Autore Topic: Messner: "la carta dei valori"  (Letto 2333 volte)

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Offline AGH

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Messner: "la carta dei valori"
« il: 30/01/2010 12:34 »
Carta dei valori delle montagne d'Europa
di Reinhold Messner

Le regioni montane d'Europa (sopra i 500 m di quota: Alpi, Appennini, Pirenei, Sierra Nevada, Carpazi, aree di mezza montagna in Gran Bretagna, Francia, Italia, Belgio, Germania, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Portogallo, Alpi dinariche, montagne della Scandinavia, Grecia e Bulgaria), oltre al clima, alla varietà geografica e al richiamo come luoghi di cura, di riposo e di svago, presentano strutture socio-economiche simili tra loro, grazie alle quali rappresentano un elemento unificante in seno all'Unione europea (UE).

La loro importanza, per l'UE di oggi come per quella allargata, non va ravvisata soltanto nei problemi tipici di queste aree, ma anche nei pregi che le accomunano: la funzione di riserve d'acqua e di energia idrica, le loro caratteristiche in quanto ecosistemi, aree di biodiversità, luoghi di riposo, di quiete e di ricupero delle energie fisiche, i loro spazi aperti alla fantasia, ricchi di identità proprie e culturalmente diversificate, e infine le loro risorse agricole (razze tradizionali di animali domestici, piante commestibili, aromatiche e officinali ecc.).

Le aree montane rappresentano un terzo della superficie dell'UE. Oltre alle sfide che affrontano a livello locale, queste zone hanno in comune anche le prospettive di soluzione dei loro problemi. Va dunque sviluppata una concezione globale e transfrontaliera, rispondente alle esigenze di sostenibilità e in grado di garantire posti di lavoro: solo così, sarà possibile difendere le caratteristiche di maggior pregio di queste zone, per assicurare i mezzi di sussistenza alla popolazione locale e garantire aree di sfogo, di rigenerazione e di svago agli abitanti dei centri urbani. La posta in gioco è la salvaguardia delle aree montane come spazi di vita.
Il "decalogo dei valori" delle aree montane, discusso nel 2002 — che sarà proclamato anno della montagna — dovrebbe costituire uno stimolo per la creazione, nell'ambito dell'UE, di condizioni quadro per riaffermare la reale importanza di tutte le zone montane.

2. Il mantenimento e la cura di queste regioni montane va a beneficio di tutti gli europei. È in gioco infatti la tutela delle acque, la salvaguardia di spazi per il riposo e il tempo libero, la produzione di alimenti sani di elevato valore nutritivo, e infine la difesa di un polmone verde, a vantaggio delle zone vicine ad alta concentrazione abitativa in particolare, e dell'intero territorio dell'UE in generale.

3. Il presupposto fondamentale e irrinunciabile per tutte le attività necessarie alla salvaguardia del paesaggio rurale montano è la presenza di una popolazione locale stabile, che abbia la possibilità di organizzare e configurare autonomamente e responsabilmente i propri spazi di vita.

4. Per quanto attiene all'alta montagna sopra il limite boschivo, divenuta accessibile al turismo solo dopo l'avvento delle moderne infrastrutture, il valore di queste zone sta nell'ampiezza degli spazi, nel silenzio e nei grandiosi, incontaminati paesaggi. E anche nei rischi che presentano.

5. Questi valori, benché apparentemente privi di ogni carattere utilitario, vanno protetti, e non soltanto perché nell'ambito dell'UE si stanno facendo sempre più rari. È indispensabile salvaguardare l'integrita' di questo mondo dell'alta montagna, che rischia di andare irrimediabilmente perduto se non si pone un termine alla creazione di infrastrutture. È quindi imperativo fermare la costruzione di nuovi impianti ad alta quota.

6. Non si dovrebbero facilitare ulteriori incursioni in queste regioni d'alta montagna con l'impiego delle moderne tecnologie e infrastrutture. Chi vi si reca facendo uso delle proprie energie, autonomamente e responsabilmente, astenendosi dal lasciare dietro di sé tracce durevoli, impara presto a rispettare il valore della natura incontaminata e a difendere questi spazi a rischio.

7. Solo una politica di insediamenti decentrati, orientata verso l'uso sostenibile delle aree montane al di sotto del limite boschivo, puù renderle raggiungibili, accessibili e percorribili, creando così, le condizioni di base per potervi soggiornare, rigenerare le proprie energie e vivere l'esper ienza della natura. Per garantire inoltre anche alla popolazione locale una buona qualità della vita è necessario che i percorsi di transito siano concepiti in modo da ridurre al minimo l'inquinamento acustico e le varie forme di contaminazione e nocività.

8. Reinhold Messner ravvisa la chiave della salvaguardia delle sue aree montane in un approccio contestuale, che tenga conto dei problemi della vita locale, della cura del paesaggio nel rispetto del suo retaggio culturale, così come della necessità di difenderlo dall'invasione dell'ultrastrutture. Sono queste le condizioni indispensabili perché a lungo termine la montagna possa rimanere fruibile, anche a scopo turistico. L'abbinamento tra agricoltura ecologica e turismo rappresenta la chiave per uno sviluppo locale sostenibile. La cooperazione interregionale delle zone di montagna dovrebbe essere promossa e un'ampia dimensione di autogoverno dovrebbe trovare riconoscimento nelle istituzioni dell'UE.

9. Solo la difesa del retaggio culturale regionale, dei valori paesaggistici e dell'ineguagliabile bellezza dei panorami alpini possono garantire la sostenibilità alle popolazioni montane e promuovere la loro consapevolezza dei valori che custodiscono, grazie all'identificazione con i propri spazi di vita.

10. Esiste un rapporto di reciproca necessità tra le regioni montane ei centri ad alta concentrazione abitativa. La montagna rappresenta una valida difesa contro le calamità naturali per le aree di pianura e per i centri urbani, a condizioni che con il loro aiuto sia salvaguardato il suo equilibrio e garantita la sussistenza delle comunità montane. In un suo documento del 1999, intitolato "Prospettive di sviluppo degli spazi europei" (European Spatial Development Perspective — ESDP), l'UE ha stabilito che per uno sviluppo sostenibile, l'Europa ha bisogno di una struttura economica e abitativa concepita in vista di un "uso equilibrato dei suoi spazi". Un ulteriore spopolamento delle aree montane, con la conseguenza di una crescente concentrazione della popolazione nelle aree urbane, non può che avere conseguenze negative. Perciò l'UE attua le misure necessarie per contrastare uno sviluppo di questo tipo.

La maggior parte delle regioni montane extracomunitarie — che spesso sono situate lontane dai centri cittadini — ha, per le condizioni socioeconomiche della popolazione locale, altri problemi rispetto a quelli che conosciamo in Europa. Gli approcci di soluzione che hanno elaborato i modelli europei possono trovare pertanto soltanto in pochissimi casi un'utile applicazione.

Reinhold Messner
Alpinista
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Offline soramont

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Re: Messner: "la carta dei valori"
« Risposta #1 il: 30/01/2010 13:49 »
mi piace sopratutto il punto 6
Andai per i boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita  e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,e per non scoprire,in punto di morte ,che non ero vissuto,(H,D,Thoreau)

Offline radetzky

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Re: Messner: "la carta dei valori"
« Risposta #2 il: 30/01/2010 19:33 »
in un mondo "normale" certe cose non dovrebbe neppure essere necessario scriverle affinchè chi di dovere se ne rammenti....
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline AGH

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Re: Messner: "la carta dei valori"
« Risposta #3 il: 01/02/2010 10:08 »
mi piace sopratutto il punto 6

che mi pare sia, curiosamente, il più disatteso...
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