GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Orientale => Escursioni estive in Trentino => Altopiano Lavarone - Vezzena - Cima Dodici => Topic aperto da: pianmasan - 05/11/2017 08:41
-
Impegnativa e avventurosa escursione in una delle valli più selvagge tra quelle che scendono dal margine dell’altopiano di Asiago verso la Valsugana: val dei morti, nome assegnato non so se per incidenti mortali o perché in cima si arriva “poco vivi”.
Dalla loc. Prae (strada Olle-val di Sella) raggiungiamo in macchina un bivio nel bosco e partiamo a piedi. Pendenze subito elevate, poi un traverso,
(https://i.imgur.com/HzKIYSk.jpg)
ancora salita
(https://i.imgur.com/W2j1vV7.jpg)
e si entra nel chiuso vallone in programma.
(https://i.imgur.com/LgMB9os.jpg)
(https://i.imgur.com/edNtL81.jpg)
Si risalgono sul fianco dx dei ripidi pendii erbosi tra i mughi su ottimo sentiero, ma senza alcun segnavia.
(https://i.imgur.com/s2Wl7MP.jpg)
(https://i.imgur.com/VCVyQF6.jpg)
Si rientra nell valle. Qui il percorso è obbligato nel fondo sassoso e cosparso di rami e tronchi, vittime di frane e valanghe.
(https://i.imgur.com/uIx5DH2.jpg)
(https://i.imgur.com/fwkgXMb.jpg)
Improvvisamente la valle si apre per richiudersi definitivamente.
Inizia allora, sul fianco sx, lungo la parete rocciosa, un tratto munito di cordini e staffe, non proprio una ferrata, ma molto più di un sentiero attrezzato.
(https://i.imgur.com/rItSZrN.jpg)
(https://i.imgur.com/MGMg9kw.jpg)
Si rientra sul fondo del vallone, si ritrovano i sassi e altri ferri aiutano la salita, sempre sul fianco sx.
(https://i.imgur.com/IsHJren.jpg)
(https://i.imgur.com/C3iBkIJ.jpg)
(https://i.imgur.com/1X5AxY9.jpg)
(https://i.imgur.com/vfwFf1e.jpg)
In qualche breve segmento il sentiero corre ben tracciato tra i mughi, talvolta non troppo ripido, ma per lo più erto e faticoso.
(https://i.imgur.com/l8nE6l7.jpg)
Superata verso est una dorsale, abbandoniamo la val dei morti e, dopo aver attraversato con bel sentiero pianeggiante la testata di un vallone parallelo,
(https://i.imgur.com/76KYL7z.jpg)
ci immergiamo nello stupendo scenario del baito Campivelo. Magicamente, dopo aver superato rocce, sassi, ferri, mughi e strapiombi appare questo quadro incantato impreziosito dallo stupendo baito. Sarà interessante cercarlo dalla Valsugana con il binocolo.
(https://i.imgur.com/5G3AOFB.jpg)
(https://i.imgur.com/C9tLDIl.jpg)
(https://i.imgur.com/HK9mWe1.jpg)
Cima Dodici avvolta nelle nebbie.
(https://i.imgur.com/Wc0BVrf.jpg)
Il sentiero risale ora un lariceto con comodi e morbidi tornanti e, dopo un ennesimo tratto ripido
(https://i.imgur.com/WiUcRlX.jpg)
fra gli onnipotenti e prepotenti mughi,
(https://i.imgur.com/gAwKaL9.jpg)
si porta in leggera salita, transitando su facili cenge, verso la cima del Prà.
(https://i.imgur.com/mRF0PFJ.jpg)
(https://i.imgur.com/tDSzb6P.jpg)
Dopo averla aggirata sul fianco settentrionale, dove inizia la Val dei Morti (alcuni salgono in cima),
(https://i.imgur.com/35FCSO3.jpg)
(https://i.imgur.com/qhJP7xY.jpg)
si cala al passo di Castelnovo, ampio valico che chiude praticamente a sud la val dei morti, dalla quale però non è accessibile.
(https://i.imgur.com/8VOapXL.jpg)
Risaliamo alla vicina cima Undici
(https://i.imgur.com/CQ7sloJ.jpg)
e ne percorriamo il lungo, scalinato crestone,
(https://i.imgur.com/hcsMVVE.jpg)
mentre verso sud appaiono le brulle distese degli altopiani, dove le vagabonde nebbie autunnali stendono un velo di angosciante, storica tristezza. Quando guardo questi luoghi, in ogni stagione e da qualunque punto, provo un’inquietudine profonda.
(https://i.imgur.com/183bV0d.jpg)
Ci aspetta il bivacco Busa delle Dodese, ottimo punto di ricovero della SAT di Borgo.
(https://i.imgur.com/LXKMnhn.jpg)
A est appere l’elegante piramide di c. Dodici, sgombra di nuvole, che due di noi raggiungono con veloce salita e discesa.
(https://i.imgur.com/e4VG27E.jpg)
Il tempo, umido nei tetri valloni settentrionali, ventoso e freddo sulle creste, pare quasi migliorare.
Rientriamo scendendo per il lunghissimo Vallon delle Trappole, con segnavia SAT 211. Al di là del baito traversiamo alti sopra un erboso pendio che precipita quasi scomparendo
(https://i.imgur.com/qEtpYBQ.jpg)
(https://i.imgur.com/f0R7kip.jpg)
(https://i.imgur.com/lB37kyc.jpg)
e ci affacciamo sull’ampio anfiteatro che a nord di cima Undici chiude il vallone delle Trappole.
(https://i.imgur.com/sR9IKqo.jpg)
Con delicato passaggio su roccette
(https://i.imgur.com/Ndw6DKm.jpg)
ci abbassiamo fin sulle bianche ghiaie e ci infiliamo nella valle che si stringe sempre di più con pendenze sostenute.
(https://i.imgur.com/MywQKQ5.jpg)
(https://i.imgur.com/UQ2f6dz.jpg)
“Trappole” è nome significativo: un sasso caduto dall’alto della valle solca lo spazio sopra le nostre teste rimbalzando di qua e di là come un pallone con schiocchi secchi e prosegue la sua corsa senza creare danni, ma procurandoci una gran paura.
Si cala rapidamente su rocce bianche arrotondate, i soliti sassi, ghiaino infido, con qualche passaggio sul fianco dx tra i mughi.
(https://i.imgur.com/Hz5PYyy.jpg)
(https://i.imgur.com/SoRQQhO.jpg)
Anche qui compaiono degli infissi, pochi per la verità, utili per superare alcune ripide paretine e oltrepassare dei valloncelli secondari.
(https://i.imgur.com/rZclKjk.jpg)
Quando abbandoniamo alle nostre spalle l’ultima scaletta,
(https://i.imgur.com/zukuKbA.jpg)
perdiamo i segnavia, sicuramente per disattenzione, ed io, che ero in testa al gruppo, mi assumo le mie responsabilità per questo errore. Il GPS dice che il sentiero è là, sotto di noi, a poche decine di metri. Per raggiungerlo ci ingolfiamo in una mugaia, ma di quelle cattive, con i rami bassi, da dover andare en gaton. Ne usciamo, non senza danni, e recuperiamo i segni bianco-rossi che ci portano fino ai boschi della val di Sella.
-
Cima Dodici è stato il primo angolo dell'Altopiano che ho visitato, ormai ventiquattro anni fa; confesso di avere usato l'accesso veneto. Complimenti a tutti.
-
Anche questa volta Lorenzo si è preso la briga di fare la relazione:grazie!
All'inizio del tracciato una serie di avvisi dissuasivi
(https://i.imgur.com/onkLK2A.jpg)
La natura crea coreografie affascinanti
(https://i.imgur.com/4ZLqxOj.jpg)
I valloni selvaggi offrono scorci suggestivi sulla valle e verso il Lagorai
(https://i.imgur.com/dZo6scb.jpg)
Uno dei tanti tratti attrezzati.Alcuni piuttosto esposti e pericolosi,sia per il terreno instabile ,sia per il consistente pericolo di caduta sassi.
Qui un "mea culpa":nessuno di noi indossava il caschetto....
(https://i.imgur.com/dsWNU0N.jpg)
Il percorso è tutto interessante
(https://i.imgur.com/v7gKez2.jpg)
Come dice Lorenzo,arrivare al piccolo paradiso di Campivelo è una "sorpresa" ed offre un forte contrasto col percorso precedente.
Visto dalla mia baita questo fazzoletto prativo appare magicamente sospeso nel vuoto.
(https://i.imgur.com/4zfNf48.jpg)
Su cima Pra è incisa una delle numerose croci confinarie che ritroviamo lungo tutto il ciglio dell'altopiano
(https://i.imgur.com/7XmFFmR.jpg)
La val delle Trappole è altrettanto "selvatica" e sicuramente più pericolosa in quanto a rischio sassi.Qui abbiamo solo avuto fortuna perchè il bolide che è venuto giù era da almeno 20kg,volava letteralmente a mezz'aria e noi eravamo in un punto stretto del canale con poche possibilità di fuga....
(https://i.imgur.com/XyoYdaJ.jpg)
Termino il mio contributo con l'immagine della traccia su mappa Geo
(https://i.imgur.com/haynevZ.jpg)
-
Una nota cartografica:sia su Geo 87,che su Treckart,in diversi tratti la traccia GPS non corrisponde a quella variamente riportata su mappa.Forse la corrispondenza migliore si trova sulla IGM.
Data la natura impervia,i frequenti ed improvvisi salti di roccia spesso celati da impenetrabili mugaie,l'instabilità complessiva del fondo,è necessario fare molta attenzione nell'individuare i passaggi giusti,sopratutto dal Baito Campivelo a cima Pra ed in discesa nella Val delle trappole,in particolare nella zona centrale del percorso.
Queste zone dovrebbero essere evitate assolutamente in caso di scarsa visibilità per nebbie o nubi basse...
-
Bello bello molto bello io adoro questi itinerari complimenti :)
Anni fa .......un secolo, sono salito per il valon delle dodese e sceso per il valon dei morti, era tardo autunno e l' unica difficoltà incontrata a parte la caduta di sassi è stata nel superare in discesa un grande masso incastrato poco sotto il Baito Campivelo dove avevano levato una scaletta, per fortuna avevo con me uno spezzone di cordino ::)
Complimenti di nuovo :)
-
Altro report interessantissimo, grazie per la condivisione.
-
il giro è bellissimo senza dubbio, resto però perplesso sul fatto di percorrere sentieri dichiarati chiusi (cosa che ho fatto anche io in passato, sia chiaro). Avete raccontato di un grosso sasso che vi ha sfiorati. Fortuna ha voluto che siete rimasti incolumi, ma se fosse andata diversamente? Magari saremmo qui a piangere qualcuno... :8 L'esperienza induce a prendere a volte sottogamba i pericoli... Ripeto non voglio colpevolizzare nessuno, l'ho fatto pure io, ma sfidare la sorte può essere molto pericoloso, vale la pena? Per fortuna è andato tutto bene...
-
il giro è bellissimo senza dubbio, resto però perplesso sul fatto di percorrere sentieri dichiarati chiusi...
Il sasso è caduto lungo il vallone delle Trappole, sul sentiero SAT 211 liberamente percorribile.
Il sentiero della Val dei morti è alpinisticamente più impegnativo per la presenza di lunghi tratti attrezzati nella parte centrale, ove un cordino con moschettone non sarebbe inutile. Ma il rischio caduta sassi, secondo me, è molto minore che nelle Trappole.
-
Caro Agh,la tua è l'antica e pesante domanda di sempre....e tante e soggettive sono le possibili risposte.
Le stesse variano da persona a persona,forse anche in base al momento psicologico che uno sta attraversando,alle dinamiche del gruppo,alle esperienze o paure trascorse.
Non credo ci sia la soluzione definitiva,se non la rinuncia ad andar per monti,e tutto sommato preferisco che ognuno possa scegliere in piena libertà augurandosi che poi tutto vada bene.
La cosa più grave è la mancanza del casco:pensa che non ho portato il cane proprio per non esporlo al rischio lapidazione.
Il grosso sasso è stato smosso, quasi di sicuro,da uno che avevamo appena incontrato e che stava salendo;può capitare,ma non ha fatto niente per avvisare chi era sotto.
Fortuna che l'ultimo di noi a scendere lo ha visto passargli davanti al naso e ha gridato a perdifiato.Con un proiettile del genere hai voglia di avere il casco!
Riguardo alla natura degli itinerari,o in tema scialpinismo, ho già dichiarato altre volte il mio pensiero:cerco di fare il possibile per ridurre il rischio (nello specifico ho peccato di superficialità per il casco),sono cosciente dell'imponderabile sempre in agguato,ma alla fine del bilancio per me ne vale sempre la pena.
Se pensiamo all'escursionista di recente precipitato sul Cola,scivolata su erba seola alla testata dell'unico canale roccioso versante sud,proprio quello che sovrasta l'acquedotto dietro la mia baita, si capisce quanto sia facile analizzare i fatti a posteriori e quanto il pericolo in montagna sia virtualmente ovunque.
Quello è ineluttabile,fa parte della montagna stessa e diventa un rischio quando uno ci incappa.
Comunque questo tipo di discussione è di grande attualità ed interesse ed un debriefing a fine gita può essere un'arma utile in più ai fini della prevenzione.
Del resto parte del recente corso CAI SAT per accompagnatori,cui ho collaborato di recente, era dedicato proprio alla valutazione dei pericoli,al concetto di rischio ed alle dinamiche dei processi decisionali.
-
Sì sì, l'ho detto appunto come "provocazione" in quanto pure io sono colpevole in quanto vado spesso fuori sentiero e non di rado da solo, contravvenendo alle buone regole della sicurezza in montagna. Finora è sempre andata bene ma, come dici anche tu, spesso il confine tra la gioia di un escursione e la disgrazia è molto sottile, senza che ce ne rendiamo conto appieno
Inviato dal mio LG-H815 utilizzando Tapatalk
-
C'era scritto il motivo della chiusura?
Il divieto c'era anche nel 2014 quando l'ho percorso io, pensavo per le valanghe dell'inverno precedente, essendo ormai Settembre mi ero fidato a salire. E infatti neve non ce n'era più e sambrava avessero un po sistemato il sentiero lì dove le valanghe si erano fermate. Da quello che so il sentiero è mantenuto dagli amici della montagna che lo usano per salire al bivacco
-
Penso che quei cartelli servano più che altro per scarico responsabilità del GAM,il gruppo che ne cura la manutenzione....
-
Bellissima relazione della gita di sabato , peccato per l ' accaduto , cose che succedono , per fortuna anche questa volta e' andata
bene ,( sta anche al bar non so se va meglio ) , complimenti di nuovo ,alle prossime , compagnia sempre OTTIMA , ciao oooo a
TUTTI .
-
Complimenti a tutti!!! Itinerario bellissimo, di quelli che adoro! Purtroppo la mia limitata esperienza mi ha concesso di salire, in queste zone, solo il vallone del Kempel.
Ma il baito di Campivelo è accessibile solo con questo itinerario?
Complimenti ancora, ciao!!
-
Davvero bella la posizione del baito e bello anche il giro
-
Ciao Danj,
il GAM,gestore del bivacco,consiglia la salita da Val delle trappole e poi il lungo traverso fino a Campivelo.
A mio giudizio è meno pericolosa la Val dei Morti,però bisogna sapersi muovere in sicurezza sui tratti attrezzati
-
L'approccio più facile penso sia dal bivacco buse delle dodese, si scende un po per la val delle trappole e poi si traversa. Lunga, ma se si dorme al bivaco è fattibile
-
Se devo salire fin quasi al bivacco delle Dodese per traversare e poi scendere, nessun dubbio nel preferire la val dei morti.
-
Complimenti a tutti! Ottima l'idea di provare un sentiero ormai segnato solo come traccia (perlomeno su kompass). Sono stato solo una volta in quei posti ma seguendo i sentieri più comodi e ben segnati
-
Veramente una bella escursione, certo non da tutti (me incluso probabilmente :) ). Prossima volta portatevi il casco cosi' non ci fate stare in pensiero :)
-
Meraviglia di giro! Risalire le cime sud della Valsugana è nella mia lista dei desideri, grandissimi! :)
-
Nel racconto di questa avventurosa escursione, ho parlato dell’uscita dalla “mugaia cattiva, di quelle da dover andare en gaton” e ho scritto che avvenne “non senza danni”. Un breve cenno che stava a significare lo smarrimento della parte esterna del mio impianto cocleare (tecnicamente “esoprotesi”, cornetto d’aggancio, cavetto, portabatterie, microprocessore, bobina). Non è un anello o un guanto di cui ti accorgi solo quando non lo trovi più addosso. Io me ne sono accorto subito, perché sono passato dall’audio stereo al mono: come diventare improvvisamente sordi da una parte, cosa a cui peraltro sono abituato, quando le batterie si scaricano (ma in questo caso c’è un prolungato suono di avvertimento).
Ricerca affannosa e angosciante tra i mughi, il fogliame, i rami, le radici, senza esito. Non c'era tempo per fermarsi a cercare ancora :'(. L'ho considerato perso definitivamente.
Me ne sono tornato a valle mono e molto depresso :( :( :( ma, devo essere sincero, sono stato anche un po’ mon. , perché so che in quel tipo di boschi il rischio di quanto poi successo è reale, un ramo aggancia il cavetto e la protesi salta via (basta mettersi una fascia! ::)).
A distanza di una settimana, nella mattinata di oggi in cinque siamo tornati sul posto e abbiamo nuovamente affrontato la mugaia. Il punto di smarrimento era stato marcato come waypoint sul GPS e dopo alcuni tentennamenti è stato riconosciuto. Un’ora quasi di ricerca infruttuosa tra mughi di ogni dimensione e in ogni direzione, sassi che nascondevano buchi, denso tappeto di foglie morte, e tutto questo in ambiente molto umido: ‘na mizada! Raspamento, sgrovigliamento, scorticamento, su e giù, dentro e fuori per questi mughi della malora…
“Trovatooooo!!!” all’improvviso un grido che si ripete: “Trovatooo, trovato, trovato!” :D :D :D. Nell’intricatissimo mare di mughi, pur in un’area circoscritta con una certa precisione, è stato ritrovato un aggeggio delle dimensioni di un caricabatteria di cellulare, e color grigio antracite (quante foglie grigio antracite ci sono nel bosco autunnale!!! :o). A detta di chi lo ha trovato, un non ben precisato intervento da… un po’ più su di cima Dodici, c’è stato. Io dico:”Aiutati che il Ciel t’aiuta” o più laicamente “la fortuna aiuta gli audaci”.
Un caloroso ringraziamento agli amici recuperanti.
(https://i.imgur.com/4j84LjX.jpg)
La mugaia
(https://i.imgur.com/MF4w5A6.jpg)
-
Cavolo, meno male che l'hai trovato: immagino costi anche parecchio... Non si è rovinato a stare all'aperto per così tanti giorni?
Inviato dal mio LG-H815 utilizzando Tapatalk
-
Sul costo lasciamo perdere... ??? ::)
Questa mattina, dopo una notte di asciugatura in apposito strumento, tutto funziona bene! Vediamo nel tempo come si comporta.
-
“Trovatooooo!!!” all’improvviso un grido che si ripete: “Trovatooo, trovato, trovato!” :D :D :D
Incredibile!!! :D E' stato come cercare un ago nel pagliaio, mi congratulo per la tenacia nella ricerca, siete stati giustamente premiati. Veramente prezioso l'aiuto degli amici, bella soddisfazione e gran respiro di sollievo!! :D
Complimenti anche per l'escursione bella tosta e impegnativa :)
-
Cavoli!!! Meno male che l'avete ritrovato, immagino che sarebbe stata una perdita non da poco!
Bella perseveranza sì, però anche un po fattore "c" non guasta, peraltro meritato! Complimenti anche agli amici pronti a dare una mano!!
-
Hai scritto: "............ perdiamo i segnavia, sicuramente per disattenzione, ed io, che ero in testa al gruppo, mi assumo le mie responsabilità per questo errore. Il GPS dice che il sentiero è là, sotto di noi, a poche decine di metri. Per raggiungerlo ci ingolfiamo in una mugaia, ma di quelle cattive, con i rami bassi, da dover andare en gaton. Ne usciamo, non senza danni, e recuperiamo i segni bianco-rossi che ci portano fino ai boschi della val di Sella."
[/quote]
probabilmente siete scesi diritti nel punto in cui invece bisogna risalire una ventina di metri sulla destra, e prendere la traccia che passa un po' alta; ma questo cambio di marcia non è ben visibile.
-
Il punto dove abbiamo perso il sentiero me lo ricordo bene. Al termine della ricerca siamo usciti dalla mugheta per capire dove ci eravamo infognati. Abbiamo trovato subito il segnavia.
Dopo l'ultima serie di infissi sul fianco orografico dx del vallone, si apre un boschetto rado non ripido, al di sotto del quale si estende la mugheta. Il sentiero piega a sx - qui i segnavia non erano evidenti - e scende nel fondo del vallone lungo una breve scarpata rocciosa.
-
Ciao a tutti, scusate se "rievoco" questo vecchio post ma mi sembrava abbastanza inutile aprire un nuovo topic per una domanda che potrebbe essere "stupida" ;D
questi ultimi anni io e i miei amici abbiamo girato molto queste zone e per due volte abbiamo cercato e tentato di raggiungere il campivelo.
La prima siamo partiti da Olle, percorso il vallon delle trappole e poi ci siam fermati perchè non trovavamo il sentiero che si imbocca per arrivare fin al Campivelo ed abbiamo passato la notte al busa delle dodeze.
La seconda volta, partendo praticamente dalla cima 12 siamo ritornati nel vallon delle trappole ed abbiamo trovato il sentiero che dovrebbe attraversare il vallon dei morti per arrivare al campivelo (correggetemi se sbaglio) ma ahime ha iniziato a piovere e il già difficile sentiero iniziava a farsi scivoloso.
Ho letto il topic e mi sembra di capire che ci sono altre vie per arrivare al campivelo. Se non ho capito male, quali altri percorsi esistono per arrivarci?
spero che qualcuno possa rispondermi!
intanto grazie in anticipo! :)
-
(https://i.imgur.com/wA94tth.jpg)
Ecco la mia traccia. Secondo me, che non conoscevo la zona e sono andato al traino di Kobang e &, è fondamentale beccare il sentiero all'inizio: "zete", salita ripida, traverso per entrare in val dei Morti. Nella parte finale della valle, quando essa tende a chiudersi, gli infissi della paretina est guidano fino ad una mulattiera pianeggiante che porta alla radura del baito. Alle spalle della radura, verso sud ma più spostati ad est rispetto all'ingresso precedente, il sentiero risale un boschetto e poi si inoltra nei mughi fino alla cresta di c. Undici. Qui non ci sono problemi di orientamento. Ciao.
-
Grazie della velocissima risposta!
Quindi io se arrivo dall'ortigara (perchè arrivo dall'altopiano) mi porto fino a cima del pra e da li prendo tra i mughi il sentiero in discesa fino al campivelo, in pratica
-
Mah... in salita dalla val dei Morti l'orientamento è più semplice, anche se il tracciato presenta maggiori difficoltà. Ripeto, ero con conoscitori della zona. Forse è preferibile sentire Kobang e referenti valsuganotti per rispondere alla tua domanda. Credo che l'alternativa proposta da Xtreme (bivacco Busa delle Dodese, parte iniziale della val delle Trappole e traverso fino alla radura del baito) sia molto valida. E' quella indicata anche dal GAM di Olle, proprietario del baito, per raggiungerlo da nord (val di Sella). La val dei Morti è una variante più ostica.
http://www.gamolle.it/bivacco-campivelo
-
Ci sono stato a fine ottobre, con salita dalla Val dei Morti e discesa per il SV 206.
Io ti consiglio di salire dalla Val dei Morti, con caschetto (obbligatorio) e kit ferrata (vedrai tu se usarlo o no).
Nella prima parte da località Val Sanda a località Rosse bisogna un po' orientarsi: le tracce riportate sulla Tabacco non corrispondono alla realtà, l'imbocco del sentiero era seminascosto ma quando lo imbocchi poi lo si riesce a seguire, ci sono anche dei segnavia blu. In alternativa si può arrivare a località Rosse con giro più lungo su una stradina.
Da lì in poi la traccia è tenuta benissimo e compaiono anche alcune indicazioni.
Scendere al bivacco da Cima del Prà penso sia più complesso: bisogna trovare l'inizio della traccia e anche l'orientamento in discesa non credo sia immediato (anche se devo dire che noi abbiamo trovato 10/15 cm di neve e questo ha complicato il tutto).
Il traverso che arriva dal Vallon delle Trappole l'ho visto ma non l'ho percorso.
-
Forse anche questo può aiutare.
https://www.panorama-photo.net/panorama.php?pid=21992
-
Ciao! Chiedo scusa se ripesco questo topic. Si potrebbe avere il gpx del giro? Lo vorrei fare a breve. Grazie mille!
-
Certamente, eccolo qua.
Buona escursione, queste sono giornate ideali!
-
Grazie!!
-
Una domanda: il sentiero che dal Campivelo porta verso il Vallon delle Trappole (senza salire quindi sulle cime) è evidente? Voi non lo avete fatto ma per caso lo conoscete?
-
Non so rispondere alla tua domanda. Noi non l'abbiamo visto ma certamente si innesta proveniendo da ovest sul tratto pianeggiante che porta alla radura del baito.
O meglio, è il sentiero che sale dalla val dei Morti (ferratina, che abbiamo percorso noi) che si innesta sul sentiero che proviene dal vallon delle Trappole.
Negli allegati:
53 ultimo tratto di salita nella Val dei Morti prima del largo sentiero pianeggiante
56 il sentiero pianeggiante che porta alla radura del baito; da qualche parte, penso, verso dx, arriva il sentiero dalle Trappole
57 il sentiero tende a scendere e
58 giunge ai margini della radura del baito Campivelo
-
Grazie ancora! Ho proprio voglia di fare questo giro ma devo aspettare almeno un amico, che da solo è proprio meglio se evito di farlo
-
Ciao! Sono sempre io, finalmente dovrei riuscire a fare il giro con un amico
Chiedo per chi conosce bene la zona: esiste questo sentiero che ho colorato in arancione? O è una traccia forse scomparsa ?
http://arcturus4.altervista.org/Screenshot_2024-09-16-12-31-38-704_cz.seznam.mapy-edit.jpg
-
Ciao! Sono sempre io, finalmente dovrei riuscire a fare il giro con un amico
Chiedo per chi conosce bene la zona: esiste questo sentiero che ho colorato in arancione? O è una traccia forse scomparsa ?
http://arcturus4.altervista.org/Screenshot_2024-09-16-12-31-38-704_cz.seznam.mapy-edit.jpg
Ciao, si esiste, a tratti di difficile individuazione, io non ho trovato l'ultima parte, ma ormai ero giù e sono andato un po' a ca**o in bosco per gli ultimi metri sbucando dietro la casa privata che c'è al tornante su asfalto
info preziose e dettagliate qua: https://it.wikiloc.com/percorsi-alpinismo/anello-vallon-delle-trappole-e-vallon-dei-morti-olle-tn-185837942
;)