cala verso sud.
Mentre scendo, ecco i primi fiocchi.
Quando arrivo a bocchetta Portule, nevica allegramente, una neve asciutta che non dà fastidio.
Mi rimane ora la lunga, interminabile strada del rientro a malga Larici.
La percorro sotto una bella nevicata, a passo di marcia, un’ora secca dalla bocchetta alla malga, e metto il sedere per terra un paio di volte per delle liste di ghiaccio traditrici. Il secondo “contatto” a poche decine di metri dalla macchina.
(a pochi km da casa, prima di Valsorda, maxi ingorgo di vetture con molti minitamponamenti
, uno anche mio
, festa grande per i carrozzieri…)