Cima Cornon o Cornacci con vista sulla Val di Fiemme
Non sono mai salito sul
Cornon dal versante nordovest. Dalle mappe vedo che c'è un
interessante sentiero che parte dalla stazione sciistica di Pampeago m 1737, e con un lungo traversone quasi in piano si collega col
sentiero 523 che sale da nord di Stava. Il sentiero parte a monte dei parcheggi, è molto bello e quasi tutto nel bosco.
Il sentiero inizialmente è molto bello e pressoché pianeggiante
Le radici di un cirmolo
Il 523 ora sale per un impervio vallone con vari zig zag nel bosco di cirmoli, fino ad una forcella, il
Mandricio del Canalin 1927 che si affaccia sui selvaggi contrafforti rocciosi del Cornon. Si comincia a vedere anche un po' di panorama sulla val di Fiemme e la Catena del Lagorai.
Il sentiero sale verso il Mandricio del Canalin una specie di forcella
Dal Mandricio verso il Cornon
Vista su Fiemme
Il sentiero ora sfrutta una dorsale che si insinua nel vallone impervio e dirupato. E' molto larga e comoda e non c'è quasi mai pericolo tranne alcuni passaggi molto facili, in uno hanno messo addirittura un cordino ma è superfluo. Il sentiero alterna radure e tratti in un bel bosco rado tra larici e cirmoli
La dorsale del Mandricio, al centro il M. Cucal e Fiemme
Un breve tratto attrezzato con cordino, molto facile
Il sentiero a tratti spiana con viste molto belle sulla valle di Fiemme
Il bel bosco rado di larici
Vista verso Corno Nero e Corno Bianco
Il sentiero sale con pendenza moderata costante, fino a raggiungere
il crinale a sud del Doss dai Branchi, una bella sella erbosa circondata da mughi. Ora svolto a dx e in pochi minuti sono alla panoramica cima del
M. Cornon m 2188 con la grande croce di ferro.
L'uscita sul crinale a sud del Doss dai Branchi
Vista verso la "mugara" con lo sfondo della Catena del Lagorai
La cima del Cornon a picco sulla Val di Fiemme
Mostruosa vista sulla Catena del Lagorai
Dopo la pausa paninazzi mi rimetto in marcia: l'idea è di fare il
giro del M. Agnello, e magari dare una occhiatina al
Doss Capèl dove c'è il sentiero geologico che non ho mai visto. Torno quindi indietro per un breve tratto e scendo al vicino e bellissimo
Baito Armentagiola 2130, sempre aperta ma con divieto di bivacco, deciso di recente per evitare abusi (peccato!).
Baito Armentagiola m 2130
Il baito Armentagiola in meravigliosa posizione
Ora con lungo traversone verso nord, per sentiero 523, attraverso il bosco e raggiungo il
Baito La Bassa 2168 su un'ampia sella erbosa. Anche questo dovrebbe essere un bivacco sempre aperto, ma qualcuno sembra l'abbia occupato per lavori. Anziché seguire il
sentiero 509 in leggera salita, seguo uno stradello di recente costruzione più in basso che si inoltra in leggera
discesa verso la sella tra La Porta e il M. Agnello.
Il bivacco Baito La Bassa
La sella tra la Porta e la dorsale del M. Agnello, sullo sfondo il Latemar
Verso il Baito Valbona
Baito Valbona
Dal baito Valbona con vista Lagorai
Dal Baito Valbona inizio l'aggiramento del M. Agnello, la traccia è un po' vaga e bisogna stare attenti a non perdere i segni. Mi affaccio sul vallone verso il M. Pelenzana, salito l'anno scorso. Sono posti molto belli, pressoché deserti perché la salita è piuttosto lunga e dura. Il sentiero ora è il 515.
M. Pelenzana con la Val Boneta e le cime del Lagorai: da sx, Cadinon, Canzenagol, Busa Alta, Cardinal, Cauriol, Castel delle Aie
Eccomi sul sentiero 515 verso il Passo Feudo
Ecco il Dos Capèl e sullo sfondo il Latemar
Il tempo si sta mettendo male con nuvolaglie poco rassicuranti sul Latemar. Decido di lasciar perdere la salita al M. Agnello (che avevo già salito in una escursione precedente) e anche quella al Doss Capèl: sarà per un'altra volta. Raggiunto l'impianto della Tresca scendo per la strada forestale lungo le piste. Sono posti bellissimi, purtroppo sconciati dagli impianti: presso Tresca sarà realizzato il solito bacino artificiale per l'innevamento, un altro sfregio a queste montagne meravigliose
Vista verso il Dos Capel e il Latemar
La vista desolante della montagna estiva sacrificata allo sci
Eccomi arrivato alla chiesetta di Pampeago
Scendo per le strade di servizio delle piste, in parte cementate, quindi calo con la pista "nera" fino a
Pampeago dove ho la macchina. Appena arrivato cominciano i primi goccioloni e poi il diluvio! Schivato per un pelo!
)
Giro bellissimo ad anello molto facile, con grandi panorami e splendida vista su Fiemme e Lagorai. Consigliatissimo. Sviluppo 16,6 km, dislivello meno di 1000 m contando i vari saliscendi.
Il percorso