Autore Topic: Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»  (Letto 6164 volte)

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Offline AGH

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Reinhold Messner rilancia una sua idea, quella di fermare il turismo oltre i 2500 metri... cosa ne pensate?
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TRENTINO ALTO ADIGE - L'Alto Adige sarà anche la provincia più ricca d'Italia (questi gli ultimi dati della classifica Eurostat), ma si tratta di un'economia «fragile», in cui il rischio che tutto il lavoro degli anni trascorsi vada perduto è molto alto. Lo sostiene Reinhold Messner parlando dei ragionamenti che stanno a contorno dell'ultima mostra ospitata a Castel Firmiano «Berg Heil - Le Alpi violate» , opere grafiche e multimediali per raccontare un mondo che sta cambiando ed in cui convivono vecchi alpigiani e snowboarder estremi, un equilibrio sospeso tra passato e presente, ed il cui futuro è pericolosamente incerto. E Messner ne ha per tutti, per il comune di Bolzano che non si impegna e per chi vuole costruire funivie sempre più in alto, per il Cai che ha la responsabilità di prendere una posizione e per i «fondamentalisti» dell'ambiente. Alla fine, la sua ricetta è molto semplice: «La montagna fino a una certa quota, sui 2.500 metri, va fatta prosperare, mentre sopra va lasciata integra». E anche gli uomini: «Ci sono i turisti e gli alpinisti, e non vanno confusi».
Un'idea di questa mostra è che le montagne sono ormai considerate una «sport arena», Disneyland, o perfino parco giochi. È una tendenza inarrestabile?
«Sì. Dobbiamo finalmente discutere che cos'è il turismo e cosa è invece l'alpinismo. L'alpinismo comincia quando il turismo finisce. Per il turismo bisogna fare un'infrastruttura, i rifugi. Io non ho niente in contrario a questo perché il turismo è la base della nostra economia».
Cosa la fa arrabbiare?
«C'è un museo a Bolzano che riceve mezzo milione di euro di sovvenzione e ha il parcheggio gratuito, mentre a me, che non chiedo nulla, fanno addirittura pagare 30.000 euro all'anno solo per il parcheggio. È assurdo».
Lei che cosa si sente? Un contadino, un artigiano, un alpinista, un esploratore, un collezionista d'arte...
«Un po' tutte queste cose. L'unica cosa che non mi sono mai sentito è un esploratore. Ecco, forse uno scienziato anche senza aver studiato. Ma mi sono appassionato alle montagne sacre e volevo sapere il perché di questa montagna, il perché di un'altra. Un contadino: porto avanti tre masi di montagna e ne sono molto fiero.»
Sopravviverà la prossima generazione di contadini di montagna?
«Io so che un contadino di montagna con un maso a mille, duemila metri di altezza sopravvive solo se si autosfrutta, se va a lavorare e porta soldi a casa. Il resto sono tutte le chiacchiere, ed è davvero assurdo che i contadini di montagna debbano pagare le tasse come quelli di città: è sciocco. In Alto Adige la prossima generazione riuscirà a salvare il territorio solo se verrà tutelata da chi porta avanti la nostra politica. Durnwalder era un contadino e ha fatto il massimo, un lavoro bellissimo: forse non tutto era perfetto ma lui ha salvato la nostra economia negli ultimi 25 anni. A questo punto sono anche favorevole ad un presidente cittadino, ma deve capire le esigenze di chi vive e lavora in montagna, senza contadini non c'è turismo»
Lei dice di rifiutare i contributi...
«Io sono del parere che è molto meglio cavarsela da soli. È chiaro che in montagna le strade le devi fare, e sono molto costose, ma se si vuole l'autonomia totale bisogna essere molto bravi in tutti i campi. E io sogno questa situazione».
Cosa bisogna fare dunque?
«Questo paesaggio è la somma di due valori: la terra coltivata, cioè la cultura della montagna, e la terra selvaggia, il wilderness. È molto facile, in realtà: nel corso del tempo l'uomo ha dimostrato fin dove può fare delle infrastrutture e dove invece deve fermarsi, intorno ai 2.500 metri: vanno quindi tutelati i sentieri ed i rifugi che già ci sono, ma non si deve costruire nulla di nuovo. Sotto, bisogna invece aiutare le malghe in difficoltà, e contrastare i fondamentalisti che protestano contro ogni intervento umano. C'era questo maso, ma sia il Cai che l'Alpenverein e Mountain Wilderness hanno impedito che venisse costruita una strada, e così il contadino se ne è andato.

C he differenza c'è tra turisti e alpinisti?
L'alpinismo comincia dove il turismo finisce. Io mi occupo di entrambi gli aspetti della montagna, sia della cultura che c'è nelle Alpi da circa 10.000 anni, che della natura con cui l'uomo non dovrebbe mai interferire. Io sono un turista e un alpinista, e quando sarò vecchio, sarò solo turista e sarò contento. Il Cai avrebbe il compito di fare un ponte tra queste due anime».

Il Trentino guarda all'Alto Adige. Può essere un modello di riferimento?
«In Trentino va abbastanza bene: noi ci teniamo moltissimo alla cultura di montagna, però loro hanno i prezzi un po' più bassi e un grande successo con i paesi dell'est. Non mi sento in competizione con il Trentino, però voglio battermi per la mia terra perché abbiamo solo una possibilità per salvare la cultura di montagna».
l'adige 20 marzo
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Offline radetzky

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #1 il: 21/03/2012 10:26 »
Tante cose sono giuste ma lui è in perenne conflitto di interesse: senza media e pubblicità ad ogni livello (turismo ed impianti inclusi)lui non sarebbe un uomo ricco ma "solo" un grande alpinista.
Cosa vuol dire «La montagna fino a una certa quota, sui 2.500 metri, va fatta prosperare.." ?  Che si può fare quel che si vuole ovvero disboscare e fare impianti alla cavolo (ovviamente con i contributi pubblici eh !) oppure che si deve permettere, giustamente, al malgaro ed al contadino di montagna di fornirsi delle infrastrutture che gli sono necessarie per vivere ?
Sinceramente questi problemi ce li poniamo solo nel nostro paese dove non esiste il senso civico, il bene comune è considerato bene di nessuno e dunque si può rubare e distruggere con l'aiuto determinante della politica corrotta.
In tutti i paesi confinanti, certamente grazie anche alla minor densità di popolazione, ma soprattutto grazie al senso civico le montagne sono integre al 90% senza alcun limite di quota, certamente ci sono mega stazioni sciistiche con mega impianti ma in poche aree limitate, non ovunque come da noi. Ed in montagna, all'estero, malghe e masi vivono bene, la montagna è coltivata e curata fino al limite dei pascoli.
Del resto anche il SudTirolo è messo abbastanza bene grazie alla metalità ed a regole arcaiche e forse crudeli (maso chiuso) che hanno permesso di salvare l'agricoltura di montagna ovvero ad un nucleo familiare di vivere della montagna.

P.S. W Bonatti..
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline enry69

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #2 il: 21/03/2012 10:42 »
Ho riletto diverse volte l'articolo ma ancora mi sto chiedendo: cosa intende Messner per "turisti oltre i 2500"? Che tipologia di turisti ci sono mediamente oltre i 2500? Io da profano sono convinto che il problema sia solamente politico. Cosa centrano i turisti oltre i 2500 col fatto che il comune di Bolzano non foraggia il suo museo? Politica!
La questione della tassazione dei contadini di montagna rispetto a quelli di città è politica.
Caspisco la sua passione per il territorio e la "conservazione della specie" quando parla di autosostentamento ma senza "turisti" come farebbero alcune zone?
Tra l'altro lui parla sempre di provincia autonoma TAA.
Cosa dovrebbero dire i malgari veneti?
Io sono dell'idea che la montagna sia un patrimonio di tutti e come tale deve essere "insegnata". Non credo che limitarne l'uso oltre certe quote sia una questione da alpinisti o da turisti. Di alpinisti e turisti incivili ce ne sono ovunque.
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

Offline AGH

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #3 il: 21/03/2012 11:29 »
Ho riletto diverse volte l'articolo ma ancora mi sto chiedendo: cosa intende Messner per "turisti oltre i 2500"? Che tipologia di turisti ci sono mediamente oltre i 2500? Io da profano sono convinto che il problema sia solamente politico. Cosa centrano i turisti oltre i 2500 col fatto che il comune di Bolzano non foraggia il suo museo? Politica!.

la vedo comunque male. Sopra i 2500 non c'è praticamente più nulla da "tutelare" a parte le rocce. Significa che fino a 2500 faccio quel che mi pare? L'ambiente montano più preso d'assalto, ed è quello che dovrebbe essere probabilmente maggiormente tutelato, è quello dai 1500 ai 2500. Ma siamo in Italia, dove un ministro dell'ambiente (sic! matteoli) disse una volta "la vocazione naturale del Parco dello Stelvio è lo sci". Tant'è che, di recente, ci hanno costruito una bella funivia. Serve dire altro?
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Offline angela

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #4 il: 21/03/2012 12:45 »
Magari la mia è una scemata, ma quella all' inizio non è una foto del Manghen? Se si non capisco il nesso con l' articolo,
"i fiori, la musica e i bambini sono i gioielli della vita"
Pyotr Ilyich Tchaikovskj

Offline Selvagem

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #5 il: 21/03/2012 15:04 »
Magari la mia è una scemata, ma quella all' inizio non è una foto del Manghen? Se si non capisco il nesso con l' articolo,

E' proprio il Manghen, si vede anche il Cimon del Tres e la costa del Matto.
Messner è sempre stato un bastian contrario e per certi versi anche ipocrita, quando da politico verde pubblicizzava doppiette in Baviera; sembrerebbe che  gli interessino più i soldi che la montagna
Più ne hai meno ne perdi

Offline danieled

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #6 il: 22/03/2012 11:02 »
Io penso che ci siano degli spunti interessanti in quanto sostiene Messner.

Anche se è vero che lui è coinvolto in grandi conflitti di interesse...
Il limite dei 2500m poi... Agh hai già anticipato la mia opinione... 2500??? Messner avrà sicuramente qualche maso sopra i 2000 (ma francamente non lo so) ecco perchè gli faranno comodo i soldini pubblici e le strade (COSTOSE come dice lui stesso) che gli portino i turisti in casa.

MA io ritengo che sia uno schifo vedere certe montagne BELLISSIME (ed esempi ce ne sarebbero a decine) rovinate da funivie e seggovie e porcherie varie.

La scorsa estate mi sono fatto un giretto in Brenta e devo dire, posti incantevoli... Arrivato al Grostè mi sono chiesto chi è stato quel coglxxxe (scusate il francesismo) ad approvare DUE (o forse 3 contando quello che sale da Campiglio) impianti di risalita fin lassù deturpando in modo così osceno un ambiente tanto bello...
Ma ovviamente, come si dice da me: "soldi ed amicizia ruban la giustizia" ...ergo, basta paventare interessi economici che i 2500 metri diventano 3000 o 3500...

Sarò estremista, ma per me gli impianti fanno schifo. Sciare in quella bolgia infernale più affollata di un supermercato è osceno, non è sciare.
Se si parla di IDEALI, bene parliamo di ideali e lasciamo da parte i soldi.
ALLORA parlando di ideali la montagna va tutelata in toto perchè il suo valore sta nella bellezza che ci mostra e, perchè no, anche nel fatto che non sia accessibile a tutti.

Io IDEALMENTE la smetterei di foraggiare impianti che vanno solo a rovinare quello che, ed è forse l'unica cosa che ci resta, è così bello qui da noi.

Basta coi soldi pubblici (o privati che siao) buttati negli impianti, ad ogni quota.
Daniele.
Non abbiamo ricevuto questo pianeta in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli.

Offline roen

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #7 il: 22/03/2012 12:26 »
Per gli impianti non c'è speranza purtroppo, lo sci porta soldi.

Qulche anno fa una rifugista del lecchese mi disse che da quando gli impianti della zona erano stati chiusi per mancanza di neve il lavoro in estate latitava (badate bene in inverno è sempre strapieno perchè comunque è attiva la funivia che sale dal paese) in quanto l'escursionista si ferma il più delle volte solo per un te o un caffè mentre lo sciatore spesso non disdegnava un buon pasto...

Per quanto riguarda il Grostè stendiamo un velo pietoso... >:( :(

Avevo sentito parlare anche di un impianto che avrebbe collegato Molveno a Campiglio via Bocca di Brenta, spero si andato tutto a ramengo...

Sul notiziario di Mountain Wilderness ho letto della neve trasportata con gli elicotteri per far sciare a Folgaria, pazzesco! :o

Anche se a guardar bene la ciaspolata in Val di Non ha richiesta vagonate di viaggi di camion tra Fondo e Romeno per preparare il tracciato, come poi per la gioia dei cittadini è stato fatto anche a Milano.
"Non il riposo è riposo, bensì il variar fatica alla fatica è riposo"

Offline Pietro

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Re:Messner: «Fermare il turismo a quota 2.500 metri»
« Risposta #8 il: 22/03/2012 14:03 »
Purtroppo gli impianti vengono usati anche in estate per portare i turisti ( da non confondersi con escursionisti o montanari) ai rifugi per aumentare le presenze. L' anno scorso estate 2011 siamo andati ( purtroppo) al rifugio con annesso laghetto Malghette e poi proseguito fino al rifugio Viviani , da questo rifugio alla stazione di arrivo della funivia Pradalago ci sono forse 300 metri di strada con un dislivello di 20 mt , cosa hanno fatto? Servizio taxi per portare i turisti al rifugio e ritorno alla stazione con consumazione al rifugio  incorporata a 10,00 euro a persona. mentre salivamo dalle Malghette al Viviani abbiamo incontrato di tutto, orde di turisti in costume , alcune signore che scendevano in ciabatte , ragazzini che scendevano mentre giocavano con i pod e altre diavolerie  tanto che noi quasi ci vergognavamo di avere scarponi e zaini. Quei posti erano un paradiso ,ora sono deturpati e violentati ma in fondo  tutti hanno diritto ad andare in montagna e perciò quelli che la pensano come me hanno ed avranno sempre torto.
Scusate lo sfogo ma io mi inc.....zo parecchio vedendo queste barbarie.