Autore Topic: Dolomiti patrimonio dell'automobile, 8000 a Passo S. Pellegrino per la Mannoia  (Letto 2983 volte)

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Offline AGH

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VAL DI FASSA - Guardando il pubblico accorso al suo concerto nei pressi del rifugio Fuchiade, al Passo San Pellegrino, Fiorella Mannoia , ha annunciato: «Questo è un concerto a impatto zero»

VAL DI FASSA - Guardando il pubblico accorso al suo concerto nei pressi del rifugio Fuchiade, al Passo San Pellegrino, Fiorella Mannoia , ha annunciato: «Questo è un concerto a impatto zero». Rispetto dell'ambiente, nei limiti del possibile, per un concerto di musica leggera: gli amplificatori collocati venerdì scorso nel grande prato, erano alimentati con batterie. Ospite del gran finale dei Suoni delle Dolomiti, la Mannoia non aveva forse visto le tante, tante auto parcheggiate lungo la strada. Impatto zero?

A fine rassegna, forse il fiore all'occhiello della promozione turistica trentina, ci si domanda come mai non sia stato organizzato un servizio di bus-navetta, per evitare l'assalto, il parcheggio selvaggio e l'inquinamento. Gli ampi parcheggi del passo non erano sufficienti per contenere le automobili targate Trento, Bolzano, ma anche Brescia, Milano, Verona, Treviso, Vicenza. Con «I Suoni delle Dolomiti» si vorrebbe avvicinare la gente alla montagna. In un mondo perfetto si dovrebbe trattare di amanti del trekking, pronti a mettersi lo zaino in spalla e camminare lasciando la macchina a valle. Per raggiungere l'area del concerto, si doveva camminare solo per 45 minuti.

Il concerto è stato un successo. Ma queste iniziative, con nomi che attirano tanti fans, non rischiano di portare ad una «riminizzazione» del territorio. Venerdì il traffico al San Pellegrino era notevole: per evitare le code del ritorno, molti hanno preferito abbandonare il concerto prima della fine. Dall'Apt locale e dalla «cabina di regia» dei Suoni delle Dolomiti, la difesa è decisa. «L'affluenza è andata oltre le previsioni - spiega Andrea Weiss , direttore dell'Azienda di promozione -. Lo scorso anno l'ospite del finale era Vecchioni e c'erano 5000 spettatori. I parcheggi sono attrezzati per quelle cifre. Quest'anno siamo arrivati a 8000. Ci dispiace se c'è stato qualche disagio, ma noi abbiamo ricevuto solo complimenti». Ma ha senso portare quella massa di gente in quota? «Quella è media montagna. Certo non si vuole incentivare il turista del last minute: l'idea è che venga su la mattina a fare un giro e poi possa partecipare agli eventi. Io ci sono andato a piedi. Fare spettacoli minori non ha senso.

Diciamo le cose chiaramente: in valle ci sono 55mila posti letto; è un'industria turistica e quindi ci sono certe logiche. La montagna non può essere quella di 30 anni fa. I bus-navetta? C'era il rischio di non fare in tempo a portare i turisti fino al passo». Sulla stessa linea la direttrice artistica della rassegna Chiara Bassetti : «I vigili urbani hanno fatto un ottimo lavoro. Hanno aiutato a parcheggiare le auto, evitando di intralciare il traffico. Nessuno è rimasto imbottigliato.

Noi diversifichiamo l'offerta: si fanno spettacoli in quota e si fanno quelli accessibili a tutti, anche ai disabili. Organizzare dei bus-navetta a Moena sarebbe assurdo: si rischia di congestionare proprio Moena. Abbiamo scelto una location che permettesse alla gente di avvicinarsi in maniera dolce. Ricordo poi che gli spettatori hanno lasciato il prato come lo hanno trovato». Le auto parcheggiate lungo la strada? Accade anche a Trento, quando la gente va allo stadio Briamasco».

L'adige
01/09/2009
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Offline soramont

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In un mondo perfetto si dovrebbe trattare di amanti del trekking, pronti a mettersi lo zaino in spalla e camminare lasciando la macchina a valle.
In un mondo perfetto non si organizerebbe un evento di massa da 8000 persone in un posto di alto valore naturale.E gli amanti del trekking amano camminare per andare a  vedere bellezze naturali e non per andare a vedere un megaparcheggio di migliaia di auto
Andai per i boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita  e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,e per non scoprire,in punto di morte ,che non ero vissuto,(H,D,Thoreau)

Offline Claudia

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Ma per sentire la Mannoia non c'era un palazzetto dello sport?

Offline AGH

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Ma per sentire la Mannoia non c'era un palazzetto dello sport?

che poi si dà tutte 'ste arie, neanche fosse Edith Piaf  ;D
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donkey71

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Ebbrava la nostra Fiorella, un po' meno gli organizzatori di questi eventi in quota. Per carità, bella la musica e bello il luogo ameno. Io credo che la montagna non abbia però bisogno di QUANTITA' ma di qualità di turismo. Questo lo otterremo solo facendo cultura, e non spettacolo per quanto bello. E cultura vuol dire insegnare la montagna, spiegarla, farla conoscere per quel che è veramente.
La strada del turismo di quantità, non è una strada che porta a benefici alla natura...se non economici, eventualmente. Montagne da sfruttare come luoghi dove far spettacolo? Avvilente e riduttivo, mi pare. Molto meglio ripensarla questa montagna in tutti i suoi aspetti, come luogo di pensiero, di cultura e anche di musica...perché no?!! Ma non certo solo con eventi a larga affluenza per maggior introito economico. Eppoi, ci son tanti artisti minori ma capaci. La montagna, dico io, ha bisogno soprattutto di iniziare ad esser insegnata bene. E' l'idea che nasce distorta. E la gente chi la ferma più, se non iniziamo a cambiar mentalità, a far capire a tutti che al rifugio a duemilacinquecento metri non ci può essere l'insalata fresca (quella brasiliana è richiestissima!) e che per sapere se c'è forte vento domani, bisogna ascoltar anche le previsioni del tempo e non telefonare alle guide alpine...eh, non ditemi che non ho ragione, porca miseria...



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Non mi ricordo chi fosse la cantante ma un casino simile l'hanno fatto alle Regole di Malosco...

Offline PassoVeloce

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Non mi ricordo chi fosse la cantante ma un casino simile l'hanno fatto alle Regole di Malosco...
;D ;D sì sì mi ricordo!avevano portato su il cantante in moto!  ;D

OneShot

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Ah ah ah! Bella davvero! Ad una risposta ironica (possibile sintomo di una malattia rara, l'intelligenza) è sempre un piacere rispondere!