Autore Topic: I Comuni lagarini bocciano il progetto di tangenziale  (Letto 1242 volte)

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I Comuni bocciano il progetto di tangenziale

L'adige 07/06/2009 09:48

Il solito stradone con pesante corredo di svincoli e sottopassi, che consuma il poco territorio rimasto, taglia gli attraversamenti e i collegamenti dei paesi con le campagne, con le passeggiate, con le piste ciclabili, e che non promette di risolvere i problemi della viabilità, rischiando anzi di crearne di nuovi. Problemi che meriterebbero finalmente soluzioni nuove e un più umile atteggiamento verso il territorio e gli impegni di spesa.

È la sintesi della posizione non di gruppi ambientalisti radicali, ma dei sindaci della costellazione di Comuni attorno a Rovereto (nella foto i sindaco Valduga), in merito alla nuova tangenziale Ovest il cui progetto «l'Adige» ha presentato in anteprima giovedì scorso. Sindaci che, allo sconcerto per quella che appare loro una soluzione ai problemi di Rovereto scaricata ai confinanti, aggiungono il disappunto per aver appreso i dettagli di un'opera di tale impatto dal giornale, anziché aver contribuito a definirli in un ampio, approfondito confronto.
«Il fatto è che in questi anni Rovereto ha sempre ragionato nella prospettiva di fare prima o poi una tangenziale - dice Francesco Mattè, primo cittadino a Volano, uno dei paesi oggi «tagliati» dalla statale - quindi non affrontando mai i suoi problemi di sicurezza e viabilità. Mentre noi ci siamo dati da fare: a Volano siamo intervenuti sulla statale e negli anni abbiamo realizzato tre sottopassi, Besenello ha fatto pure la sua parte e ora sta per aprire il cantiere del sottopasso alla Posta Vecchia, mentre Calliano ha in programma d'intervenire a breve per mettere in sicurezza l'attraversamento. E adesso tutto è azzerato perché Rovereto deve intervenire. Almeno che ci sia un confronto, Rovereto non può ragionare da sola».

Quasi tutti i paesi coinvolti stanno portando avanti Agenda 21 locale: e proprio in quell'ambito, tramite un sondaggio, hanno appreso che la gente percepisce sì il problema della viabilità, ma non vuole nuove strade e chiede invece soluzioni alternative.

«Dobbiamo davvero cominciare a ragionare in termini di mobilità complessiva e non sempre di viabilità su gomma - dice Mattè - e ci chiediamo: è proprio necessaria una nuova strada, pensata in questo modo vecchio, con un simile impatto sul territorio? Con la prospettiva di creare complicazioni imprevedibili? Senza contare le tante criticità, come le aree agricole di pregio, i biotopi, i collegamenti ciclopedonali. Occorre buttare gli occhi avanti, pensare a scelte alternative. E nessuno tiene in conto che da ben cinque anni c'è un servizio di autobus che funziona?»

Sulla stessa linea Calliano, altro paese diviso in due dalla statale, dove la questione della nuova tangenziale, di cui si sapeva ma che d'improvviso ci si è trovati addirittura al Via, già è approdata in giunta. A Besenello, il sindaco Carmen Manfrini è uno dei più convinti sostenitori dell'opportunità di sfruttare l'esistente, in particolare l'A22 come superstrada e la ferrovia per un metro di superficie. Mentre a Nomi ci si sente accerchiati: strada provinciale, autostrada, fiume e ferrovia. E adesso anche la nuova tangenziale.
«Un'ipotesi azzardata - dice il sindaco Gianfranco Zolin - che
mi preoccupa per l'ulteriore sottrazione di territorio. Voglio ricordare che noi da anni stiamo investendo sulla viabilità ciclopedonale. E mi pare scorretto che Rovereto, che mai ha voluto affrontare i suoi problemi di viabilità, adesso li scarichi sui Comuni confinanti».
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