Autore Topic: [CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti  (Letto 24173 volte)

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Offline kobang

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Grazie all'esperienza di un amico,ieri abbiamo fatto un sentiero davvero "selvaggio" per salire da Castelnuovo al Baito delle Aie e poi in Ortigara.
Partire dalla valle significa affrontare un dislivello accumulato di poco sotto ai 1900m e affrontare percorsi ormai quasi abbandonati,con scarsa o a tratti nulla segnalazione.
Il territorio è molto impervio,con pendenze notevoli e continue;il terreno a tratti piuttosto infido e col rischio di caduta  sassi da avere ben presente,per cui  prestare attenzione alle giornate ventose o con pioggia.
Fatte queste premesse,la gita ha il fascino delle ravanate con la certezza di non incontrare nessuno,nemmeno i cacciatori si spingono così in alto e con tanta fatica...
La partenza è in località Villa Longo,non lontano da Castelnovo in Valsugana.Lasciata l'auto si prosegue su strada asfaltata e poi sterrata fino alaa sovrastante cava ed oltre.
In questo tratto percorriamo la Val Coalba e incontriamo diverse salamandre,smaglianti nella loro livrea giallo-nera

Urudelo Alpino

Ancora qualche tornante e si imbocca sulla sinistra un sentiero non segnalato:sul lato opposto e quasi alla stessa quota,c'è la Malga Roatti sotto al Civeron,non visibile dalla nostra posizione.
Ci troviamo nella selvaggia forra della Val Porta,toponimo locale non riportato sulle mappe,di cui risaliamo per buon tratto il ripidissimo giaron.

Cascatella

Per un breve tratto lasciamo il fondo del canale

Per poi affrontare un tratto esposto e molto delicato per il fondo instabile;dobbiamo fermarci spesso per attendere che chi è dietro esca dalla traiettoria di eventuali sassi smossi



Un breve tratto rilassante su un costone alberato ci consente di superare una delle vallette confluenti

Qualche antico segno rosso indica che una volta il percorso era più utilizzato,talvolta appaiono anche segni più recenti,ma nessun indizio di frequentazione umana!
Un pezzo di carrello di teleferica della GG testimonia l'intensa attività bellica di questa zona :ricordiamo che la battaglia dell'Ortigara è stata un vero carnaio con oltre 8000 perdite Imperiali ed oltre 25000 Italiane,tra morti,feriti e dispersi!
Tutt'ora,benchè sepolto,c'è un gran quantitativo di materiale bellico e non è raro che avvengano ritrovamenti di poveri resti dei combattenti.

Risaliamo ora un tratto di bosco molto ripido,con qualche segno rosso sugli alberi,per poi superare alcune roccette con l'aiuto di vecchie catene,ancora con ancoraggi affidabili.



Cosa non scontata per la vecchissima corda che troviamo più avanti,comunque utile per la rampa boscosa da superare.

In un piccolo spiazzo incontriamo una vera città dei ragni:decine di ragnatele ornate da goccioline di condensa,sono tessute fra i rami e collegate da infiniti fili di seta.
In effetti che questa zona è impraticata da tempo lo dimostra anche il gran numero di fili e ragnatele che abbiamo preso in faccia fino ad ora...

Ancora in faticosa salita nel bosco,fin sotto ad una parete rocciosa che costeggiamo fino ad un nuovo canale da risalire brevemente.



Siamo ormai in alto e godiamo di bellissimi scorci sulla valle,proprio al di sopra del manto di nebbie

Ormai un breve tratto ci separa dal Baito delle Aie,ex Malga Caldiera,sempre curatissimo e ben tenuto,un lussuoso ricovero in un luogo così isolato.



Tutta l'area circostante è ricca di fascino,con ampio sguardo su tutto il Lagorai e molto più a NE verso le Pale ed oltre.

Splendida vista sul Lagorai,malgrado la foschia

Due antichissimi testimoni della storia dominano il bosco circostante



Dopo una sosta ristoratrice riprendiamo il cammino,ora su sentieri noti,diretti all'ex cimitero austriaco e poi al Passo dell'Agnella

Ancora splendidi e lontani panorami

Il cimitero di guerra ed i numerosi stoi che traforano le rocce sovrastanti



Percorriamo il tratto della lunga trincea che ci porterà fino alle ultime balze rocciose ed al Passo dell'Agnella

Siamo ai piedi dell'Ortigara,percorriamo la famosa Galleria Biancardi,ammirando cima Caldiera da una delle feritoie per mitragliatrice,per poi raggiungere le rocce sommitali non lontano dal cippo Austriaco.



Ci fermiamo per la pausa pranzo,godendo del sole e del panorama.Su una pietra antiche incisioni,probabili segni confinari che possono risalire al 1300-1400.

Sono le 14,30 e questo ci impedisce di proseguire fino a Cima Undici per poi scendere in valle dalla Val delle Trappole.
Sostiamo un momento al Posto di Primo Soccorso per ammirare la vista dal piccolo spiazzo antistante

e proseguiamo per agganciare il sentiero della Val Caldiera,incontrando il nuovo baito del comune di Castelnuovo,altro utile punto di ricovero.
Il cammino prosegue con vista sul Colazzo,per giungere  allo Stol del Prete ed alla attigua Val Porciglia.



Questa strettissima forra,ai tempi degli inverni nevosi,rimaneva intasata di neve anche d'estate e ciò consentiva di portare le greggi su per la val Caldiera e di attraversare l'alta val Porciglia per giungere a Campivelo!
Oggi il tratto sommitale di questo spettacolare canalone è percorribile solo arrampicando con le corde...
La discesa prosegue fino alla postazione del cannone austriaco

il cui metallo fu fuso per fare le campane di Grigno,se ben ricordo.
Avanti ancora e siamo all'inizio del tratto "agevolato" del sentiero di Val Caldiera,scalette e cordoli anti frana in legno disegnano il fondo del canalone,mentre alla sommità della discesa un recente baito conserva attrezzi e materiale di manutenzione.Al bisogno,sollevando le tavole del soffitto,si accede ad un angusto sottotetto,utile in caso di emergenza...



Nel tratto basso della valle avvistiamo un bel branchetto di camosci,ne contiamo sei,ma sono lontani e solo col tele al massimo riesco a riprenderli nella luce ormai affievolita.

Attraversiamo una bellissima faggeta fino alla solitaria conca di Malga Roatto,sotto al Civeron.Dietro di noi si affaccia la ripida Val Caldiera appena discesa.
Per il rientro decidiamo di seguire il sentiero del Boccardin:nessuno di noi lo conosce e,a parte l'indicazione iniziale su tabella,non è segnalato; la luce cala velocemente e ci affideremo a orientamento e GPS,con l'intenzione di scendere diretti a Villa Longo,senza ripercorrere il tratto stradale.
 




Con qualche variante riusciamo a seguire l'itinerario giusto e sbuchiamo a pochi passi dall'auto,con la soddisfazione di aver fatto un'altro sentiero antico e nascosto.
Qui di seguito la traccia,riportata sia su IGM che su Treckart:interessante notare come la parte di traccia della Val Porta sia indicata sulla IGM,mentre manca su altre mappe.
Il percorso totale si è sviluppato sui 18km,sicuramente di grande interesse l'ambiente veramente incontaminato per una gita consigliabile con buona preparazione fisica e discreta attitudine ad affrontare terreno impervio e poco sicuro.



Ci sono altri percorsi...selvaggi che portano sulle cime dalla Caldiera a Cima Dodici,sempre partendo dal fondovalle,che sfruttano gli impervi canaloni che scendono in Valsugana.A parte i classici percorsi segnalati,gli altri che percorreremo nelle prossime esplorazioni sono antiche vie per l'alpeggio,percorsi militari e per altre esigenze,ormai dimenticati dai più e proprio per questo ricchi di un fascino particolare.


 

Offline southernman

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[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #1 il: 22/10/2017 22:13 »
Decisamente un sentiero alternativo per l'Ortigara. Ci sono stato spesso ma per accessi, diciamo, convenzionali. E' un bel monte, merita la visita, anche per quello che ha significato. Ed in autunno è splendido. Noto che i colori sono indietro però. Complimenti per il ghiaione di salita, molto impegnativo e tale da scoraggiare i più. L'unica perplessità che ho è che forse non mi sarei fidato della corda

Offline Xtreme

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[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #2 il: 23/10/2017 11:52 »
Questi versanti sono ricchi di soprese, peccato per i dislivelli.
Io ero stato al baito Campivelo, bellissimo, per il sentiero attrezzato della val dei morti e poi salito a cima del Pra. Ma là in alto c'è una ragnatela di vecchi sentieri che fa capire quanto sia stato vivo questo versante nel passato, mai si direbbe passando in auto per la Valsugana

Offline bandurko

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[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #3 il: 23/10/2017 12:09 »
Itinerario affascinante e impreziosito dalla descrizione ricca di richiami storici a cui si aggiunge una narrazione che coniuga splendidamente cultura e trekking. Aspetto i post con le prossime puntate.

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Offline AGH

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #4 il: 23/10/2017 12:37 »
Interessantissimo questo giro, è un versante che ho ben presente da tempo con l'intenzione di farlo ma che in realtà non ho mai fatto. Grazie per la condivisone, sono informazione preziose! :)
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Offline DDT

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #5 il: 23/10/2017 14:39 »
Bellissimo Kobang, complimenti!
E' da tempo che anch'io voglio salire in Altopiano da N fuori dai sentieri Cai, finora ho fatto solo Vallon delle Dodici e delle Trappole.
A proposito, qualcuno è a conoscenza di qualche libro o pubblicazione, anche datati, che parlino delle tracce che salgono dalla Valsugana sull'Altopiano?

Offline kobang

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #6 il: 23/10/2017 20:54 »
Ad oggi la fonte più ricca è quella di chi ha ereditato notizie dai recuperanti.Ancora oggi abbondano reperti interati tra le mugaie dei canali e spesso è cercando che si "aprono" percorsi inediti.
Personalmente ora sono interessato alla Val Maora per il M.Campanaro ed alla Val di Marco per Porta Molina.

Offline DDT

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #7 il: 24/10/2017 00:38 »
Grazie per la risposta, strano però non ci siano testi che ne parlano.
 
Nel vicentino quasi tutti i sentieri di guerra e da lavoro che salgono dalla Valdastico, dalla Valposina e altre minori sono stati percorsi e raccolti nelle guide da Liviero Carollo, interessantissime soprattutto per la dovizia di cenni storici e naturalistici.

Ho dato un'occhiata alle 2 valli che hai citato, sulla Tabacco sono riportate delle tracce che le risalgono e poi sembrano perdersi poco prima di sbucare sull'Altopiano.
Immagino che percorrendole con qualche "local" si trovi lo sbocco.

Offline AGH

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #8 il: 24/10/2017 07:19 »
Vedo sulle mappe che alcuni tratti sono segnati, altri no. Ma sul terreno esiste una traccia del percorso che avete fatto oppure ci sono tratti di ravanaggio puro senza traccia? Se la traccia esiste, anche se  vaga, sarebbe interessante mapparla su OSM, a maggior ragione se si tratta dei vecchi sentieri dei pastori

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Offline kobang

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #9 il: 24/10/2017 16:36 »
Ciao Agh,in questo caso sì,anche se a tratti la traccia deve essere "cercata"...
Esistono tratti con segni rossi (bolli o righe orizzontali),ma non segnavie SAT.Il terreno instabile può modificare di anno in anno la morfologia del percorso.
Questo fino al Baito delle Aie;da qui si trovano sentieri segnalati.
Certo da valutare se condividere con chiunque questo tipo di percorsi perchè i pericoli oggettivi non mancano e non vedo possibilità di aggirarli;il telefono ha molte zone mute.
Io non ho motivo di non pasarti il file gpx,ma circa la sua fruibilità lascio a te il giudizio.....

Offline DDT

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #10 il: 27/10/2020 18:34 »
Kobang, settimana scorsa ero in zona Villa Longo, volevo dare un'occhiata al sentiero che hai fatto in salita.
All'andata non trovando l'attacco sono andato a fare un giro nei pressi di Malga Civerone e poi sul SV 206.
Tornando invece ho controllato meglio e ho visto l'inizio.
Ne ho percorso un centinaio di metri, era parecchio infrascato.

Dovrebbe essere questo, corretto?



Alla fine hai fatto la Val Maora e la Val di Marco?


Offline kobang

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #11 il: 28/10/2020 13:27 »
Vado a memoria,ma ricordo Val Coalba come partenza da valle e discesa da val Caldiera.Dovrei rivedere la traccia...

Offline fililu

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #12 il: 05/11/2020 22:49 »
Gran bel giro, interessante da molti punti di vista. Avevamo fatto anche noi in discesa la val caldiera. Saliti da val delle dodese. Molto interessante la vostra salita, sarebbe possibile avere la traccia GPS.
Grazie per la condivisione della gita.

Offline kobang

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #13 il: 06/11/2020 12:28 »
Filiu,se mi dai un recapito mail ti invio il file GPX.
I "canaloni" che salgono e scendono dalla Valsugana alle cime li abbiamo fatti quasi tutti.Alcuni al limite della praticabilità e della sicurezza e per questi non è opportuno divulgare le tracce.Per gli altri non ci sono problemi

Offline AGH

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Re:[CATENA DI CIMA DODICI] L'Ortigara per sentieri insoliti
« Risposta #14 il: 06/11/2020 15:05 »
Perché non la alleghi qui? Potrebbe interessare ad altri :)
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