Autore Topic: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?  (Letto 3158 volte)

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Offline AGH

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Delle interessanti considerazioni riguardo il ritorno dei predatori (spontaneo e non) si leggono sul sito http://www.ruralialpini.it del prof. Michele Corti, "ruralista", che prende apertamente le parti di coloro che in montagna ci vivono: pastori e malgari soprattutto.

Resta l’impressione che la scelta di favorire a tutti i costi l’espansione dei grandi carnivori sulle Alpi e le altre montagne europee (e non solo) rappresenti qualcosa di apriori, deciso dalla potente lobby internazionale degli amici dei lupi, degli orsi e delle linci. Qualcosa che non ha tanto a che fare con una scelta ecologica  quanto con un’opzione ideologica e politica. Una scelta che trova terreno fertile negli interessi forti di chi desidera una montagna spopolata da sfruttare ai fini idrici, energetici, turistici senza la ‘seccante’ presenza di comunità locali, contadini, pastori, boscaioli.
Il ‘parco del lupo e dell’orso’ è del tutto coerente con il consumismo turistico e la montagna-parco giochi ed è un alleato (oggettivo o soggettivo che sia) con le tendenza alla ulteriore industrializzazione delle attività agro zootecniche e casearie.  Un ulteriore strumento per mettere in difficoltà i ‘sovversivi del gusto’ con i loro prodotti unici, pieni di passione e di aromi di pascolo, che rappresentano una sfida permanente all’omologazione casearia.
http://www.ruralpini.it/Inforegioni28.05.10bis.htm


Le considerazioni di Corti sembrano un po' forzate qua e là dagli stessi furori ideologici criticati nella controparte, tuttavia mi sembrano interessanti perché fanno capire meglio le problematiche, che a noi cittadini seduti in poltrona e davanti a internet magari sfuggono, della gente che vive e lavora in montagna.
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Offline jochanan

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Re: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?
« Risposta #1 il: 20/08/2010 08:54 »
intervento stimolante e interessante. Ma quella che è una stuzzicante ipotesi va provata. Cioè i legami con chi nell'ombra vuole le funivie, il birdwatching, l'ippotrekking, ecc.ecc. 
Vedo p.e. nella valle del Vanoi e anche altrove nel veneto antiche segherie "alla veneziana" in azione il fine settimana, che non segano niente. Magari domani avremo il pacchetto disneyland alpina, con spettacolo di balli tirolesi, preparazione in malga del formaggio, boscaioli tradizionali all'opera...
Come a Venezia (la mia povera città d'origine, quanto sconciata nel corso degli anni, e quanto rapaci e speculativi gli "imprenditori" rimasti!!)
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline AGH

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Re: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?
« Risposta #2 il: 20/08/2010 09:18 »
intervento stimolante e interessante. Ma quella che è una stuzzicante ipotesi va provata. Cioè i legami con chi nell'ombra vuole le funivie, il birdwatching, l'ippotrekking, ecc.ecc. 
Vedo p.e. nella valle del Vanoi e anche altrove nel veneto antiche segherie "alla veneziana" in azione il fine settimana, che non segano niente. Magari domani avremo il pacchetto disneyland alpina, con spettacolo di balli tirolesi, preparazione in malga del formaggio, boscaioli tradizionali all'opera...
Come a Venezia (la mia povera città d'origine, quanto sconciata nel corso degli anni, e quanto rapaci e speculativi gli "imprenditori" rimasti!!)

ovviamente non credo ad una maligna entità superiore tipo "Spectre" che trama nell'ombra. Tuttavia l'assalto allo sfruttamento energetico desta viva preoccupazione. Anche in Vanoi, accanto alle "segherie che non segano niente" (non del tutto vero, alcune oltre all'uso turistico servono piccole comunità) vogliono fare altre centraline per lo sfruttamento del Vanoi, addirittura, si dice, per produrre idrogeno per fare andare gli autobus (!). Ma ha senso? C'è davvero bisogno di una cosa simile? Ho seri dubbi. Mi risulta che il Trentino sia autonomo riguardo la produzione di energia elettrica (grazie all'idroelettrico) eppure si continunano a fare centraline ovunque. Ricordiamo che c'era qualcuno tempo fa che voleva fare una mega centrale elettrica sul monte Baldo, pompando l'acqua del lago di Garda in quota e speculando sulla differenza di prezzo dell'energia prodotta nelle varie fasce orarie. Per il momento pare tutto bloccato ma c'erano pronti società, progetti, quattrini... ???
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Offline JFT

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Re: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?
« Risposta #3 il: 20/08/2010 10:36 »
Il ‘parco del lupo e dell’orso’ è del tutto coerente con il consumismo turistico e la montagna-parco giochi ed è un alleato (oggettivo o soggettivo che sia) con le tendenza alla ulteriore industrializzazione delle attività agro zootecniche e casearie.  Un ulteriore strumento per mettere in difficoltà i ‘sovversivi del gusto’ con i loro prodotti unici, pieni di passione e di aromi di pascolo, che rappresentano una sfida permanente all’omologazione casearia.

Questa frase qui mi pare bizzarra, francamente...  :-\
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline AGH

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Re: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?
« Risposta #4 il: 20/08/2010 13:42 »
Questa frase qui mi pare bizzarra, francamente...  :-\

oè chiariamo che non è mia, riportavo una citazione dell'articolo
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contetrek

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Re: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?
« Risposta #5 il: 20/08/2010 20:29 »
Intanto ciao a tutti ...
Mi permetto di dire che le argomentazioni del prof., così esposte mi sembrano alquanto strane, ma anch'io mi sono sempre chiesto se tutti gli sforzi che si fanno per reintrodurre alcune specie sia animali che vegetali in un ambiente da cui erano sparite (sicuramente anche a causa dell' uomo) sia effettivamente così utile; non sarebbe forse meglio investire maggiori risorse nel proteggere e conservare gli ecosistemi alla massima naturalità e se poi l'orso o 'chi per lui' ritorna tanto meglio?

Offline Massimo

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Re: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?
« Risposta #6 il: 21/08/2010 00:19 »
Resta l’impressione che la scelta di favorire a tutti i costi l’espansione dei grandi carnivori sulle Alpi e le altre montagne europee (e non solo) rappresenti qualcosa di apriori, deciso dalla potente lobby internazionale degli amici dei lupi, degli orsi e delle linci. Qualcosa che non ha tanto a che fare con una scelta ecologica  quanto con un’opzione ideologica e politica. Una scelta che trova terreno fertile negli interessi forti di chi desidera una montagna spopolata da sfruttare ai fini idrici, energetici, turistici senza la ‘seccante’ presenza di comunità locali, contadini, pastori, boscaioli.

Io so perchè il Governo Federale ama tanto i lupi, è semplicissimo: vogliono sterminare tutti i cervi e le alci, in modo che non ci rimanga niente da cacciare; a quel punto diranno che le armi non ci servono più e ne vieteranno l'uso. E' questo il progetto, toglierci i fucili!!!
(cit. da "Insieme coi lupi", un romanzo ambientato nel Montana (USA) al tempo della reintroduzione del lupo grigio sulle Montagne Rocciose che racconta del difficile rapporto tra il lupo e gli allevatori).
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http://www.travellersonline.net/USA/photos/massimo/index.htm

Offline jochanan

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Re: Il ritorno dei predatori nella Alpi fa comodo a chi?
« Risposta #7 il: 03/09/2010 18:49 »
ancora  2 considerazioni sul ritorno dei predatori:
credo che le linci attacchino solamente animali selvatici; sono molto diffidenti e non si avvicinano all'uomo.
Diverso il caso di orsi e lupi che si spera non attaccano l'uomo, ma le sue bestie si.
Bene, se possibile che ritornino, MA non hanno paura nel senso che non si tengono alla larga.
Agricoltori e pastori hanno disimparato a difendersi. Recinti  per le pecore di notte, chiudere sempre tutti gli animali, anche le vacche non possono essere lasciate a pascolare brade senza ricoverarle di notte.
comprese.
Poi: tanti cani grossi, col collare a punte d'acciaio e non canini indifesi, ed essere sempre presenti
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)