
PASSO DEL TONALE - Anche quest'anno, i teli geotessili stesi sul «ginocchio» e lungo gli skilift hanno «salvato» le parti più a rischio del ghiacciaio Presena
PASSO DEL TONALE - Anche quest'anno, i teli geotessili stesi sul «ginocchio» e lungo gli skilift hanno «salvato» le parti più a rischio del ghiacciaio Presena. Protetti dal «tessuto non tessuto» bianco - 45mila metri quadrati di superficie in tutto - sono rimasti due metri di neve che, nelle parti esposte al sole, nel corso dell'estate si sono invece sciolti in acqua. Ieri la società Carosello Tonale ha iniziato a togliere le protezioni che aveva steso il 28 giugno, al termine di una stagione ricca di neve che ha certamente favorito il mantenimento della coltre bianca in superficie. Ora che le temperature hanno iniziato a scendere qui, ai 2.700-3.000 metri di quota della conca, la neve potrebbe cominciare a ricoprirli, rendendo difficile il riavvolgimento.
Visto il risultato dell'estate, inoltre, la società Carosello Tonale conta di aprire il ghiacciaio allo sci entro il mese di ottobre, periodo tradizionalmente dedicato agli allenamenti delle varie squadre nazionali di sci. Intanto, negli uffici della Provincia è pressoché pronto per la firma il protocollo con la società impiantistica che dà attuazione al programma sperimentale predisposto dal Dipartimento protezione civile a difesa del ghiacciaio Presena. Oltre alla società del Tonale, alla Provincia e al Comune, coinvolge il Comitato glaciologico Sat, il Comitato glaciologico italiano e le università di Trento e di Milano. L'obiettivo, come è noto, è ritardare il processo di assottigliamento del ghiacciaio.
L'intento a «breve termine», soprattutto, è quello di evitare che quei pochi metri di ghiaccio che ancora ricoprono il «ginocchio» (la lunga cresta rocciosa sottostante, nella parte centrale della vedretta) si fondano, lasciando affiorare la roccia e creando due ghiacciai distinti. Con la conseguenza di accelerare così il processo di fusione in corso. Oltre ai teli protettivi, il protocollo Provincia-società prevede la produzione di neve artificiale (fino a 3 metri) nei periodi freddi ma carenti di nevicate, in modo da mantenere uno strato bianco a fine stagione che possa conservare il ghiaccio sottostante nel corso dell'estate.
L'autorizzazione a prelevare acqua dai laghetti di Monticello, provvisoria, sarebbe annuale e rinnovabile, in base agli esiti dell'innevamento. La società dovrà poi seguire alcune «buone pratiche»: non spostare masse di neve dall'alto verso il basso con i gatti, muovere questi ultimi sulle linee di massima pendenza, evitare spostamenti trasversali al ghiacciaio e bloccare lo sci quando lo spessore del manto nevoso è inferiore a 50 centimetri e quando la temperatura media è sopra i 10 gradi. Infine, le attività di studio e il monitoraggio, soprattutto sui parametri della temperatura e delle acque di fusione, per definire i bilanci stagionali e annuali dell'area glaciale. Per la parte energetica si intende ricorrere all'uso di fonti rinnovabili, come un impianto fotovoltaico da realizzare in quota ed una centralina idroelettrica da collocare sotto il Passo del Tonale.
da l'Adige di oggi
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roba da matti, hanni scomodato perfino la protezione civile!
