Autore Topic: La "filosofa" dell'Ars venandi (sic)  (Letto 2634 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
La "filosofa" dell'Ars venandi (sic)
« il: 07/09/2009 13:18 »
leggo con assoluto sconforto su L'Adige di ieri l'articolo sulla più giovane cacciatrice trentina, sia per l'età delle medesima, 20 anni, sia per il fatto di essere studentessa di filosofia, che qualcosa dovrebbe insegnare, tra le altre cose, ad esempio, il rispetto della vita degli altri esseri viventi, la cui sorte piùù deplorevole è quella di essere uccisi per "sport"...
---

Oggi Elisa Bertò, 20 anni di Spormaggiore, ha fatto la sua prima uscita con la carabina. È la più giovane cacciatrice tra la settantina che ne annovera il Trentino. Studia filosofia e parla della caccia come una filosofa. La sua è una famiglia di medi imprenditori, una sorella e un fratello avvocato, Remo. Papà Ettore e Remo cacciatori da sempre. Lei è sportiva, slanciata, una bella donna.

«Sono la più giovane tra le 72 cacciatrici trentine che nel 2009 hanno staccato la licenza». Studentessa di Filosofia a Pisa. Perché proprio lì? «Ho cercato un posto vivibile e di qualità per lo studio». La caccia? «Se nasci e cresci in un ambiente in cui la caccia si respira quotidianamente, la cosa risulta più normale».

Non lo era sino a qualche anno fa per le donne. «Mai fatto un tiro prima di decidere. Però da piccola, mentre sventravano gli animali cacciati, preparavo i sacchettini da mettere nel freezer . All'epoca rifiutavo però l'idea della caccia, il mio film era Bambi. Ma vedevo le persone che amavo, che amavano la natura, il bosco e la fauna e allo stesso tempo praticavano la caccia». L'inizio quindi fu nel bosco, con papà e fratello. E qui esce la stoffa filosofica di Elisa: «L'ars venandi non è solo rito della caccia, è quasi una modalità di vita. Sentieri, legna, natura. Ci si avvicinava anche alla mia passione per la filosofia. Aristotele ebbe a dire che la filosofia è avvicinarsi alla natura. Magari emozionandosi per un'alba, dico io. C'era un fil rouge nella mia esistenza». Elisa ha deciso nel marzo scorso di iscriversi all'esame per la licenza. È stata al poligono dove, tra l'altro, ha capito di avere un'ottima mira. «Quasi sempre centro, un'ottima rosata». Quindi libri su fauna, flora, ecosistema. «Mi è piaciuto anche l'avvicinamento all'arma, subito un buon rapporto. Ho preso la caccia , non facile quest'anno, c'è stata molta selezione. Poi ho saputo del gruppo formato dalla cacciatrici, donne di un'età diversa dalla mia ma con cui mi sono sentita bene. Sono stata subito accolta». La prima battuta di caccia? «Sarà domani (ndr, oggi per chi legge).

Partiamo alle 3 e mezza e andiamo sul Brenta, con mio padre e mio fratello. Il primo anno si deve comunque avere un accompagnatore che abbia almeno 3 anni di esperienza». È andata anche bene ad Elisa Bertò: «Per estrazione, della mia sezione sono l'unica che potrà sparare al capriolo maschio e femmina, al cervo palcuto, al fusone (ndr, di un anno), ma anche al cervo femmina o al piccolo. Solo il camoscio mi sarà escluso, per regolamento della sezione». E questo piccolo regalo fatto ad un associato, forse è anche un piccolo errore della sezione, un di più «esagerato» probabilmente. Le critiche alla caccia come le valuti? «Le facevo anch'io un tempo. Ma per mancanza di conoscenza.

La sensazione che ho oggi invece, è che non ci sia la volontà di capire cos'è il cacciatore. Che non vuol dire soprattutto caccia ma vicinanza alla natura. Sono d'accordo su un fatto: la caccia non deve essere il risultato di passioni ataviche. L'ars venandi è degna di rispetto, è portatrice di una carica simbolica quanto la caccia alla balena per Melville». Ma anche le balene si stanno estinguendo, eppure Giappone, Norvegia e Islanda continuano a cacciarle. «In questo caso si tratta di cose fatte senza rispetto, che succedono in ogni campo. C'è il doping e c'è il bracconaggio.

Ma non per questo dobbiamo eliminare il ciclismo. O la caccia. C'è la morale personale che si sposa ad un'etica generale, che è buon senso, rispetto delle regole. Allora il problema a cui lei si riferiva, non esiste. C'è rispetto per la fauna e per l'ecosistema». C'è il tempo per un caffè, poi per una fotografia. Poi Elisa Bertò si avvia verso casa. Dovrà preparare tutto per la sua prima uscita. E andare a letto presto, per alzarsi alle 3 e partire mezz'ora dopo. Ha compiuto vent'anni alcuni giorni fa, il 29 agosto, e sarà la più giovane doppietta donna nei boschi. Per tradizione familiare, certo, ma anche per «vocazione filosofica», come abbiamo visto.
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline Claudia

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 6.719
  • Sesso: Femmina
Re: La "filosofa" dell'Ars venandi (sic)
« Risposta #1 il: 07/09/2009 22:18 »
Ma stà zitta valà!

Offline soramont

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 504
  • Sesso: Maschio
  • località di residenza: albisola
Re: La "filosofa" dell'Ars venandi (sic)
« Risposta #2 il: 07/09/2009 23:04 »
bè Diana la dea della caccia era  donna
Andai per i boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita  e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,e per non scoprire,in punto di morte ,che non ero vissuto,(H,D,Thoreau)

Offline Claudia

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 6.719
  • Sesso: Femmina
Re: La "filosofa" dell'Ars venandi (sic)
« Risposta #3 il: 07/09/2009 23:31 »
bè Diana la dea della caccia era  donna
ah beh allora...  ::)

Offline PassoVeloce

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 5.825
  • Sesso: Femmina
Re: La "filosofa" dell'Ars venandi (sic)
« Risposta #4 il: 08/09/2009 15:13 »
Aiuto che orrore!
Però da piccola, mentre sventravano gli animali cacciati, preparavo i sacchettini da mettere nel freezer . All'epoca rifiutavo però l'idea della caccia, il mio film era Bambi.
:-X :-X