Escursione di sabato 24 novembre
Viste le previsioni meteo
, metto in programma un giro molto tranquillo, tra boschi, contrade e forestali
. È un giro orizzontale, percorso quasi interamente anche dai bikers (cartelli di “Gibo Simoni Marathon”, “Grandbike” e “100 km dei Forti”).
Dal centro di Carbonare (q. 1076) seguo per un brevissimo tratto la strada per Folgaria, svoltando a sinistra in prossimità di una cappella. Dopo un breve tratto di strada asfaltata, ignorata una deviazione a sinistra, prendo la seconda, dove la strada diventa sterrata. Tra splendidi e coloratissimi faggi mi dirigo verso il ponte in pietra sull’Astico (dove il torrente scorre in una profonda forra
) e, poco dopo, prendo a destra una stradina che brevemente mi porta a un ponticello, al di là una bella gradinata di legno mi permette di risalire la sponda opposta. L’ambiente è affascinante ma il freddo e l’umidità mi entrano nelle ossa e allungo il passo, cercando di raggiungere rapidamente i prati di Contrà Cuèli e poco dopo Contrà Liberi. Qui incontro una cortese signora che, affacciata alla finestra, m’indica la strada da seguire (a dire il vero il percorso è segnato con i segni bianco e rossi, ma accetto volentieri di scambiare due chiacchere). A Liberi c’erano due mulini, alimentati dal Vespenpach. Un mulino, risalente al 1872, oggi è in fase di ristrutturazione (sono arrivati dei contributi non so da dove
).
Oltrepassate le case di Contrà Liberi, salgo tra prati verso Contrà Tezzeli, che vedo poco in alto. Ci sono due possibilità di salire a Tèzzeli: direttamente (cartello scorciatoia 20’) oppure passando per S.Fermo (50’). Andando verso S.Fermo, riesco anche a sbagliare strada
, arrivando a Malga Clama
. Vabbè torno indietro e al bivio prendo a destra, raggiungendo su forestale la località menzionata (m 1280), dove un’ampia area pic-nic mi accoglie. Qui un cartello ricorda che il “Villaggio dei Lasterolli fu distrutto nel 1752 in seguito alla Sentenza Roboretana e ricostruito a Lastebasse”. Mi guardo un po’ attorno e proseguo verso la Segheria dei Mèi (segheria idraulica “alla Veneziana”), ben visibile è la ruota. La segheria è della fine ‘800 ed è stata acquistata dal Comune di Folgaria, ristrutturandola a fini didattici.
Da lì in poco tempo arrivo a Contrà Tezzeli (m 1245), fotografata e ben descritta da
Edelweiss in un altro topic (grazie Edel). Proseguendo si arriva a S.Sebastiano, ma la mia meta è un po’ più in alto e devo tornare indietro, scendendo sul fondo dell’Astico (q.1203) vicino alla segheria. Oltrepassato il ponticello, risalgo la Val Pru, non seguendo la stradina lungo il greto, ma ravanando un po’ per raggiungere una strada da esbosco che passa un po’ più in alto
. In 20’ circa dal ponticello arrivo alla provinciale Passo Sommo-Fiorentini, che seguo a destra per 5’ circa (nessuna macchina incontrata) fino a una curva dove a sinistra trovo una stradina che risale la Val Fredda. Incrocio la forestale “100 km dei forti” e la seguo a sinistra per un po’, prendendo poi un’altra forestale indicata come “Salita Costa d’Agra” nel Gibo Simoni Marathon.
Non sono abituata a camminare a lungo su forestali, tra boschi e boschi. Vedo il sole in alto tra gli alberi ma cammino sempre all’ombra
e i guanti mi fanno compagnia.
Seguo speranzosa questo cartello fino ad incrociare il segn. 124/E5 che da Carbonare porta a Passo Coe, che seguirò al rientro. In breve sono ai pascoli di Malga Pioverna. Stupendo è il panorama che mi appare: Cornetto, Becco di Filadonna, Gruppo del Brenta, Adamello, Ortles,…La vetta è poco oltre la malga. Risalgo tranquillamente i pascoli. Non ho fretta di salire sul M.Pioverna ( m 1778) e M.Costa d’Agra (m 1820) perché so cosa mi aspetta
. Non c’è una croce di vetta ma dei brutti impianti di risalita del carosello di Folgaria
. Dal M.Costa d’Agra, la vista spazia sul Cornetto, Becco, Brenta, Adamello, Ortles, Bondone, Prealpi Vicentine, Lagorai, Cima d'Asta,....
Prima di scendere butto un occhio, sconsolata all’invaso di Passo Coe
.
Guardando il Brenta prendo la via del ritorno che farò seguendo il segn. 124, tra boschi, forestali e sentieri molto agibili, passando sul versante ovest del Dos dell’Avezon e del M.Durer.
Al tornante di quota 1425 della strada forestale della Val Fredda trovo l’ex ospedale austriaco militare e subito dopo la Scala dell’Imperatore, tagliata a metà da una strada bianca (85 gradini sopra e 98 sotto. Edel, mi sono presa la briga di contarli). Dopo la superba gradinatura arrivo alla provinciale dei Fiorentini. Dall’altra parte della strada, su una collinetta, c’è il cimitero militare austriaco (solo un monumento a ricordo dei caduti). Seguo brevemente la provinciale fino al Rif. Cherle e, poi per stradina, scendo ai pascoli prativi dell’ex Malga Clama (m 1256). Sui ruderi della vecchia malga, oggi c’è una fatiscente baracca di legno.
Per forestale mi calo verso valle fino a ricongiungermi con l’itinerario dell’andata.
P.S. La sella fra le due cime (Pioverna e Costa d’Agra) fa da confine tra Veneto e Trentino.
Dislivello: 800 m circa
Tempi: 6 ore
Cartina: Sentieri Valdastico e Altopiani Trentini, Sezioni Vicentine del CAI, 1: 25.000