GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Orientale => Escursioni estive in Trentino => Cornacci - Latemar - Catinaccio - Sassolungo => Topic aperto da: AGH - 23/08/2013 15:45
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La parte iniziale della ferrata dalla Forcella dei Campanili: abbastanza facile ma costantemente esposta
Ho colmato finalmente una vergognosa lacuna: il Gruppo del Latemar, di cui conoscevo troppo poco. Decido di tentare mercoledi 21 agosto, viste le previsioni strepitose, la traversata del Latemar da Passo Feudo a Passo Costalunga. Mi informo all’Apt per sapere se esiste servizio pubblico di corriera per rientrare in qulche modo a Predazzo. Esiste: metà gestito dalla SAD (Alto Adige) fino a Vigo_Pozza, l’altro tratto da Pozza a Predazzo da Trentino Trasporti. Alle 8.30 sono a Predazzo, appena metto il naso fuori dall’auto prendo paura: 7 gradi! Gli impianti Latemar (circa 10 euro solo andata) mi portano a passo Feudo m 2175.
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Da passo Feudo inizia la salita verso il Rif. Torre di Pisa
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La traversata del Latemar: in viola la spettacolare Ferrata dei Campanili
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Rifugio Torre di Pisa
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Le guglie spettacolari nei pressi del rifugio
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La celeberrima "Torre di Pisa"
Di qui inizio la traversata salendo al rif. Torre di Pisa 2671. Mi affaccio sull’immenso anfiteatro roccioso del Latemar, fa davvero impressione: un deserto in alta quota. All’orizzonte il profilo inconfondibile del “Cimon” di 2845 metri, massima elevazione che se tutto va bene dovrei salire. Dopo un tè al rifugio inizio la traversata vera e propria: a poca distanza incontro la famosa “Torre di Pisa”, un enorme pilastro di roccia inclinato alto 20 metri.
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Papavero alpino
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La rampa micidiale del Cimon, 2846 metri, massima elevazione del Latemar: si raggiunge abbandonando il sentiero e salendo per traccia e ometti
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Deserto roccioso
Scendo leggermente di quota in alcune strette gole rocciose, quindi giunto sul fondo dell’altopiano Lastè di Valsorda inizio l’attraversamento, pressoché pianeggiante, di vaste lande rocciose fin sotto la Forcella dei Campanili 2684, che si raggiunge con un leggero strappo.
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A sx la Forcella dei Campanili dove inizia la ferrata
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"Cuscino" di Silene
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In marcia verso Forcella dei Campanili
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Il sentiero basso n 18, molto più in alto corre il traversone della via ferrata
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Dalla Forcella dei Campanili, vista sul Catinaccio, perfino un bimbo non resiste alla tentazione della foto :)
Primo colpo al cuore: grandioso panorama sul Catinaccio, da rimanere a bocca aperta. Ma non c’è molto tempo per i sentimentalismi, alla forcella ci si imbraga col set da ferrata e via. Io mi intruppo tra due gruppi per poter fare qualche foto decente davanti e indietro, perché le foto in parete senza persone non dicono una mazza. Davanti dei giovinastri non troppo esperti, dietro una famigliola di tedeschi con due coraggiosi ragazzini (coraggiosi anche i genitori però). L’inizio non è particolarmente difficile, si va su per la parete agganciati al cordino, poi si fa un lungo traversone su strettissime cenge larghe quanto la suola di una scarpa (se non a volte inesistenti).
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L'attacco della ferrata dalla Forcella dei Campanili
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Si iniziano le danze: un traversone molto esposto lungo una microscopica cengetta :)
La parete è molto esposta: chi ha problemi di vertigini qui suderà freddo. Seguono altri traversoni senza alcuna assicurazione, spesso esposti, in cui non è assolutamente il caso di inciampare perché lo sfracellamento è garantito.
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I ragazzini sembrano molto più a loro agio dei rispettivi genitori :)
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L'aereo traversone
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La parte iniziale della ferrata, a parte l'esposizione non proprio banale, non presenta particolari difficoltà
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Il traverso sfrutta delle piccole cenge, a tratti inesistenti per cui bisogna attaccarsi al cavo..
Dopo i traversoni senza assicurazone arrivano i i punti cruciali, stavolta attrezzati, di cui avevo letto su altre relazioni: si tratta di forcelle strettissime e ripidissime, con dei baratri spaventosi ai lati, specie verso nord dove si aprono delle voragini terrificanti con 1000 metri di vuoto. La prima forcelletta si traversa stando appesi alla corda come salami, poggiando i piedi su una specie di ponte terroso. Per fortuna il tratto è breve, poi ci si arrampica sull’altro versante tirandosi su a braccia per il cavo, con pochi appoggi sulla paretina verticale.
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Ecco la prima forcelletta da brivido
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Il baratro spaventoso...
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Il passaggio avviene sul filo di una specie di ponte terroso
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Uno dei tanti traversoni senza assicurazioni: non difficili ma da prestare molta attenzione, un inciampo sarebbe fatale...
Dopo altri traversi senza protezioni su ghiaioni sotto ai quali ci sono bei salti, ecco l’altra forcella da brivido da superare. E’ strettissima e con dei macigni incastrati: sotto, si spalanca l’abisso senza fine. Per attraversare la forcelletta bisogna anzi passare proprio su uno di questi massi incastrati, e ci si chiede se terrà. Si cerca di passare ripidamente, con grosso sospiro di sollievo quando si è dall’altra parte.
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L'altra forcella da brivido coi macigni incastrati
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Ancora traversoni senza alcuna protezione
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Meravigliose macchie di Potentilla nitida
Ancora costoni ripidi da attraversare in costa, senza protezioni, un piede in fallo e ciao :) Arrivato sulla dorsale tutto si semplifica e cessa la fastidiosa esposizione, pressoché continua dalla partenza. Abbandono il sentiero e per tracce con ometti sono in vetta facilmente al Cimon del Latemar 2846, massima elevazione del gruppo.
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Verso il crinale del Cimon, altro traverso senza assicurazioni
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Il percorso coi traversoni senza protezioni
Una Madonnina “fa la guardia” a un panorama che lascia letteralmente senza fiato. Mi fermo almeno un’ora a guardare e fare foto: si vede tutto! Cevedale, Gran Zebrù, Adamello, Catinaccio, Pale, Marmolada, Sella, Sassolungo, Sciliar, Pelmo, Civetta… e praticamente quasi tutto il Lagorai!)
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In vetta al Cimon del Latemar 2846
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La Madonnina in vetta, sullo sfondo troneggia la regina: la Marmolada
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In contemplazione del panorama
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Zoomata sulle Pale di S. Martino
Una gioia per gli occhi, la giornata è splendida anche se c’è una leggera foschia, ma è comunque uno spettacolo meraviglioso, incredibile. Guardo l’ora, circa le 14, a malincuore lascio la vetta e affronto la discesa fino a riprendere il sentiero più in basso, dove iniziano di nuovo i traversoni, stavolta assicurati, per diversi canalini ripidi e assai malagevoli se non fosse per i cordini di sicurezza.
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Discesa dal Cimon per riprende il sentiero/ferrata
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Forcella che si affaccia, con 1000 metri di vuoto, sopra la zona di Carezza
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Oltrepassato il Cimon, riprende la ferrata attraversando i ripidi e accidentati versanti sud
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Ancora macchie di meravigliosa Potentilla nitida
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Verso l'ultima forcella da tremarella, forse il tratto più impegnativo
So che mi aspetta un ultimo passaggio critico, il più rognoso, letto nelle relazioni, mi chiedo quando arriverà. Supero una coppia di tedeschi ed eccolo! C’è l’ennesima forcelletta con baratro spaventoso sul lato nord. Il problema, se così si può dire, è che bisogna sporgersi letteralmente nel vuoto per vedere delle provvidenziali staffe dove mettere i piedi. La paretina è a strapiombo e bisogna aggrapparsi con le braccia alla fune, allargando i piedi alle staffe che obliquano verso la forcella. Per fortuna il tratto è breve perché in quella posizione non si resisterebbe a lungo, a meno di non essere una scimmia :) .
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L'ultimo tratto critico per arrivare al bivacco Rigatti è superata :)
Traverso la forcella alla svelta e sono sull’altro versante, ancora uno strappo quasi verticale, ma con molti appigli, e sono in cima a un piccolo passaggio roccioso che si affaccia finalmente sul Bivacco Rigatti m 2620, un puntolino arancione molto più in basso. La ferrata ora cala verticale per un ripidissimo canalino, gli appigli sono parecchi e senza troppe preoccupazioni discendo finalmente al bivacco dove posso finalmente allentare le chiappe sui prati :) .
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Ecco finalmente il Bivacco Rigatti
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Discesa al Bivacco Rigatti
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Bivacco Rigatti, dispone di 9 posti
Il tratto rognoso è finito, mi illudo, levo imbrago e casco e mi rilasso un attimo. Dopo una breve sosta, cerco di capire dove caspita proceda il sentiero verso Costalunga perché non c’è nessuna indicazione specifica. L’unico cartello indica il sentiero “18” che scende verso valle ma dopo essere sceso per 50 metri non mi convince, riguardo le carte che sono molto confuse. Soprattutto non vedo traversoni di sentiero a valle che dovrebbero andare verso est. Torno al bivacco e proseguendo verso lo “Schenon” trovo una vaga traccia quindi dei segni di sentiero molto scoloriti. Eccolo dov’era! Ma perché non mettere una tabella? Mah. Con un lungo e insidioso traversone, variamente esposto, su roccioni inclinati e infidi per il ghiaino, raggiungo la dorsale. Qui la Trekkart indica addirittura un inesistente traversone sul dirupatissimo versante est!
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La salita allo Schenon segue una esile cengia, col traccia di sentiero dai segni molto scoloriti
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Bivacco Rigatti visto dallo Schenon
I segni proseguono invece verso la cima dello Schenon 2802 e quindi salgo fino in vetta. Qui incontro un gruppetto di escursionisti della Toscana che mi ha preceduto lungo la salita, hanno fatto il sentiero basso che corre sotto la ferrata. Sono tutti leggermente in ambasce per l’arrampicata appena fatta, hanno anche due cani poco “pratici” di montagna, si sono fidati di una vecchia carta Tabacco che non riportava il sentiero come “alpinistico” (puntinato).
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In vetta allo Schenon 2790
Iniziamo a scendere assieme verso est, il primo tratto è facile ma arrivati ad una specie di sella sotto la quota 2757 i segni bianco/rosso (ora più visibili) iniziano a scendere sul versante sud (la Trekkart indicava il sentiero a nord!): un labirinto infernale di ripidi canalini con roccioni e ghiaie, cengette, con molti passaggi esposti dove bisogna aiutarsi con le mani. Uno scivolone e ciao.
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Discesa dal Col Cornon
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Vista da urlo sulle Pale
I cani sono molto timorosi ma per fortuna i toscani non sono alle prime armi e se la cavano egregiamente con calma ammirevole, anche se in molti passaggi delicati devono letteralmente sollevarli di peso :( . Il che rallenta tantissimo ovviamente la marcia. Rallento anche io per dar loro una mano nei tratti più ostici. Il sentiero è molto peggio del previsto e si procede al rallentatore, con molti passaggi di 1° grado su roccette infide. Non ho idea quanto ci abbiamo messo ad attraversare quei maledetti costoni, un’eternità...
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Impegnativa discesa per canalini col gruppo di toscani e i due cani sollevati di peso nei tratti più ostici
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Scendendo verso Forcella Latemar Piccola
Arriviamo indenni alla forcella Latemar Piccola 2526 dove il sentiero si fa più umano e si biforca. Dopo rapida consultazione scendiamo per il ramo a sud di Cima Pope, che pare meno faticoso rispetto all’altro che scende per il ghiaione. Nel frattempo però mi rendo conto che si è fatto terribilmente tardi.
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Forcella Latemar Piccola
Lascio i toscani al loro destino, ma ormai fuori pericolo, e mi involo verso valle. Sono convinto di avere l’ultima corriera alle 18.40, sono già le 18 ma dovrei farcela anche se sono vagamente preoccupato. Mentre scendo mi viene un dubbio e ricontrollo sul foglietto degli orari: leggo con orrore “ultima corsa 18.28”. Riparto in una affannosa corsa verso valle coi piedi che ormai fumano, l’occhio sempre all’orologio.
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Ultime foto verso la Roda di Vael al tramonto
La discesa sembra non finire mai. Cristo non ce la faccio! L’ultimo km vado giù quasi correndo! A circa 500 metri dal passo Costalunga vedo in lontananza la corriera Sad che arriva alla piazzola. Noooo!!! Parto in un galoppo disperato e sbracciandomi nella speranza che mi vedano. Gli ultimi trecento metri devo fare una specie di ridicola corsa a ostacoli per via delle transenne per il bestiame, fermandomi ogni volta per scalvalcare la staccionata o il filo elettrico (vi lascio immaginare con quale agilità dopo 10 ore di pesante escursione!). Quando l’autista sta ormai per risalire sul mezzo per ripartire, arrivo trafelato alla fermata per stampare poderosamente il piede sul maledetto predellino della corriera! Dopo 10 ore in giro per le montagne avendo scollinato valli, vette e forcelle per chilometri, arrivo esattamente alle 18.28 al passo, ovvero all’ultimo minuto utile per acciuffare l’ultima corsa!!! Incredibile come ci si riduca sempre a fare queste corse assurde :)
Scendo fino a Vigo di Fassa da seduto, uno dei viaggi più belli del mondo nonostante sia ancora grondante di sudore per la corsa micidiale degli ultimi km e con lo sprint da finale olimpica degli 800 metri. Dopo mezz’ora di attesa a Vigo dove rifiato, arriva la corriera da Canazei che mi riporta alla partenza degli impianti di Predazzo, ormai deserti, che sono ormai le 20.30. Sano e salvo, anche stavolta :)
Disl 1200, sviluppo km 16.
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L'itinerario della traversata
Considerazioni finali: giro spettacolare, non lunghissimo ma abbastanza impegnativo. Panorami stupefacenti, tra i più spettacolari mai visti, specie dalla vetta del Cimon. Su certe relazioni ho letto che la ferrata dei Campanili sarebbe “facile”, ma non sono affatto d’accordo. Non è tecnicamente difficile ma l’esposizione pressoché continua, i diversi tratti non assicurati e gli arditi passaggi delle forcellette vertiginose, con baratri spaventosi e parecchi passaggi esposti, secondo me sono da sconsigliare a chi è alle prime armi e soffre l’esposizione. Io per dire, l’ho trovata più impegnativa della Ferrata ovest della Marmolada, che secondo alcuni non è facilissima. Partendo presto con gli impianti del Latemar, e magari avendo una seconda auto a Costalunga, si può fare tutto il giro in giornata con relativa calma.
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posti fantastici, da fare in queste prossime settimane di ferie!! Bellissimi!! Bella giornata Agh, molto fortunato :)
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Sono senza parole, traversata bellissima, foto straordinarie e relazione molto piacevole. Bravo, non sapevo ti piacesse la corsa ad ostacoli :P
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Sono senza parole, traversata bellissima, foto straordinarie e relazione molto piacevole. Bravo, non sapevo ti piacesse la corsa ad ostacoli :P
non lo sapevo neanche io, fino a l'altro ieri. Ma in verità non mi è piaciuta troppo, specie alla fine di una escursione così lunga :P
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Ottima relazione.
Che dire, escursione da urlo.
Dalla tua descrizione, però, desumo che la ferrata sia oltre le mie possibilità. Sono toscano, ma non sono esattamente un cagnolino da sollevare di peso... ;D
Comunque posto splendido... Sono stato in giugno alla Torre di Pisa, ma avevamo pestolato li intorno, c'era ancora un monte di neve.
Bello, comunque.
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La ferrata l'ho percorsa tre volte. Devo dire in tutta sincerità che rispetto ad altre non mi ha fatto tutta questa impressione di difficoltà. E' orizzontale, ben attrezzata, il sentiero corre su cengia non troppo stretta. Mah, sono passati tanti anni... Ha secondo me ha un grosso handicap: l'avvicinamento lunghissimo da Pampeago. Il gestore del Torre di Pisa, Camillo Gabrielli, che porta(va) su al rifugio tutta la sua numerosa prole e teneva aperto dall'ultima alla prima neve, mi disse che il rifugio lui voleva farlo alla forcella dei Campanili, cioè all'inizio della ferrata. Per qualche motivo burocratico o cos'altro, non gli permisero di erigerlo là.
Il gruppo è bellissimo, è un mondo strano, di roccia mezza morta e assai friabile, dove guglie e pinnacoli non mancano.
Il tratto dopo la forcella Grande non lo conosco.
Hai fatto un gran bel giro.
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L' ho fatta molti anni fa ad inizio carierà ::) partendo dalla località Forno, risalendo lungo il "canal delle bore " fino al Bivacco Latemar :) andata e ritorno per lo stesso itinerario :)
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Dalla tua descrizione, però, desumo che la ferrata sia oltre le mie possibilità
non so come tu vada in montagna ma, da quel poco che ho potuto capire leggendoti, se non soffri l'esposizione direi che dovrebbe essere essere alla tua portata. Tecnicamente non è difficile, ma l'ambiente è severo, sei quasi a quasi 3000 metri e con molte esposizioni e precipizi... Prova, mal che vada torni indietro e fai il sentiero basso ;D
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La ferrata l'ho percorsa tre volte. Devo dire in tutta sincerità che rispetto ad altre non mi ha fatto tutta questa impressione di difficoltà. E' orizzontale, ben attrezzata, il sentiero corre su cengia non troppo stretta. Mah, sono passati tanti anni... Ha secondo me ha un grosso handicap: l'avvicinamento lunghissimo da Pampeago. Il gestore del Torre di Pisa, Camillo Gabrielli, che porta(va) su al rifugio tutta la sua numerosa prole e teneva aperto dall'ultima alla prima neve, mi disse che il rifugio lui voleva farlo alla forcella dei Campanili, cioè all'inizio della ferrata. Per qualche motivo burocratico o cos'altro, non gli permisero di erigerlo là.
ecco il tuo Camillo :)
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"Da Pampeago" cosa intendi? Giù alla partenza degli impianti o dai pressi del passo Pampeago? Comunque con gli impianti da Predazzo ti porti un bel po' in quota, poi c'è una orettina al rif. torre di pisa, e forse un'altra scarsa alla forcella dei Campanini dove parte la ferrata, non mi pare un avvicinamento lunghissimo. La ferrata la danno h. 1,5 (aggiungere 20'+15' se si sale al Cimone), poi di solito la gente ritorna col sentiero basso, la tabella da ore 2.10 al rif. torre di Pisa. Sulle difficoltà non saprei che dirti, ovviamente sono soggettive, io non amo molto le esposizioni, comunque nelle relazioni mi sforzo (non è detto che ci riesca) di essere più neutrale possibile, tenendo presente le capacità di un escursionista medio. Quando leggo su certe relazioni che la ferrata dei campanili "è facile", mi vengono i brividi se penso all'idea di portarci qualche amica non troppo pratica: come minimo, passata la paura, mi piglierebbe a sassate... :)
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Bellissimo il lunare Latemar (pure esso senz'acqua!!! >:(). Io non sono tipo da ferrata ma pur di poter tornare al Rigatti, uno dei bivacchi più spettacolari del Trentino, sarei disposto a fare anche la Campanili, se l'hai fatta tu la posso fare anch'io :P. Comunque complimenti e un consiglio, se vai da solo ti puoi portare anche una MB all'arrivo, basta che dopo........ sia tutto in discesa ;D
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Bellissimo il lunare Latemar (pure esso senz'acqua!!! >:(). Io non sono tipo da ferrata ma pur di poter tornare al Rigatti, uno dei bivacchi più spettacolari del Trentino, sarei disposto a fare anche la Campanili, se l'hai fatta tu la posso fare anch'io :P.
certamente, per uno un po' pratico non vedo particolari problemi :) Mi chiedevo piuttosto, ci sarà acqua da qualche parte nei pressi del Rigatti?
update: "L'acqua si trova solo all'inizio della stagione in una gola sul versante sud della Torre Christomannos, a fianco del sentiero che conduce a Forcella dei Campanili" (dai sito Sat)
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Bellissima giornata ti sei preso, hai potuto godere appieno di panorami veramente splendidi.
Una standing ovation per l' esemplare prestazione ginnica, da bravo eroe, sprezzante delle fatiche precedentemente accumulate.
Sarebbe stato bello da vedere :)
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Un gran bel giro; la traversata parziale l'ho fatta 3 anni fà (sic... come i passa i ani... ) partendo dal passo Costalunga fino alla forcella piccola, traversando poi fino alla forcella dei Campanili e scendendo sul versante nord dal forcellone quindi con un lungo traverso ritornando al costalunga.
Sulla relazione avevo scritto che presentava passaggi "tosti" ma sempre protetti, devo ammettere però che i traversoni "in libera" sono parecchi e richiedono sempre molta prudenza, come dici tu "un inciampo e ciao!".
A rivedere le immagini mi hai fatto tornare la voglia di rifarla :)
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Sulla relazione avevo scritto che presentava passaggi "tosti" ma sempre protetti, devo ammettere però che i traversoni "in libera" sono parecchi e richiedono sempre molta prudenza, come dici tu "un inciampo e ciao!".
A rivedere le immagini mi hai fatto tornare la voglia di rifarla :)
si ma per te è troppo corta: dovresti partire dal fondovalle di Tesero, salire i Cornacci (Cornon) e via. Così la traversata sarebbe veramente completa :)
PS: meno male che mi conforti nei giudizi, senò fago la figura del fifòn :)
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ho trovato questa foto in rete
http://www.naturamediterraneo.com/Public/data2/albertotn1/latemar%2018.jpg_2005115144911_latemar%2018.jpg (http://www.naturamediterraneo.com/Public/data2/albertotn1/latemar%2018.jpg_2005115144911_latemar%2018.jpg)
la scaletta se non vado errato è sulla ultima forcella poco prima di arrivare al Rigatti: ora non c'è più ed al suo posto ci sono delle staffe che obliquano sulla parete. Mi sbaglierò ma il passaggio era più facile con la vecchia scaletta...
(http://www.naturamediterraneo.com/Public/data2/albertotn1/latemar%2018.jpg_2005115144911_latemar%2018.jpg)
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qui ho messo una foto panoramica a 360° dalla vetta del Cimon del Latemar 2846
https://dl.dropboxusercontent.com/u/3668401/panoramiche/latemar/latemarv.html
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magnifico giro! qui le mie traversie quando ho tentato di farlo (+ o -) Parto da Padova vado a Oberegger, forcella dei camosci, bellissima pozzanghera azzurro sporco, si sente un fruscio, sarà l'acqua che sparisce nel fondo? forcella dei campanili. ore 13, un caldo boia, sete, sono solo e moti tornano già per il sentiero basso. Vabbè, vado al torre di Pisa per una doppia birra. Vari anni dopo: ok, gita in compagnia, amici vari con figli... ma quando sono al Rolle mi chiamano: "cambiata idea, portiamo uno poco pratico al santner"... GRRRR ancora quella passeggiatina!
Pazienza. Ora questa escursione per me è ormai andata. Pensare che mia mamma con gli zii è salita sul cimone prima della guerra!
amen......
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Pazienza. Ora questa escursione per me è ormai andata. Pensare che mia mamma con gli zii è salita sul cimone prima della guerra!
ma perché andata? Hai due appoggi utili per spezzare l'itinerario: il Rif. Pisa e il Rigatti.
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Per chi volesse rifare il giro, mi pare utile rimarcare il tragitto dal Bivacco Rigatti a Passo Costalunga, privo di indicazioni iniziali (le mappe qui sono confuse): il sentiero poi c'è ed è segnato con colori sbiaditi, e risale con un traversone una specie di cengia. Non ci sono assicurazioni, la parete è esposta ma con attenzione si sale senza grosse difficoltà. L'attacco è questo in foto:
(https://lh3.googleusercontent.com/-lGIAFyIirvc/Uhm3lvMHhQI/AAAAAAAATgQ/etH7BkEtyiE/s800/salita_schenon2.jpg)
ATTENZIONE
Dopo il traversone, arrivati sul crinale, alcune mappe indicano un INESISTENTE TRAVERSONE VERSO EST che attraverserebbe una zona molto dirupata e pericolosa. Raggiunto il crinale bisogna invece svoltare a nord e continuare a seguire i segni fino alla cima dello Schenon 2791. Di qui il sentiero scende facilmente verso EST ad una sella sotto al punto quotato 2759 del Col Cornon. Di nuovo attenzione: qui il sentiero passa a SUD delle cimotte, con un traversone molto disagevole per canalini ripidi e tratti esposti senza alcuna assicurazione, denominato "Gole Negre". La Trekkart e le vecchie Tabacco sono SBAGLIATE, la 4land è perfetta e così anche le Tabacco più recenti. La Trekkart indica addirittura un sentiero che scenderebbe sul versante nord, che io sappia inesistente.
(https://lh3.googleusercontent.com/-WCUMsIgOcT4/UhjBm2ZTR2I/AAAAAAAATf8/q7EjH8WhPiE/s800/trekkart.jpg)
Mappa Trekkart, in viola la traccia GPS: in questa zona è molto imprecisa e indica un inesistente, che io sappia, sentiero che scende sul versante nord del Col Cornon, mentre in realtà il sentiero cala sul versante sud. Attenzione anche al traversone fantasma sul versante SE dello Schenon, che non esiste, bisogna invece seguire, come indica chiaramente la traccia gps in viola, il crinale fino alla cima a quota 2800 circa
(https://lh5.googleusercontent.com/-G3XdQ3VibOw/UhjBmw0J2jI/AAAAAAAATgA/qUb1G48uiQQ/s800/tabacco.jpg)
Mappa Tabacco: le mappe Tabacco RECENTI sono perfette, in viola il tracciato gps. Quelle vecchie invece sono sbagliate! Ottima e precisa anche la 4Land.
Come si vede la mappa perfetta non esiste, tutte le cartine vanno sempre prese cum grano salis. In questo caso per l'orientamento sono state più utili le curve di livello piuttosto che i sentieri segnati.
Un ringraziamento a Pian, il nostro cartografo ufficiale del forum, per la calibrazione delle mappe in GE ;D
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Un ringraziamento a Pian, il nostro cartografo ufficiale del forum, per la calibrazione delle mappe in GE ;D
... Pian ;D ;D ;D coi titoli! >:(
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Così vado a memoria... se proseguivi riuscivi a raggiungere le Gole nere del Latemar? O il sentiero tagliava giù per via del terreno impraticabile?
La rampa micidiale del Cimon l'ho sciata tutta d'un fiato ;) :P galactica!!
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Così vado a memoria... se proseguivi riuscivi a raggiungere le Gole nere del Latemar? O il sentiero tagliava giù per via del terreno impraticabile?
La rampa micidiale del Cimon l'ho sciata tutta d'un fiato ;) :P galactica!!
nella mappa si vede bene il percorso che ho fatto, traccia gps in viola. Dalla dorsale era assurdo tagliare per le gole nere (dirupi), era molto più semplice proseguire per la dorsale e arrivare in cima allo Schenon
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Bruciato sul tempo! Se riesco ho programmato questo giro per fine settembre, bene che così ho dei riferimenti aggiornati sul percorso (soprattutto sul sentiero inesistente!)
Ancora più voglia d'andarci e complimenti per foto e relazione!
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Bruciato sul tempo! Se riesco ho programmato questo giro per fine settembre, bene che così ho dei riferimenti aggiornati sul percorso (soprattutto sul sentiero inesistente!)
Ancora più voglia d'andarci e complimenti per foto e relazione!
bene fammi poi sapere come è andata allora :)
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nella mappa si vede bene il percorso che ho fatto, traccia gps in viola. Dalla dorsale era assurdo tagliare per le gole nere (dirupi), era molto più semplice proseguire per la dorsale e arrivare in cima allo Schenon
Riguardando la tua traccia mi sa che sei passato anche per le Gole Nere del Latermar, che intendo come cime, allego questi report per (forse) farmi capire meglio
http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=5810 (http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=5810) dalla foto 21 si dovrebbe capire
http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=5942 (http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=5942)
https://picasaweb.google.com/105464244998304470026/GoleNegreLatemar05012010# (https://picasaweb.google.com/105464244998304470026/GoleNegreLatemar05012010#)
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Riguardando la tua traccia mi sa che sei passato anche per le Gole Nere del Latermar, che intendo come cime, allego questi report per (forse) farmi capire meglio
in inverno sicuramente è più semplice :) Non so se esistano le "cime Gole Negre", a me risulta sia la zona poco sotto il crinale, crinale che non ho percorso perché il sentiero passa a sud del Col Cornon e poi traversa per le gole stando sempre sotto, sul versante sud...
Belle le discese coi sci comunque... :)
PS: quella che tu indichi come Cima Latemar a me risulta essere lo Schenon
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Bellissima giornata ti sei preso, hai potuto godere appieno di panorami veramente splendidi.
Angela! Questo bel giro mi manca! Anche a te? ;)
Per il resto che dire... da mangiarsi le dita! Complimenti Agh bel giro! :)
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AGH, hai azzeccato una giornata fantastica come meteo e come trasparenza dell'aria, le foto panoramiche sono veramente eccezionali.
Questo sentiero attrezzato l'ho fatto nel 2010 e lo rifarei volentieri, però eravamo saliti e scesi da Obereggen, dopo essere saliti con la seggiovia Oberholz. In teoria dovrebbe essere l'accesso più vantaggioso, qualora interessi solo il sentiero attrezzato in sè.
Mi permetto di postare un paio di fotine, senza ripetere immagini che hai già postato.
Laghetto ghiacciato:
(http://www.trekking-etc.it/varie/latemar/4020_laghetto_ghiacciato.jpg)
Vista dal Cimon del Latemar, lato precipizio:
(http://www.trekking-etc.it/varie/latemar/4066_vista_dalla_vetta.jpg)
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Bello il precipizio :) Come paesaggi li ho trovati abbastanza simili a quelli delle Odle... ma il Latemar in certi passaggi tra le forcellette appare persino più ardito...
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Riguardo il sentiero fantasma a nord del Col Cornon, sembra che il sentiero indicato dalla Trekkart sia un vecchio sentiero che non esiste più. La notizia è da un fonte indigena della locale sezione Sat... Ripeto, il sentiero passa a sud, come indica la traccia viola del Gps
(https://lh3.googleusercontent.com/-WCUMsIgOcT4/UhjBm2ZTR2I/AAAAAAAATf8/q7EjH8WhPiE/s800/trekkart.jpg)
[/quote]
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Complimenti!! Sia per le foto (stupende), che per il giro: dev'essere stata una bella sfacchinata, soprattutto la corsa verso l'autobus...
Domenica mattina mi sono ritrovata a bocca aperta ad ammirare il Latemar da Carezza, è una montagna troppo bella! Purtroppo sono di nuovo infortunata, mi sono dovuta limitare a una passeggiata zoppicando fino al rifugio Roda di Vael: anche da lì la vista sul Latemar è uno spettacolo!
Tempo di fare ancora un po' di pratica in ferrata e spero di farla anch'io, le forcelle sono mozzafiato! ;)
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si ma per te è troppo corta: dovresti partire dal fondovalle di Tesero, salire i Cornacci (Cornon) e via. Così la traversata sarebbe veramente completa :)
Mi hai messo la pulce nell'orecchio... fatta oggi la traversata tesero - costalunga ;) relaziono domani, adesso son strach! :-)
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Da Tesero! Il solito esagerato :)))
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Mi hai messo la pulce nell'orecchio... fatta oggi la traversata tesero - costalunga ;) relaziono domani, adesso son strach! :-)
Ciao intanto complimenti per il giro, posso chiederti com'era la situazione meteo sul percorso?Trovato neve o vetrato?