Con la manovra triennale varata dal governo l'altra sera, in un solo colpo spariranno 19 parchi nazionali su 23 e anche il Cai farà la stessa fine.
Il provvedimento prevede l'abolizione di tutti gli enti pubblici non economici con meno di 50 addetti. Questo vuol dire che, oltre a colpire comunità montane e province, nei fatti si estende pericolosamente a tutto il sistema delle aree protette che sono appunto enti pubblici non economici così come lo è anche il Cai.
In barba ai valori della natura, del paesaggio, delle produzioni tipiche e di qualità, della collaborazione con le comunità locali, del volontariato.
I parchi torneranno di nuovo ostaggio della vecchia impostazione burocratica ministeriale degli anni '70 del secolo scorso? 23 enti parco gestiscono e tutelano quasi 1.500 ettari di superficie in tutta Italia (un 10% circa se non ho fatto male i conti), di questi si salverebbero solo l'Abruzzo, il Cilento, il Gran Paradiso e il Pollino. Qui da noi il parco nazionale dello Stelvio che fine farà?
Il Cai ha solo 25 dipendenti e - non raggiungendo la soglia dei 50 - andrebbe considerato un ente inutile da sopprimere. Si son forse dimenticati dei 305 mila soci che operano come volontari e di quanto l'erario risparmi visto che il Cai si occupa di soccorso alpino, gestisce 761 rifugi e bivacchi (con 22.681 posti letto), mantiene in efficienza 72 mila chilometri di sentieri, forma istruttori....
Staremo a vedere che succede :-(