Autore Topic: Moto sul Calisio: la SAT si muove  (Letto 1769 volte)

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Offline Mett

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Moto sul Calisio: la SAT si muove
« il: 03/05/2009 00:47 »
da l'adige
articolo PDF: http://rapidshare.com/files/228443514/280409-adige.pdf.html


I «centauri» che sfrecciano in sella alle loro moto da cross sui sentieri del Calisio (nella foto) sono in aumento. E hanno provocato la reazione di due sezioni della Sat (quella di Cognola e quella di Civezzano) e dello staff dell'eco museo dell'Argentario. Il fenomeno non è nuovo ma è in crescita e praticamente tutti i giorni, solitamente a partire dal tardo pomeriggio, ci sono episodi di persone che scambiano i sentieri in mezzo al bosco per piste da motocross. «E non si tratta di ragazzini, ma di adulti che salgono anche in gruppi di cinque o sei moto. Hanno la tuta e tutte le protezioni, attrezzatura che costa», spiega Giuseppe Gorfer, presidente dell'associazione Eco museo dell'Argentario. Come detto non si tratta di una novità, come non si tratta dell'unica zona della provincia in cui le moto percorrono i sentieri infischiandosene dei divieti che proibiscono categoricamente tale attività. Ma in questo caso, per i motociclisti, l'area del Calisio è una sorta di Disneyland in cui scorrazzare liberamente. «Qui ci sono tantissimi sentieri perché il territorio è molto vasto, e nella parte compresa tra Civezzano e Fornace i controlli sono pochi, quindi è difficile intervenire», spiega Alfonso Scartezzini, ex presidente della sezione Sat di Civezzano. Alla Sat la situazione brucia ancora di più, visto che con le derapate delle moto viene rovinato tutto il lavoro che i volontari dell'associazione hanno svolto gratuitamente e solo per il bene della montagna lungo i centottanta chilometri di sentieri e piste forestali che si snodano sul Calisio. Quello che suggeriscono le associazioni e i responsabili dell'eco museo è quindi una buona dose di senso civico oltre che sanzioni più severe: «Adesso succede che qualche motociclista venga fermato dalla forestale per un controllo, ma paga una multa di sessanta euro e continua a fare quello che faceva prima. È anche successo che qualcuno non si sia fermato all'alt dei forestali», raccontano Claudio Rensi (presidente della Sat di Cognola) e Tarcisio Deflorian del comitato di gestione dell'Eco museo dell'Argentario. La soluzione quindi potrebbe essere un altra: «Invece che una multa un buon deterrente potrebbe essere il sequestro del mezzo. E poi aumentare i controlli e il presidio del territorio soprattutto nei punti di accesso alla montagna, come le Gorghe, il Campél, Santa Colomba, il rifugio monte Calisio o il forte Casara», consiglia il responsabile dell'Eco museo Ivan Pittarelli. E poi aumentare la segnaletica sui sentieri, che in molti punti è stata completamente distrutta dai soliti maleducati. Peraltro già tre anni fa la sezione della Sat di Cognola aveva presentato denuncia ai carabinieri per la distruzione delle tabelle e dei cartelli lungo i sentieri. Le associazioni intendono produrre un documento unitario da inviare alle amministrazioni comunali interessate per far fronte al problema. Lettera cui sarà associata anche una raccolta firme tra gli attori della società civile.

« Ultima modifica: 03/05/2009 00:54 da Mett »

Offline iw6bff

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Re: Moto sul Calisio: la SAT si muove
« Risposta #1 il: 03/05/2009 15:24 »
Il sequestro sarebbe l' unica cosa che li farebbe smettere di rompere per i sentieri.
Ma darei un' occhiata a certi ciclisti che in discesa non sono da meno!
Quando la capiranno che in montagna e sui sentieri ci si va apiedi?
N.B. sono un motociclista incallito che macina mediamente 20.000 Km all' anno, e che va in montagna in moto ( fino ai parcheggi ) anzi, siccome la mia moto è ingombrante quasi come un' auto, e le strade non asfaltate non le digerisce, mi fermo dove finisce la strada asfaltata, e dove passano le auto, io vado a piedi >:(
Ettore