Oggi il meteo ci ha graziato; in barba alle previsioni stamattina siamo partiti da Tesero e, seguendo il sentiero 518, ci siamo incamminati verso la cima Cornacci (o Cornon). Dopo aver attraversato un paio di pascoli, il percorso si fa subito molto ripido, dapprima con strette serpentine risale in bosco fino ad uscirne e seguire tra i mughi la costa delle Dolae; qui il panorama inizia a farci dimenticare la fatica, dietro di noi si scorge la linea della catena dei Lagorai, ancora parecchio innevata sul versante nord. L’ultimo tratto è un lungo attraversamento verso ovest che ci porta sulla sommità del Cornon (2189m).
Da qui proseguiamo scendendo alla forcella dell’Armentagiola per poi risalire in costa il versante sud del Dosso dei Branchi (2274m). Qui il percorso diventa piacevole, seguiamo delle tracce su prati tra i mughi bassi scendendo verso la forcella “La Bassa”, troviamo qui le uniche 4 persone incontrate durante tutta la giornata.
Dopo 2 chiacchiere proseguiamo lungo la dorsale fino alla forcella “La Porta” per poi risalire il lungo crinale che conduce alla Cima Monte Agnello (2358m).
Anche verso l’Alpe di Pampeago la neve sta svanendo; guardando verso il passo Feodo il paesaggio è quasi desolante… impianti supertecnologici chiusi, supermega antenne trasmittenti, neanche l’ombra di un essere umano od animale…
ma tant’è, siamo in mezzo a due stagioni; invernale chiusa ed estiva ancora da aprire, e quel senso di solitudine non mi dispiace affatto.
Scendiamo per pascoli verso la Baita Valbona e ci dirigiamo verso Pizzancae, da qui, il sentiero 510 ci porta nella valle del Rio Bianco e dopo alcuni km al punto di partenza, chiudendo l’anello.
Mi piace molto questo gruppo poco frequentato, da fare in questo periodo essendo cime non troppo alte e già sgombre di neve;
il percorso qui presentato richiede comunque un buon allenamento, abbastanza lungo e con circa 1500 metri di salita (concentrata tra l’altro nella parte iniziale); offre però un notevole panorama a 360 gradi essendo posizionato tra Lagorai e Latemar.