Ieri nella solita ravanata fuori sentiero in Lagorai, ho corso un bel rischio.
In un mezzo fosso che ti vedo? Uno scarpone interrato che mi sembra il classico reperto di guerra, mi par di vedere anche le tipiche bende che fasciavano i polpacci. Afferro lo scarpone e tiro per dissotterrarlo ma sento un dolore acutissimo alla mano. Non capisco cosa possa essere, ritraggo istintivamente la mano e dopo mezzo secondo vedo apparire un nugolo di vespe!!!! Fulmineamente faccio un balzo indietro e, per evitare la cosa che mi terrorizza di più in montagna, l'attacco di uno sciame, mi scapicollo giù per il bosco prendendo anche una violenta ramata in faccia, dopo 50 metri di fuga convulsa rallento, lo sciame grazie a dio non mi è venuto dietro! Tiro un sospirone di sollievo e guardo la mano: ci sono già diversi ponfi che si stanno gonfiando (la cosa comica è che il gps data logger ha registrato tutto, nella traccia vista poi a casa si vede "la riga" che torna indietro precipitosamente

. Riprendo la marcia e passo un bel po' a monte dove è successo il fattaccio. La mano inizia a gonfiarsi. Controllo subito, son da solo, se il cellulare ha campo. Infatti il timore è il sopraggiungere di uno schock anafilattico. Anche se non sono allergico, non si sa mai!
Le punture fanno un male cane, la mano si gonfia ma è un dolore che col passare del tempo è tuttosommato sopportabile. Avviso telefonicamente chi di dovere, stabilendo appuntamenti via sms. Proseguo l'escursione, anche se col senno di poi forse non è stata un'idea molto brillante. Nella nottata la mano si è gonfiata ancora e stamattina sono dovuto andare in farmacia, dove mi hanno fatto filare alla guardia medica. Risultato: infezione alla mano, antibiotici, pomatona e vaccino antitetanico

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Poteva andare molto peggio: non oso pensare all'attacco di uno sciame di vespe! Le vipere mi fanno un baffo ma di un attacco di sciami di api, vespe et similia ho un sacro terrore!