Autore Topic: Motoslitte sul Pazul, la denuncia di uno scialpinista  (Letto 2556 volte)

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wild56

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Denuncia di uno sci-alpinista: quattro motoslitte scorazzavano liberamente nella zona del Pazul (Col Santo), infischiandosene dei divieti

Sul giornale di ieri vi abbiamo dato conto della denuncia di uno sci-alpinista, che ha avvistato quattro motoslitte che scorazzavano liberamente nella zona del Pazul, infischiandosene dei divieti. Evidentemente i conduttori di queste motoslitte, indispettiti dalla denuncia, hanno voluto vendicarsi e ieri mattina sono tornati in zona distruggendo la segnaletica della Sat. Questa volta la denuncia viene da un'altro alpinista, che ieri mattina era salito con gli sci e le pelli di foca nella zona del Col Santo.

«Ero il primo a salire, ed ho trovato le tracce fresche delle motoslitte, inconfondibili» ci racconta l'escursionista roveretano. «Poco dopo mi sono imbattuto nella segnaletica della Sat fatta a pezzi. I segni - racconta l'alpinista - sono inequivocabili: prima hanno abbattuto i paletti con il muso, poi sono passati più volte sopra le tabelle con i cingoli». L'episodio combacia con la prima denuncia: «Quando mi hanno visto che li fotografavo - aveva detto lo sci-alpinista - uno dei quattro mi ha inseguito minacciandomi». Ieri avevamo chiesto spiegazioni al comandante della Stazione Forestale, Giorgio Zattoni, che ci aveva spiegato che è difficile prendere i guidatori delle motoslitte in flagrante.

Oggi l'escursionista che ha scoperto il vandalismo dà una sua personale versione: «Chiaro che le guardie forestali non possono essere dappertutto per vigilare, ma tutti quelli che frequentano la zona del Pasubio sanno benissimo che all'imbocco della stradina di malga Valli, e non solo la domenica, ci sono parcheggiati furgoni e jeep con i carrelli per portare le motoslitte. Io credo che non sia difficile attenderli al varco». I conduttori di motoslitte che «girano» nelle zone del Pasubio rischiano sanzioni severe perchè infrangono il divieto generico di attraversamento dei prati, e anche il mancato rispetto della quiete del gallo forcello che in inverno è particolarmente debilitato. Ora però, visto l'episodio di ieri, è chiaro che rischiano molto di più: la denuncia per aver raso al suolo la segnaletica della Sat.

L'Adige 14 marzo 2009

Offline alessandro28

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Re: Motoslitte sul Pazul, la denuncia di uno scialpinista
« Risposta #1 il: 14/03/2009 22:51 »
ma tutti quelli che frequentano la zona del Pasubio sanno benissimo che all'imbocco della stradina di malga Valli, e non solo la domenica, ci sono parcheggiati furgoni e jeep con i carrelli per portare le motoslitte. Io credo che non sia difficile attenderli al varco».
certo che se nessuno lo avesse gridato dalle colonne di un giornale ma avesse fatto direttamente un'esposto alla forestale domani ne beccavano di sicuro.....

donkey71

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Re: Motoslitte sul Pazul, la denuncia di uno scialpinista
« Risposta #2 il: 15/03/2009 09:27 »
....è un mondo sempre più senza etica, morale, valori. Bravo il tizio a far denuncia, molti se ne sbattono...per la serie "vivi e lascia vivere". Ma se tutti facciam così, le nostre amate montagne sarebbero terreno senza regole. Impariamo a denunciare chi si comporta male, è un dovere civile di tutti noi...le nostre montagne ci ringrazieranno. :(

Offline Mett

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Re: Motoslitte sul Pazul, la denuncia di uno scialpinista
« Risposta #3 il: 15/03/2009 14:48 »
Vandali  >:( vergogna!

wild56

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«Quando le motoslitte mi circondarono»
« Risposta #4 il: 16/03/2009 08:15 »
Altra segnalazione su l'Adige

«Quando le motoslitte mi circondarono»
16/03/2009 07:23
«Posso confermare quanto segnalato finora - scrive Tullio Dell'Eva - una vergogna che dura da anni e che segnalai anch'io un paio d'anni fa. Mi trovavo un giorno di ritorno dal Col Sant a mangiarmi un panino lì su una panchina di una baita. Arrivarono quattro motoslitte dal rumore allucinante. Avevo scelto quei posti vicini e stupendi per un po' di solitudine e di pace. Figuratevi. Imprecai contro gli intrusi che si misero a girarmi vorticosamente intorno, alla moda degli Apache. Tutto questo per una buona mezzora.

L'amico che ora segnala di nuovo il fatto è stato finalmente ascoltato. Io non ebbi uguale fortuna, nonostante la mia segnalazione alla stampa e alla Sat, di cui sono socio». Sulle difficoltà delle forze dell'ordine ad individuare i conducenti delle motoslitte Dell'Eva ha qualcosa da dire: «Non si sa chi sono? Eppure parcheggiano i furgoni al bivio per malga Valli, scaricano le motoslitte, indice della grande ignoranza rispetto ai tempi ambientali in un luogo che è tutto di silenzio e pace e appartiene ad una fauna costretta a fuggire terrorizzata.

Guai parlare, ti zittiscono con minacce. Dove sono state, finora, le nostre autorità?». Con questo gli episodi segnalati salgono rapidamente a tre, ed è sicuro che in realtà le incursioni siano molte di più, almeno sul Pazul.
D.P.

wild56

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Re: Motoslitte sul Pazul, la denuncia di uno scialpinista
« Risposta #5 il: 17/03/2009 18:38 »
Uno dei "motoslittari" si difende dalle accuse su l'Adige:
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Nei giorni scorsi è stata segnalata la presenza di alcune motoslitte nella zona del Pazul, fatto che ha infastidito non poco gli scialpinisti che stanno godendo di quest'inverno da favola

Nei giorni scorsi è stata segnalata la presenza di alcune motoslitte nella zona del Pazul, fatto che ha infastidito non poco gli scialpinisti che stanno godendo di quest'inverno da favola. E che ha portato alla segnalazione alle autorità competenti. Ma l'accusa di vandalismo non piace per nulla a Riccardo Golin, che ci tiene a far sentire anche il suo punto di vista. «Mi chiamo Riccardo Golin - scrive infatti in una lettera - e vorrei rispondere alle calunnie di quei signori che si definiscono "alpinisti amanti della montagna" ma probabilmente sono solo dei... bravi giornalisti».

E spiega: «Sono io uno di quei quattro definiti «motoslittari», ma che invece siamo appassionati di motori ed in particolare di motoslitte: siamo nati e cresciuti sulle nostra montagna, che amiamo sicuramente di più della gente che scrive. Siccome ho constatato che chiunque può permettersi di pubblicare ciò che pensa, vorrei farlo anch'io, dando la mia versione dei fatti. «Sabato 7 marzo ho incontrato sui «prai» quel signore che venerdì 13 marzo ha scritto l'articolo "Le motoslitte nella tana del gallo forcello". Durante quell'incontro avvenuto in prossimità di Baita Marisa mi sono accorto che un signore ci scattava delle foto. Allora mi sono avvicinato per chiedergli spiegazioni, lungi da me l'idea di minacciarlo! Mi sento rispondere che sta fotografando il panorama e io ribadisco che senza il mio consenso foto non può scattarmene, e me ne vado alla mia baita.

«Trascorso un po' di tempo si decide di fare dei giri nel prato di proprietà adiacente le nostre baite. Quel circuito, così viene definito, grande come un campo di calcio, è privo di selvaggina, soprattutto di galli forcelli, perché in quella zona detta Bait dei Rossi passano circa 400 500 persone a settimana, le quali non si limitano a calpestare quel "circuito" bensì tutta la montagna. Si possono vedere poi tracce di motoslitte sulla strada che porta alle varie baite. È vero che esiste anche un'ordinanza comunale che impedisce il transito a qualsiasi mezzo a motore, messa per tutelarsi da eventuali incidenti.» Quello che Golin vuole sottolineare, sopra ogni cosa, è comunque l'attaccamento per i luoghi della sua vita, ed il rispetto per gli animali che li abitano: «Volevo ricordare - continua infatti - che noi siamo nati sui Prai del Pazul e come amiamo noi la montagna non la ama nessuno: di conseguenza la rispettiamo, come rispettiamo la selvaggina che la popola. Per esempio sappiamo quasi esattamente dire quanti galli ci sono e dove hanno la lora "tana", e non ci sogneremmo neanche lontanamente di andarli a disturbare, e così anche per il resto della selvaggina». E riprende la sua precisazione: «Sabato 14 marzo con mio grande rammarico so di un altro articolo in cui mi ritrovo con i miei amici definito un vandalo (pur non essendoci specifici nomi) il quale avendo letto il primo articolo mi sarei vendicato andando con la motoslitta a rompere le segnaletiche Sat. Penso che chi abbia il tempo di pensare di fare certi gesti sia un poco di buono...»

«Abbiamo ed ho voluto scrivere questo articolo - conclude Golin - non tanto per dare delle spiegazioni ma perché trovo ingiusto essere stato definito un vandalo senza motivo. Calunnia quest'ultima difficile da digerire...» Sulla bellezza della zona, sono invece tutti d'accordo: resta da capire come viverla nel reciproco rispetto. E qui l'autore della lettera dice la sua: «Finisco consigliando a tutti quelli che amano la montagna di frequentare il Pazul stando però attenti in questo periodo alle valanghe non avventurandosi troppo a ridosso dei crinali, percorrendo invece rotte già battute tipo la Ste, che porta al Lancia e non avventurarsi nei boschi dove sicuramente spaventerete e disturberete la selvaggina.

«Buon divertimento e ricordate che il Pazul è una montagna fantastica anche perché ha un Angioletto speciale che vi proteggerà nelle vostre escursioni». Il riferimento va al piccolo Andrea, il bambino di otto anni che proprio su questi prati ha perso la vita un giorno di fine agosto, mentre giocava davanti alla Baita sul Pazul. Così il padre vuole dunque ricordarlo, una presenza tra le altre che vivono su questo pezzo di montagna, davvero magica per la sua bellezza. In tutte le stagioni.

L'Adige 17/03/2009