Autore Topic: Arieccoli: vogliono fare una megacentrale elettrica sul Garda  (Letto 8926 volte)

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Offline jochanan

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niente da dire, Rad. Aggiungo solo che i Francesi stanno aspettando la IV generazione di centrali, e se noi siamo così desiderosi di averne qualcuna, ci passeranno la tecnologia obsoleta...
Ma il problema resta. Piuttosto che vedere 3 ventole da 100 mt. sulle 3 elevazioni del Nuvolau, o a costellare i crinali dell' Adamello preferisco il nucleare...
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline radetzky

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come al solito la scelta giusta è un mix di tutte le soluzioni. Vorrei tuttavia sottolineare che noi, "il paese del sole", non siamo stati capaci o, meglio, non abbiamo voluto a livello politico, avvantaggiarci di questa grande opportunità: basta andare in Germania, Austria o Svizzera per vedere come si fa (ed imparare da chi di sole ne ha poco è il colmo !). Il segreto è proprio limitare i consumi singoli puntando ad avvicinarsi all'autosufficienza il + possibile che permette di evitare gli ecomostri ! E non ci vorrebbe molto, basta una leggina di due righe: da domani tutte le nuove licenze edilizie saranno concesse solo se è prevista l'installazione di pannelli.
In quanto all'eolico, beh dire che siano belli gli impianti sarebbe troppo ma non c'è bisogno di installarli in cima ad una montagna: solitamente i punti + ventosi sono i passi...ad esempio, dopo gli scempi che da decenni sono stati perpetrati al Tonale credo che un paio di eliche non stonerebbero affatto in fianco a grattacieli, funivie, seggiovie, ovovie e piste squarcia montagne...ed il vento non manca mai al Tonale...
A puro titolo di esempio gli austriaci hanno un mega generatore eolico a Monte Croce Carnico (posto selvaggio, tra l'altro): non è bello, sia ben chiaro, ma è costruito in fianco a giganteschi paravalanga per cui l'impatto sull'ambiente è trascurabilissimo. .....Avrebbero potuto farlo anche gli italiani....
In Sardegna, a pochissimi chilometri dalla bellissima Stintino, c'è un parco generatori molto vasto eppure, essendo costruito in una landa deserta, non dà fastidio alcuno....idem a Cape Corse sul dito della Corsica....insomma, volendo, le cose si possono anche fare bene !   
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

donkey71

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Rad dici proprio bene...autosufficienza. E' il colmo dover ricorrere al nucleare quando paesi vicini ci stan mostrando nuove strade più innovative e soprattutto più efficienti. Ma siamo il paese dell'assurdo, oramai ci son abituato...

artos

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.... Aggiungo solo che i Francesi stanno aspettando la IV generazione di centrali,....
Piano, piano....! si tratta di un pezzo grosso, sta "IV generazione" di tipo "tokamak" : non più fissione ma fusione (10 millioni di gradi C° al centro dell'ordigno), con manipolazioni di gas radioattivi (tritium). Il combustibile (idrogeno sotto la forma isotopica deuterium + tritium) c'è praticamente ovunque, ma.....ci vogliono ancora fra 15 e 30 anni prima di vedere a posto una centrale sicura, e redditizia in energia.  Per il momento su usa la III.
Ma nel dibattito, pochissime le voci per insistere sulla riduzione dei bisogni. Ho sentito a dire che il defunto Papa G.P.II° pronunciò una volta questo ammonimento non del tutto simbolico : "...l'Occidente dovrebbe stare a digiuno..." ossia ridurre in modo significativo il consumo di tutto, cibi, macchine, energia, e tutto quel casino di gadget inutili.
Chi va in montagna usando (se è disponibile) un trasporto pubblico ? Che stiamo facendo adesso davanti a quello schermo, poichè un calcolatore (in italiano, please!) non dovrebbe servire che alla produzione (che sia tecnica o intellettuale), non per giocare ; però stiamo giocando...
L'energia "pulita" non esiste, anche per l'idroelettricità, per la quale le dighe, gli alternatori, i trasformatori, i cavi, si devono fabbricare con energia sporca.
Da noi gli ambientalisti alcuni anni fà hanno bloccato la costruzione del canale Reno-Rodano (il quale doveva anche produrre energia elettrica), per salvaguardare un paio di paludi, coi nidi di rane...: cosi le rane "salvate" sono adesso schiacciate a migliaia dai TIR molteplicati per dieci.
Si dice qui : "la frittata non si fà senza rompere le uova". Mi ricordo (sempro co le storie da vècc !) che ragazzo mi mandavano per zucchero, o farina, o caffè, con dei sacchetti di tela cucita i quali venivano riempiti dal magazziniere : niente rifiuti, ma bisognava lavarli ogni tanto.
Tutta una questione di scelte. Si vuole il "benessere" (il quale non è che "ben avere"), allora si va alla catastrofe. E basta.


Offline AGH

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come al solito la scelta giusta è un mix di tutte le soluzioni. Vorrei tuttavia sottolineare che noi, "il paese del sole", non siamo stati capaci o, meglio, non abbiamo voluto a livello politico, avvantaggiarci di questa grande opportunità: basta andare in Germania, Austria o Svizzera per vedere come si fa (ed imparare da chi di sole ne ha poco è il colmo !).

triste verità, aggiungiamo poi che la nostra arretratezza clamorosa nel campo delle energie alternative si deve esclusivamente alla politica protezionistica per non "danneggiare" gli interessi del monopolista enel.
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lettera su l'adige 3 marzo

Dico no alla megacentrale elettrica sull'Altissimo

Sono dispiaciuto e amareggiato nel constatare il costante peggioramento e degrado ambientale nell'Alto Garda. L'ultima sciocchezza di cui mi giunge notizia è l'ipotesi di un nuovo impianto idroelettrico sull'Altissimo; soluzione anacronistica e ridicola che sembra voler scimmiottare l'impianto di Riva che contribuisce, nel suo piccolo, a minare l'equilibrio biologico dei laghi ed inoltre ad avere uno scarsissimo bilancio energetico frutto di un sistema arcaico legato ai combustibili fossili e all'interesse economico a discapito dell'interesse ambientale. Ma a quanto pare al peggio non c'è mai fine. Volevo ricordare che giacciono sepolti ed inascoltati interessanti progetti quali il nuovo sistema idroelettrico trentino, con la diga del Limarò, utile anche per rinaturalizzare i laghi di Molveno, S. Massenza, Toblino, Cavedine e il fiume Sarca; la termodinamica solare per la zona artigianale e industriale di Arco; i parchi eolici del Linfano e del Baldo;il parco agricolo ed altro ancora su cui non mi posso dilungare. Quanti anni dovranno passare ancora perché istituzioni politica ed università si interessino seriamente di energie alternative? Flavio Vecchietti
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Megacentrale sul Garda, piovono interrogazioni
18/03/2009 08:49

La "paventata" nuova megacentrale sul Garda fa ancora discutere. Dopo che i sindaci di Riva e Torbole avevano chiesto un incontro "chiarificatore" con la Provincia, ora arrivano due interrogazioni. La prima porta la firma del consigliere provinciale Mauro Ferretti, che riprende anche la questione della norma segnalata dai sindaci, e contenuta in un disegno di legge. Si tratta di un articolo del ddl 12 del 30 gennaio 2009: ebbene, si afferma che sembra costruito "su misura" per il progetto della centrale idroelettrica sul monte Altissimo.

Ferretti ha così presentato un emendamento alla finanziaria provinciale, chiedendo che i canoni aggiuntivi previsti dall'articolo 13 del ddl 12/XIV vadano devoluti ai territori su cui va ad incidere l'opera in oggetto. «La previsione dell'articolo 13 (canoni aggiuntivi) da l'idea, a nostro parere, di un indennizzo simbolico che la Provincia vuole garantirsi a fronte della concessione dello sfruttamento delle risorse idriche locali da parte di grandi società che vengono da fuori provincia», segnala infatti il consigliere.

Sul tema interroga anche Nerio Giovanazzi, con una dura premessa: «Gli impatti ambientali conseguenti all'avvento della nuova centrale ad esempio il raffreddamento dell'acqua del lago, i tubi in superficie molto "impattanti" e la schiuma all'uscita della centrale), andrebbero ad accumularsi ai vari disastri ambientali già presenti in zona, quali la centrale idroelettrica di Riva e la centrale idroelettrica di Torbole, per non parlare poi del potenziamento della discarica della Maza di Arco, col conseguente pericolo di dispersione dei liquami nelle falde acquifere e quindi nel lago».

Morale: Giovanazzi invita la Provincia «ad investire nelle varie infrastrutture per il turismo, al fine di valorizzare la zona turistica ed il Polo Congressuale Trentino», invece di prendere in considerazione impianti che danneggerebbero «il bellissimo ambiente del Garda Trentino».
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Offline radetzky

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Morale: Giovanazzi invita la Provincia «ad investire nelle varie infrastrutture per il turismo, al fine di valorizzare la zona turistica ed il Polo Congressuale Trentino», invece di prendere in considerazione impianti che danneggerebbero «il bellissimo ambiente del Garda Trentino».

ecologico a senso unico l'amico dei cacciatori !  eh la coerenza, questa sconosciuta  !  >:(
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CENTRALE SULL'ALTISSIMO, SI FACCIA IL REFERENDUM

«I progetti più grandi sono e meno informazione c'è»
La proposta lanciata da Bombarda (Verdi) «Opera dannosa e totalmente inutile»

Un referendum consultivo per acquisire il parere delle popolazioni interessate. E a questo referendum «deve essere subordinata qualsiasi decisione autorizzatoria» da parte della Provincia. Nella delicatissima partita energetico-ambientale sulla centrale di pompaggio del Monte Altissimo, il consigliere provinciale dei Verdi Roberto Bombarda chiede ufficialmente al presidente Dellai che siano gli abitanti delle zone interessate a decidere il proprio destino e a dire sì o no all'ambizioso progetto sinora assurto agli onori della cronaca tramite notizie di stampa e non certo grazie alla informazioni ufficiali da parte degli organi competenti. Bombarda chiede quindi l'indizione di un «referendum consultivo» e lo fa con una mozione presentata in consiglio provinciale proprio ieri. La quale, se approvata, formalmente non obbliga la giunta provinciale ad indire il referendum richiesto ma politicamente diventa un passaggio importante di fronte al quale diventa difficile far finta di nulla. A meno che i progetti non vengano gettati nel cestino direttamente dalla giunta provinciale. Il consigliere dei Verdi Roberto Bombarda propone un parallelismo con quanto sta accadendo contemporaneamente in Alto Adige dove investitori privati vogliono realizzare una centrale di pompaggio sul Monte Renon. «Un'iniziativa industriale molto simile a quella proposta in provincia di Trento, nella zona del Monte Altissimo dalla "Energia Valsabbia" - scrive Bombarda - E della quale i Comuni interessati non sapevano nulla e non ne erano stati informati benché ne fosse ben informata la giunta provinciale, visto che una norma apposita (oscura ai più nel significato fino a quando non è stato svelata l'esistenza del progetto "Altissimo") era stata inserita nell'ultima manovra finanziaria per il 2009».

Il progetto sul monte Altissimo, la cui potenza installata sarebbe di oltre 1300 Megawatt, prevede la costruzione, nelle viscere della montagna, di 16 chilometri di gallerie di 11 metri di diametro (per oltre 3 milioni di metri cubi di scavo), a cerchi concentrici, che diverrebbe il serbatoio di accumulo. L'acqua verrebbe pompata di notte dal lago ad una quota di 1600 metri e scaricata di giorno per produrre energia. «Le leggi della termodinamica - afferma ancora il consigliere dei Verdi - di per sé spiegano che tale progetto non può produrre utili (anche non tenendo conto dei costi di costruzione), ma gli utili attesi deriverebbero invece dal differenziale del costo dell'energia prodotta nelle diverse ore del giorno: di giorno l'energia costa di più, di notte molto meno.

Questa oscillazione dei costi, peraltro, è legata a modalità produttive (centrali nucleari) e non tiene conto né dell'apporto, nelle ore diurne, dell'energia ricavabile dal solare - termodinamico e fotovoltaico - (e da altre fonti rinnovabili - biomassa, mare, eolico), attualmente in fase di avvio, e dunque non esattamente quantificabile ma sicuramente in crescita, né di oscillazioni dei prezzi delle materie prime condizionati da fattori geopolitici (petrolio e derivati, gas naturale, ecc.) o di scarsità (uranio). Sull'utile ricavabile da impianti come quello previsto sul monte Altissimo qualche dubbio rimane, anche perchè, a differenza di quello del Renon che - secondo i proponenti - male che vada con l'energia elettrica potrebbe essere riconvertito in serbatoio d'acqua per un altipiano in cui scarseggia - a Riva e nel basso Sarca l'acqua non scarseggia e l'impianto dell'Altissimo, se dovessero verificarsi condizioni di mercato sfavorevoli, sarebbe totalmente inutile».

Al progetto dell'Eva (Energia Valsabbia) s'è aggiunta poi l'altra ipotesi dell'imprenditore altoatesino Helmuth Frasnelli che ha già presentato alla Provincia di Trento la richiesta di una nuova concessione idroelettrica. «Il progetto dell'Altissimo - prosegue Bombarda - in termini dimensionali è almeno tre volte maggiore a quello sul Monte Renon. Sarebbe uno scempio per l'Altissimo e per il lago di Garda il cui livello potrebbe oscillare di circa 4 millimetri, apparentemente un nonnulla ma in realtà un valore che potrebbe generare conseguenze al momento impreviste e inimmaginabili». Nella mozione il consigliere dei Verdi chiede quindi «un'approfondita e adeguata conoscenza fra la popolazione e le amministrazioni locali sui due progetti» e che comunque «qualsiasi decisione autorizzatoria sia subordinata all'acquisizione del parere delle popolazioni interessate mediante un referendum consultivo».

adige di oggi
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Offline miki

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Vorrei tuttavia sottolineare che noi, "il paese del sole", non siamo stati capaci o, meglio, non abbiamo voluto a livello politico, avvantaggiarci di questa grande opportunità: basta andare in Germania, Austria o Svizzera per vedere come si fa
In Italia abbiamo i maggiori contributi da parte dello stato per il fotovoltaico.. Tanto è vero che tedeschi, spagnoli e francesi, per guadagnarci, vengono a comprare in Italia terreni per metterci pannelli fotovoltaici.
Purtroppo in questo caso non ha colpa la politica ma la mentalità delle persone che potrebbero investire..

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NAGO TORBOLE - Una durissima pressa di posizione contro le ipotesi di costruire una centrale di pompaggio nel monte Altissimo di Nago, giudicata un mezzo per fare soldi invece che per produrre energia, è quella espressa ieri dalle associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Amici della Terra, Cipra Italia e Mountain Wilderness

NAGO TORBOLE - Una durissima pressa di posizione contro le ipotesi di costruire una centrale di pompaggio nel monte Altissimo di Nago, giudicata un mezzo per fare soldi invece che per produrre energia, è quella espressa ieri dalle associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Amici della Terra, Cipra Italia e Mountain Wilderness. «Assai singolare - dicono nella nota stampa - appaiono le proposte di centrali di pompaggio nel Monte Altissimo e di successiva generazione idroelettrica e, per quanto, si cerchi di approfondire la questione, non si comprende la sua positività in un contesto ambientale, energetico, economico di interesse generale. Sempre più si delinea lo scopo economico speculativo dei proponenti, che niente ha a che fare con il risparmio energetico, con l'energia pulita, con la salvaguardia ambientale di cui tanto parlano i progettisti». Le associazioni ecologiste evidenziano sinteticamente gli elementi negativi che emergono dalla descrizione sommaria dell'opera (i progetti sono tutt'ora segreti). IL LUOGO SBAGLIATO «Il luogo prescelto - dicono - è di enorme importanza paesaggistica, ambientale, culturale ed economica, al limite della sostenibilità ambientale per il carico di traffico, urbanizzazione e qualità delle acque. Si tratta di un ovvio principio di salvaguardia precauzionale, non ritenendo possibile proporre un'opera di così grande impatto e artificiosità, anche se prevalentemente sotterranea». ENERGIA «Nel pompaggio e nella successiva caduta dell'acqua - proseguono le associazioni ambientaliste si ha un dispendio energetico di circa il 30% (rendimento pari al 70%); inoltre l'energia che muove le pompe proviene dalle centrali termoelettriche, alimentate da combustibili fossili, con un dispendio energetico di circa il 50% (rendimento pari al 50-55%). È evidente quindi che il bilancio energetico è del tutto pesantemente negativo e l'operazione di "pulito" non ha proprio niente, perché si fonda sul consumo di combustibili fossili, non rinnovabili». INCONGRUENZE «Numerosi sono gli impianti idroelettrici equipaggiati con gruppi di pompaggio attivi nelle ore notturne; ci si domanda allora perché, qualora effettivamente ci fosse un deficit energetico nelle ore di punta, non si realizzino o potenzino queste attrezzature di pompaggio in tutti gli impianti idroelettrici disponibili, con indubbi vantaggi tecnici, ambientali ed economici, essendo già presenti gli edifici delle centrali, le tubazioni, i bacini e gli apparati di controllo». SORGENTI A RISCHIO «I progettisti minimizzano le difficoltà e le incognite che sempre purtroppo accompagnano gli scavi in roccia calcarea, in particolare l'alta probabilità di intercettare vene acquifere e d'incontrare zone di ridotta consistenza strutturale, per la presenza di cavità e fessurazioni, con conseguenti rischi di compromettere l'equilibrio idrico dell'intero comprensorio. Del resto basti ricordare, per restare in provincia di Trento, i guai incontrati nella realizzazione della galleria Adige-Garda, della galleria del Totoga in Primiero, della galleria dell'Acqua Santa sotto il Fausior (Spormaggiore - Mezzolombardo) e il collegamento con la Valle di Ledro». CONSUMI DA EQUILIBRARE «Infine riteniamo necessario discutere - affermano le associazioni ambientaliste - sull'incremento dei consumi elettrici diurni; questo non è ineluttabile, si può correggere. È assurdo rincorrere, senza reagire, l'aumento dei consumi nelle ore di punta. Si può invece agire su due fronti: sulla possibilità e necessità di spostare più consumi nelle ore notturne, ad esempio l'attività di produzioni industriali ed il funzionamento di elettrodomestici energivori e di limitare i consumi energetici globali. Dovrebbe avere pari dignità di studio e di ordinamento rispetto a quello del risparmio energetico per il riscaldamento. IL BENE COMUNE «È necessario che chi controlla, autorizza e amministra in zone il cui ecosistema è fragile - concludono - guardi in modo ampio, libero, cosciente e cerchi di agire per il bene comune collettivo e impegnandosi in una efficace politica di rispetto e salvaguardia».

l'adige
19/06/2009
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Altissimo: La terza commisione della Provincia boccia la centrale
 OFFICINA AMBIENTE - TRENTINO 20/06/09 11:38 ondabatterica noreply@blogger.com http://www.blogger.com/profile/08053390174572587317 acqua energia
fonte: l'Adige del 20.06.2009

Per conoscere il punto di vista della Giunta provinciale in merito al progetto di costruzione di un impianto di «riqualificazione energetica» che prevede il pompaggio e la raccolta delle acque del lago di Garda sul Monte Altissimo da cui poi ricadrebbero in galleria nel Benaco, la terza commissione del Consiglio presieduta da Roberto Bombarda ha ascoltato ieri l'assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher.
Questi ha ricordato che il progetto, depositato il 19 novembre 2008 dalla Eva Energie Valsabbia spa, è attualmente all'esame tecnico preliminare del Servizio utilizzazione acque pubbliche della Provincia, la cui verifica ha lo scopo di stabilirne l'ammissibilità alla successiva fase di Valutazione di impatto ambientale. Se l'istruttoria darà esito positivo il progetto sarà sottoposto all'esame del comune di Nago-Torbole, delle altre amministrazioni interessate, della Provincia e delle Regioni i cui territori sono bagnati dalle acque del lago.
«Per questo l'esecutivo non ha ancora espresso alcun parere anche se - ha assicurato Pacher - terremo conto delle preoccupazioni già manifestate dal comune di Riva del Garda e soprattutto dall'associazionismo. Per questo l'attuale fase istruttoria sarà svolta con particolare serietà».
Tutte di segno negativo le considerazioni dei consiglieri. «Sono sconcertato - ha esordito Nerio Giovanazzi - perché si parla di un'opera colossale come se si trattasse di una passerella.
Conosciamo il progetto dai giornali, ma non sappiamo nulla del rapporto costi-benefici, dell'utilità futura di un impianto che fra qualche anno potrebbe risultare tecnologicamente superato e neppure del pesante impatto ambientale in un'area di grande pregio naturalistico come questa». Michele Nardelli del Pd ha rammentato la posizione nettamente sfavorevole alla realizzazione di questo e altri simili impianti già espressa dal Consiglio provinciale con l'approvazione di un ordine del giorno collegato alla finanziaria. Il dispositivo impegna la Giunta a valutare preventivamente le istanze di concessione relative ad impianti di accumulo mediante pompaggio, per salvaguardare l'interesse pubblico, e a garantire il coinvolgimento delle comunità locali. Intanto è nato un comitato di cittadini contrario a questo progetto. Giorgio Leonardi (Pdl) ha chiesto più informazioni perché l'opera «non sembra rispettosa del nostro ambiente naturale».
Al termine del dibattito l'assessore Pacher si è impegnato a riferire alla Giunta «il senso di questa discussione» e ha precisato che se del progetto è stata investita la Provincia prima dei comuni ciò è dovuto all'osservanza dell'attuale normativa, rispetto alla quale «il Consiglio provinciale ha sempre la possibilità di apportare modifiche».
Ha anche precisato che «è difficile legare l'utilizzo del bene acqua solo all'ente pubblico».

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singolare la frase di Pacher «Terremo conto delle preoccupazioni già manifestate dal comune di Riva del Garda e soprattutto dall'associazionismo. Per questo l'attuale fase istruttoria sarà svolta con particolare serietà».

Come dire che le altre istruttorie sono state poco serie?  >:(
« Ultima modifica: 22/06/2009 10:02 da AGH »
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