I cittadini si oppongono ma quanto possono resistere?All’avv. Marco Dallafior il progetto suscita più dubbi che certezze
Dal giornale di ASAT - Associazione Albergatori e imprese turistiche del Trentino - maggio 2010
http://www.asat.it/documenti/giornale/2010/05-10.pdf----
"Decisamente eccessive le volumetrie previste per l’hotel Miramonti e l’Area ex Bailo, poco chiare anche le procedure della loro valutazione urbanistica"
Le suggestioni di un “Museo dell’Architettura Alpina”, di Alcide Degasperi, dei 20 milioni di euro, della potente Company che riunisce Federazione delle Cooperative, Arte Sella, Comuni, Consorzi, Comunità di valle, associazioni, Apt della Valsugana Lagorai, Trentino Sviluppo Spa, terme e laghi, imprenditori e Museo di Scienze naturali non sembrano aver fatto molto effetto sull’avv. Marco Dallafior, a lungo vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Trento nonché da sempre legato affettivamente al Tesino.
Per Dallafior soprattutto una vicenda che suscita più dubbi e perplessità di quanto non siano certezze e chiarezza che l’accompagnano. Si tratterebbe, in sostanza, di una variante frettolosamente anticipata ad un Piano regolatore ancora in fase di preadozione. Riguarda tre distinte aree del Comune di Pieve Tesino, due delle quali ad assoluta rilevanza urbanistica e paesaggistica.
Sulla prima area, quella dell’Hotel Miramonti, indicata a destinazione alberghiera, si passa in variante da 1780 a 11.850 metri quadri, sei volte tanto e andando ad occupare spazi già destinati a servizi pubblici locali.
Viene previsto un indice di den sità pari a 2mc/mq, traducibile in una colata di cemento di 24 mila metri cubi, a 7 mila metri quadrati calpestabili, 100 unità immobiliari per 70 metri quadri. Destinazione alberghiera tradizionale o residenza turistico alberghiera? A richiesta della proprietà. Comunque addio al tessuto realmente storico del paese.
L’altra area – prosegue l’avv. Dallafior – è quella dell’ex stabilimento Bailo, volumetria enorme, resa aumentabile del 15%, con possibilità di demolire e ricostruire, pertinenze di oltre 20 mila metri quadri. Anche qui destinazione alberghiera? Facile prevedere un nuovo manufatto a carico volumetrico maggiore in un sito che, basta un’occhiata di passaggio, è paesaggistica mente delicatissimo.
Mentre i consiglieri comunali erano impegnati nelle ultime battute della fase di revisione, gia altri “consigliori” decidevano diversamente? È la domanda che si pone l’arch. Dallafior quando parla di riunioni dove “i presenti erano molti, ma brillavano per la loro assenza i rappresentanti dei Comuni, soprattutto i rappresentanti di Pieve Tesino sul cui territorio l’operazione si sarebbe dovuta materializzare” (vedi Corriere del Trentino, 24 marzo, pp. 1 e 7). Sapevano già tutto o, come hanno detto i consiglieri contattati da Dallafior, sono caduti dalle nuvole?
Come questo interrogativo, altri sollevati dall’avv. Dalla fior, rimangono esterni ma non estranei, ad un mensile come il nostro. Ad esempio come si connotano la Valsugana Spa e i privati fiancheggiatori. Più attinente a noi è chiedere se esista una analisi economica per un “Museo dell’architettura alpina” nel Tesino, sia esso ubicato nel la ex Bailo o nel Miramonti. Altrimenti si può pensare che la destinazione turisticoculturale prospettata sia paravento a un investimento immobiliare di 20 milioni di euro (pubblici o privati?) del tutto estraneo ai Patti Territoriali del Tesino.
Il quesito che a noi interessa è chiaro: È questo il Trentino turistico che vogliamo costruire? Lo vorremmo girare anche a chi, secondo “in Trentino – giornale on line del Trentino” edito da Trentino Spa, ha dato la propria adesione ad una iniziativa che, dietro toni di ricercata emotività, non riesce a smorzare l’eco di pesanti stonature.