Autore Topic: [LATEMAR] Corno Bianco - Weisshorn 2313 costeggiando il Canyon del Bletterbach  (Letto 18378 volte)

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Offline AGH

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In vetta al Corno Bianco - Weisshorn

Iniziato l’anno come meglio non si può, ovvero con una bellissima escursione in montagna :). Sembrava una escursione di tutto riposo ma poi, come vedremo, le cose si complicheranno abbastanza concludendo col solito rientro a notte fonda :) Partiamo poco a monte da Redagno di Sopra (BZ) a circa quota 1500. La zona è un intrico di stradelle e sentieri in cui non è sempre facile orientarsi. Prendiamo la direzione per il ristorante Nigglhof (senza raggiungerlo) quindi per strada forestale nel bosco, tra belle radure di pascolo nei grandi lariceti, col sentiero 7b raggiungiamo il sentiero W che percorre un magnifico crinale boscoso.


Le belle radure tra i boschi di larici

Verso quota 1800 il sentiero si affaccia sulla voragine impressionante del Canyon del Bletterbach, una colossale erosione che più a valle diventa una profonda forra dove sono state rinvenute le impronte dei dinosauri.


Il primo affaccio sulla forra del Bletterbach salendo alla cima del Corno Bianco


L'ultimo tratto di salita alla cima costeggiando una mugara


Tra i pinnacoli rocciosi poco sotto la cima


Stratificazioni sotto la cima


La voragine sotto il Corno Bianco, col crinale percorso in salita

Per gli studiosi, la montagna erosa così profondamente è un caso raro nella catena alpina e un eccezionale “libro aperto” per osservare le stratificazioni delle varie ere geologiche. Il sentiero corre sul crinale, a tratti leggermente esposto sui ripidi costoni franosi, attraversando una vasta distesa di mughi. Con alcuni zig zag raggiungiamo infine le bianche rocce calcaree della cima, fino in vetta al Corno Bianco o Weisshorn m 2313, dove si gode di un panorama quasi sterminato sui principali gruppi Dolomitici, e una visuale eccezionalmente vasta verso nord fin sul confine con l’Austria. Proprio di fronte verso sud vediamo la cima del Corno Nero - Schwarzhorn 2439 salito di recente.


In vetta al Corno Bianco


Il Corno Bianco visto dalla vetta del Corno Nero


Vista verso Catinaccio e Latemar


Veduta verso nord

Per noi “orsi” la cima è anche troppo frequentata: arriva continuamente gente dal vicino Passo Oclini 1989 (perfino un tizio coi Moon Boot!), dal quale si arriva in vetta in meno di un’ora e così c’è un via vai di escursionisti più o meno fasulli. Dopo la sosta panini al sole e le foto di rito, decidiamo di provare a scendere, anziché dalla facile discesa sud verso Malga Gurndinalm o Coradin, dal roccioso versante nord e percorrere l’ignoto crinale del canyon settentrionale per il sentiero n. 5. A parte tre giovani tedeschi dall’abbigliamento improvvisato e quindi allo sbaraglio, non abbiamo visto salire o scendere nessuno. Poi capiamo il perché: il primo tratto su rocce sdrucciolevoli è abbastanza esposto e non troppo adatto ai merenderos che affollano la cima.


La bolgia giù a Passo Oclini, desolatamente senza neve


Dalla cima del Corno Bianco vista verso sud col Corno Nero


Anche la vista verso ovest è notevole


Ci prepariamo per la discesa dal roccioso crinale nord

Comunque è attrezzato con cordino che è sempre un bell’aiuto. Per canalini e piccole cenge scendiamo con circospezione fino alla base del Corno Bianco versante nord, da dove si diparte un bellissimo crinale proprio sul bordo dove si origina la voragine del canyon.


La prima parte della discesa è impegnativa ed esposta, attrezzata con cordino: nulla di terribile ma è meglio stare attenti (foto LS)


Tratto di cengia attrezzata


Il tratto più rognoso è fatto


L'inizio della grande frana verso la forra del Bletterbach


L'aereo crinale nord


Un ultimo tratto esposto, attrezzato con cordino


Vista verso Sciliar e Catinaccio


Il crinale nord con la cima del Corno Bianco, nell'ultimo tratto attrezzato per scendere di quota

Scendiamo di quota con bellissimi panorami alla luce del tramonto col sentiero n 5 fino al bivio con il sentiero Europeo E5 che scende in fondo alla forra. Ogni tanto lungo il sentiero dobbiamo aggirare dei fontanili che si sono trasformati in torrenti di ghiaccio.


Il crinale finale


Affacciati sul canyon


Calano le luci del tramonto


La spettacolare radura calando verso il sentiero E5


La voragine sotto al Corno Bianco


Ultima sosta prima di infilarci nel canyon del Bletterbach

Ci illudiamo di poter attraversare il canyon e risalire col sentiero 4[/b] ma, arrivati sul fondo del canyon presso la Wasserfall, una grande cascata ghiacciata, il sentiero scompare, come qualunque indicazione. Ci sono sì dei segni sbiaditi a terra ma l'esile traccia appare malmessa e in evidente stato di abbandono, sbarrata per giunta da alcuni pali.


La Wasserfall in fondo al Canyon del Bletterbach, un salto invalicabile dove i vecchi sentieri scompaiono

Grazie al gps del cello rintracciamo la giusta direzione ma ci appare subito chiaro che il sentiero è impraticabile: sta calando il buio e la situazione non ci piace per nulla. Percorro in avanscoperta le tracce del vecchio sentiero che attraversa un canalone ripido, in parte franato e quasi a picco sulla Waserfall. Uno scivolone e si finisce male. Provo a insistere un po' ma è chiaro continuare non è proprio il caso: probabilmente il sentiero, che pure esiste sulle mappe online e sulle carte, è franato e comunque non praticabile.


Risaliamo il fondo del canyon per cercare il sentiero G

Con le pive nel sacco torniamo indietro, giù sul fondo del canyon[/b]. E ora? La cosa più ragionevole ci sembra risalire la forra lungo il torrente, che per fortuna è quasi in secca anche se con parecchi tratti ghiacciati, fino al bivio col sentiero G che risale (dovrebbe) fino al crinale per ricongiungersi col sentiero W fatto all’andata. Con l’ultimo chiarore prima della notte risaliamo un po’ preoccupati il fondo del canyon lungo il torrente: il gps è sempre un grande aiuto, anche psicologico per capire bene dove si è. Dopo una ventina di minuti camminando sulle ghiaie gelate del torrente in fondo al canyon, troviamo il bivio col sentiero G e delle rassicuranti tabelle. Piccola sosta per tirare un sospiro di sollievo, mangiare qualcosa e tirare fuori le luci frontali, quindi affrontiamo l’ultima salita verso il crinale, che raggiungiamo senza difficoltà. Quindi per il tratto dell’andata fino alla macchina col buio ma sani e salvi ancora una volta.


Il percorso

Resta una domanda di fondo: ma perché non mettere della tabelle che avvisino dei sentieri chiusi e pericolosi? E’ chiaro che il canyon, essendo in continuo “movimento” per le frequenti frane, ha una sentieristica assai precaria. Le cartine sono piuttosto inaffidabili al riguardo perché riportano vecchi sentieri non più agibili. Proprio per questo sarebbero utili degli avvisi anche per chi, ad esempio, scende dal Corno Bianco, ovvero da tutte le vie di accesso. Giro comunque bellissimo con finale “avventuroso”. Per chi non vuole problemi consiglio di scendere dalla cima del Corno Bianco per le comoda discesa verso Passo Oclini, a S e SO verso Malga Corandin - Gurndinalm. Dislivello circa m 1000, sviluppo km 13,2
« Ultima modifica: 08/01/2016 13:38 da AGH »
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Offline Renzo

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Resta una domanda di fondo: ma perché non mettere della tabelle che avvisino dei sentieri chiusi e pericolosi? E’ chiaro che il canyon, essendo in continuo “movimento” per le frequenti frane, ha una sentieristica assai precaria.
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Ho fatto il Bletterbach coi bimbi nell'estate 2013, partendo dal centro visitatori vicino Aldino, quindi seguendo il percorso "ufficiale": cartelli molto approssimativi nei tempi e manutenzione ZERO: un sentiero con una scala metallica era franato e la scala (o meglio quello che ne restava) era appesa alla parete dal 2009.  :o
Se cerchi una cartina minimamente attendibile qualcosa trovi sul sito del geoparco.
Probabilmente hai fatto un giro che fanno in pochi, magari altrove i cartelli c'erano o li avevano messi anni fa...


Offline AGH

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Ho saputo che partendo dal centro visitatori i cartelli ci sono ma, ripeto, dovrebbero metterli in tutte le vie di accesso, perlomeno dei sentieri SAT che sono mantenuti! Quello che abbiamo fatto è il sentiero europeo E5, mica una ravanata a caso nel bosco... ;D
Quando uno arriva in fondo al canyon non sa dove andare perché manca qualsiasi indicazione... se poi si mette a cercare i sentieri segnati in mappa rischia di mettersi nei guai... mah!
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