Cercando vecchie stampe su cataloghi di librerie specializzate, mi sono imbattuto in una il cui soggetto mi è ben noto perchè corrisponde esattamente all'immagine della webcam attuale di Tarvisio-Monti Lussari, un luogo veramente splendido.
Sono rimasto stupefatto da quanto l'ambiente sia rimasto immutato ad oltre 160 anni di distanza: anzi direi che ora la foresta è ancora più rigogliosa di quanto non fosse nel 1844, nonostante proprio da lì parta la pista di sci più lunga ed impegnativa del Tarvisiano. Indubbiamente la posizione (il santuario è su una cima) ha aiutato molto ma direi che il comune di Tarvisio merita una menzione per essere riuscito a salvaguardare quel luogo !
(Litografia di WAGNER JOSEPH, Der Luschariber (Monte Lussari) Klagenfurt, Leon, 1844. )
Trattasi della terza litografia presente nell’Ansichten aus Karnten, album che contiene 100 illustrazioni di località austriache. La località descritta è quella del Monte Lussari un gioiello d’incomparabile bellezza. Oltre ad essere luogo d’interesse
naturalistico, esso è anche il Santuario che accomuna il ceppo etnico slavo, italiano e tedesco. Secondo un’antica leggenda, nell’anno 1360 sul Lussari, un pastore di Camporosso smarrì le sue pecore che ritrovò poco dopo inginocchiate attorno ad un cespuglio di pino mugo. Con grande meraviglia egli si accorse che al centro del cespuglio si trovava la statuetta di una Madonna con
Bambino. Egli la prese, la portò a valle e la consegnò al Parroco di Camporosso.
La mattina seguente però la statua venne trovata nuovamente sul Lussari attorniata dalle pecore inginocchiate. Tale episodio si ripeté ancora una volta. Il Parroco quindi informò del fatto il Patriarca di Aquileia; questi ordinò che sul luogo in cui venne ritrovata la statua venisse costruita una cappella. Della cappella originaria non vi sono più tracce; essa venne invece sostituita nel 1500 dal
coro attuale, tutto in pietra, compresa la volta. Nel 1760 la comunità dei fedeli Sloveni celebrò il 4° centenario del Santuario. Nel 1786 l’imperatore d’Austria, Giuseppe II, vietò la celebrazione di qualsiasi funzione religiosa all’interno della chiesa. Essa venne chiusa, l’interno spogliato di tutti gli oggetti sacri ed i pellegrinaggi vietati. Ma già nel 1790 il successore, il fratello Leopoldo, fece annullare l’ordinanza. La Madonna potè così tornare nella sua dimora sul Monte Lussari.