In generale c'è un downgrade in termini di cultura , di capacità di comunicazione e di approfondimento dei temi affrontati.
La "facilità" dei social è anche il loro enorme limite,la volatilità dei contenuti,la semplificazione fino allo svuotamento di qualunque significato.
Arrendersi alla tendenza per inerzia è da cretini e, dopo, i rimpianti non servono.
Fino ad oggi ho riscontrato un livello piuttosto alto da parte dei frequentatori di GIM e non posso credere che all'improvviso tutti si disimpegnino,si trovino in affanno con il tempo da dedicare,pochi minuti ogni tanto,per alimentare discussioni,dare contributi e informazioni ragionate ecc.
Ogni tanto bisogna porsi delle domande,fare delle valutazioni e premere un poco sul pedale dell'impegno se si intende difendere quel poco che resta di passione condivisa,esperienza,voglia di comunicare e di imparare.
La scelta è nelle nostre mani: lo è per quanto riguarda il clima ed il consumo di beni,lo è nel determinare i costi delle merci ed il modo in cui vengono fornite,lo è nella costruzione di relazioni di valore fra persone e così via.
Il potere di indirizzo che,come consumatori/fruitori,abbiamo è molto sottostimato;perchè abbia uno sbocco pratico ognuno deve fare scelte comportamentali precise e coerenti altrimenti rimane solo il mugugno tanto banale quanto inutile.
Per me i social sono come la carta igienica:utili,ma non indispensabili ed in entrambi i casi in genere pieni di cacca!