Il topic avrebbe dovuto titolare : “Ferrata Roda di Vaèl”, ma non è andata così…
Partiamo dalla stazione a valle del rif. Paolina e saliamo con la seggiovia, con davanti a noi l’imponente e minacciosa mole della Roda di Vaèl. Dietro di noi, il Latemar.
Arrivati alla stazione a monte partiamo su un bel sentiero panoramico e molto alpino che va via in piano avvicinandosi al passo del Vajolon.
Sotto al passo, il sentiero inizia a salire con decisione su sfasciumi e detriti. C’è un passaggio su scaletta e qualche metro con cordino, qualche tratto ripido e siamo al passo del Vajolon, dove attacca la ferrata nord della Roda di Vaèl.
L’attacco della ferrata è molto suggestivo, forse anche troppo per me. La sensazione di vuoto intorno è marcata, e i nuvoloni neri che si addensano sopra di noi promettono scrosci di pioggia di li a breve. Inizio ad avere qualche dubbio sull’opportunità di intraprendere la scalata, l’idea di beccare un temporale attaccato ad una fune metallica a 2800 metri non mi alletta affatto. I dubbi ce li hanno anche i miei due compagni, ma forse per più spavalderia, sicuramente per maggior fiducia nelle proprie capacità, sarebbero per rischiarla. Alla fine decido di aggregarmi a due gentili ragazze del luogo, che proseguono la passeggiata attraverso il passo di Sforcella, puntando al rifugio Roda di Vaèl, e salto la ferrata. I miei due soci, invece partono su veloci e salgono.
La passeggiata è facile, rilassante e panoramicissima. Disturbiamo una marmotta sonnolenta, prendiamo un acquazzone, chiacchieriamo e camminiamo ed arriviamo al rif. Roda.
Saluto le mie compagne di cammino e vado incontro ai miei soci lungo il sentiero sul quale, telefonicamente, mi hanno detto di trovarsi. Li trovo belli contenti ed appagati dalla ferrata. Mi farebbero venire un certo rammarico, non fosse per il fatto che dalla cima, con le nuvole, non si vedeva nulla.
Proseguiamo il giro per il rifugio Paolina e, dopo una breve sosta pranzo, scendiamo a piedi fino al parcheggio.
Bella gita, anche se la mancata ferrata resta un piccolo rimpianto. Tuttavia, come disse il saggio, “le aquile potranno anche volare in alto, ma un furetto non verrà mai risucchiato dalle pale di un jet…”.
JFT