Un collage di due uscite.
Circa due anni fa, dicembre, visita alle miniere di cinabro di Vallalta.
Il momento è giusto; grigio, freddo e poca neve, che di certo non comunicano gaiezza.
Il bosco è inquietante, ed è meglio che sia così, perché quando si giunge alla meta, dentro la valle e di fronte al piccolo ingresso della galleria, la O'Connor, ci si può arrendere all'urto dei sentimenti.
Odore di zolfo, miasmi dal budello; il luogo è claustrofobico e tutto sembra implodere verso il buco. Il verde si è mangiato tutto, ma i rari resti sparsi alimentano la suggestione. Stando fermi, in silenzio, realtà e immaginario si confondono senza scampo; sagome scure di minatori, manufatti pesanti, rumori sordi.
Poche settimane fa, discesa allo stesso luogo, ma dall'altra parte del torrente, fino all'ingresso della galleria Terrabugio. Un'altra giornata cupa e nebbiosa ma, sarà perché i trentini di Sagron hanno da poco sistemato questo bel sentiero, sarà che la passeggiata è breve, l'aria è più lieve. Guardo, in conflitto con me stesso, la O'Connor: sembra un altro mondo, racchiuso in una propria bolla; sono pochi metri ma il Pezzea non mi permette di andarci. Meglio così.
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Valle del Mis, il sito si trova letteralmente a cavallo del confine Veneto-Trentino, un tempo tra Italia e Austria. Dalla parte veneta, in destra idrografica del Rio Pezzea, Vallalta, con i resti del portale del Pozzo Vallalta e l'ingresso della Galleria O'Connor. Dall'altra parte del rio, a pochi metri e in territorio trentino, l'ingresso della galleria Terrabugio a Sagron.
Il percorso di Vallalta è compreso nel sentiero tematico "La Montagna Dimenticata" del Parco delle Dolomiti Bellunesi. Si parcheggia vicino al ponte di Titele, in testa al Canale del Mis; si segue la strada bianca fino a Pattine, si imbocca il sentiero CAI 802 verso Campotorondo e lo si lascia quasi subito (con dispiacere, per il pensiero che va ai Piani Eterni) per addentrarsi, a destra, verso la miniera.
Si raggiunge Sagron dalla Statale del Passo Cereda, si parcheggia lì o più in giù, verso Marcoi. Si scende agevolmente verso il torrente, tutto segnalato. Si può poi anche andare a vedere l'ingresso della (mancata) miniera d'oro, poco distante. Passeggiata.
La storia di questo luogo è straordinaria, basti pensare che, inizialmente, nel '700, il cinabro veniva trasportato a dorso di mulo via Val Paganina fino a Belluno, per poi essere inviato a Murano per la distillazione. Nella seconda metà dell'800 il complesso minerario era il sesto in Europa per quantità di mercurio estratto. Non poche erano quindi le famiglie che traevano sostegno da questa attività, e difficile è ora raccordare queste notizie con quello che rimane sul posto.
L'anno scorso gli speleologi di Feltre hanno aperto una campagna esplorativa sul complesso, che dovrebbe portare alla pubblicazione di un DVD, analogamente a quanto fatto per le miniere di Valle Imperina.
Foto
1- Sentiero Vallalta. Il Casin, fantasma in mezzo al niente
2- Sentiero Vallalta. Ingresso O'Connor
3- Sentiero Sagron. Pannello
4-5- Sentiero Sagron. Capitello S. Antonio, poi S. Barbara. Decorazioni con scorie di fusione
6- Sentiero Sagron. Resti dei forni di distillazione austriaci, 1902
7- Sentiero Sagron. Macine, presumibilmente per la frantumazione del minerale
8- Sentiero Sagron. L'ingresso della galleria Terrabugio sul Rio Pezzea
9- Sentiero Sagron. Lo scarico della O'Connor sul Rio Pezzea
10- Cinabro dalla O'Connor, datomi da uno speleologo
11- Sentiero Sagron. Pannello verso la miniera d'oro
12- Tracce su Tabacco Parco Naz. Dol. Bell. 1:25.000
Biblio
De Col, Olivotto; La montagna dimenticata; Parco Naz. Dol. Bellunesi
Renon; Vallalta e il mercurio, Auser Còl Bèl Tisèr
Link
http://www.minieredeidogi.it/ita/sottocat.php?id=1079361427&nomearg=I_SITI_MINERARI (molte info)
http://laboratoriosagronmis.blogspot.com/2011/06/la-via-delloro-e-del-mercurio.html