In vetta a Cima Manderiolo 2049Con questa neve è un problema scegliere buoni itinerari. Neve ghiacciata o crostosa pressoché ovunque per andare in sci (se non andando parecchio in quota), poca neve in basso. Decido quindi per una facile “classica”, ovvero la salita a
Cima Vezzena o Piz di Levico. Porto ciaspole e ovviamente
ramponcelli. Ho una mezza idea di traversare anche a
Cima Manderiolo, se c’è una traccia battuta, deciderò sul posto.
Passo VezzenaNei pressi di Forte Busa VerleLa strada militare a Cima VezzenaLa salita a cima Vezzena è senza storia, solita e facilissima, una manna i ramponcelli perché la forestale è un lastrone di ghiaccio. Più in alto migliora con neve ben battuta e tratti ghiacciati dove i ramponcelli fanno il loro sporco (ed eccellente) lavoro. Nell’ultimo tratto taglio un po’ la forestale seguendo delle tracce per saggiare un po’ la neve fuoritraccia e subito capisco che è come temevo: neve fonda circa 40-50 cm crostosa e non portante, neppure con le ciaspole. In
cima Vezzena 1908 (o Piz di Levico) la vista è strepitosa, come sempre.
Dai pressi di Cima Vezzena, vista verso il ManderioloLaghi di Caldonazzo e Levico visti da Cima VezzenaVista sulla ValsuganaVista sui Laghi di Caldonazzo e LevicoDopo una sosta di una mezz’oretta decido di tentare la
traversata al Manderiolo. Mi dirigo quindi verso la
Bocca di Forno ma, quando c’è da deviare per prendere il sentiero lungo il crinale, scopro che tracce decenti non ce ne sono. Arriva dall’alto un tizio con le ciaspole, è stato sul Manderiolo e mi conferma che è un fatica boia. Decido allora di lasciar perdere il traversone in quota e scendo verso la
Pozza dello Spiz e quindi a
Malga Marcai di sopra 1657.
Discesa verso la Bocca di Forno, a sx il Manderiolo, sullo sfondo il PortuleDiscesa a Malga Marcai di SopraPoco male, andrò
sotto al Manderiolo da sud, seguendo la forestale, che però è un mezzo disastro: ci sono vecchie e profonde “rodane” di jeep ghiacciate e crostoni di neve cementizia. Tengo duro, coi ramponcelli non è così tremendo, e mi inoltro lungamente per la forestale in leggera salita.
Al tornante di Val Pontesina incontro altri due ciaspolatori, anche loro mi confermano la neve infame, ma per loro è stato più facile perché stavano scendendo. Mi suggeriscono di proseguire il tornante dove confluisce la
valletta di Sparavieri, dove, come speravo, c’è una buona traccia battuta. Non metto le ciaspole e proseguo coi ramponcelli, ogni tanto si sprofonda ma si va su abbastanza bene. Il paesaggio è bellissimo, con ampi costoni aperti, salendo per vallette e piccoli dossi, la luce bassa del tramonto dona al tutto un’atmosfera magica.
Salita verso il ManderioloSalendo al ManderioloUltime luci sulla Valsugana e il LagoraiManderiolo versante ovestPoco prima delle 16 arrivo alla
croce 2018 (anticima), quindi in breve a
Cima Manderiolo 2049 che è poco distante. Panorama da urlo, magnifica la vista sul Portule con l’imponente parete ovest illuminata dal sole. La Valsugana è ormai tutta in ombra. In lontananza, a nord, le cime innevate del mio amato
Lagorai spiccano all’orizzonte.
Anticima Mandriolo, poco distante la cima vera 2049, sullo sfondo il PortuleCima Mandriolo, vista verso ovest, sullo sfondo il BrentaCima Mandriolo, grosse cornici e vista verso estCima Dodici e PortuleUltimo sole su cima MandrioloIl sole non scalda più e comincia a fare freddo, ora mi attende un lungo rientro. Per tracce scendo
verso porta Manazzo per intercettare la forestale, nei pressi del Baito decido di tagliare e faccio male, mi infogno in una zona dove si sfonda parecchio, aggiro a nord il collinone dello
Spigolo dei Fondi e poi giù a casaccio per il bosco fino a trovare la forestale.
Discesa verso Porta ManazzoLe ombre si allungano verso il PortuleCima Mandriolo alle ultime luci del tramontoL'orizzonte si incendia...Ultime luci...Zoomata sul tramontoUltima foto prima del buio... Qui mi vesto, metto guanti e barretto e riparto. Arrivato a Malga Marcai non si vede quasi più nulla e, prima del tratto nel bosco, accendo la luce frontale, altra manna da avere sempre con sé. Arrivo a passo Vezzena verso le 18.45, sano e salvo
. Giro ormai fatto parecchie volte, ma sempre molto bello. Disl. 900, sviluppo 23 km.
Il percorso