Autore Topic: [SASSOLUNGO] Cima Sassopiatto 2958 - Alta Via Friedrich August Weg  (Letto 22067 volte)

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Offline AGH

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Dalla vetta del Sasspiatto verso le Odle; sullo sfondo le cime del Sassolungo

Da diversi anni desideravo salire il Sassopiatto nel Gruppo del Sassolungo ma, per una ragione o per l’altra, non c’era mai stata occasione. Per una serie di circostanze salta la prevista ravanata in Lagorai e quindi la decisione è presa al volo con un cambio di programma. Da Campitello di Fassa prendiamo la funivia del Col Rodella che ci porta a quota 2397. L’impatto col turismo merendero è abbastanza tremendo. C’è una specie di processione vociante che si inoltra lentamente lungo l’Alta via “Friedrich August Weg”: le piogge dei giorni precedenti hanno ridotto il sentiero ad un pantano. Se non fosse per il vestiario variopinto e lo spettacolo delle Dolomiti intorno, sembrerebbe la ritirata in Russia. Restiamo a lungo imbottigliati nelle colonne di turisti che avanzano lentamente lungo il sentiero scalpicciando maldestramente nel fango. Molti finiscono col culo per terra, anzi nella palta.


L'Alta Via Friedrich August Weg

Agghiacciante la vista della “mega vacca” tipo Disneyworld al rifugio Friedrich August, meno male che le Dolomiti sono patrimono Unesco! Dopo il rifugio Pertini il turistame per fortuna si assottiglia e possiamo aumentare l’andatura. I paesaggi sono veramente grandiosi, nonostante la ressa riminese da spiaggia: la Marmolada, il Catinaccio, i Denti di Terrarossa si stagliano all’orizzonte.


L'agghiacciante mega vacca(ta) o quel che è, presso il rifugio del F. August


Nonostante la ressa riminese sul sentiero, i paesaggi sono grandiosi


Le guglie dolomitiche del Gruppo del Sassolungo viste dal sentiero


In vista del passo Sella: sullo sfondo i Denti di Terra Rossa (a sx), quindi lo Sciliar e Punta Santner a dx

Poco prima della malga Sasso Piatto tagliamo per una traccia che va a congiungersi col sentiero 527 che sale al Sassopiatto. La gente sparisce quasi d’incanto e tiriamo un sospiro di sollievo. All’inizio della salita arrivano altri turisti ma almeno non sono merenderos.


Vista sulla Regina delle Dolomiti: la Marmolada

Attacchiamo l’immane parete sassosa seguendo il sentiero che con una lunga serie di zigzag guadagna lentamente quota. Da sotto, in prospettiva, la via per la cima non sembra così lunga ma la parete in realtà è davvero enorme.  Man mano che saliamo vediamo a distanza la lunga fila di “puntini” che salgono verso la vetta.


La mega e ripida salita su roccette è faticosa ma facile

Poi arriviamo anche noi, ci sono alcuni tratti con ghiaino su rocce in cui bisogna mettere giù le mani, sbuchiamo in una specie di anfiteatro dove il sentiero svolta decisamente verso nord diretto alla croce di vetta, affacciandosi sui paurosi burroni da dove sbuca la via ferrata Oskar Schuster. Alle nostre spalle, il paesaggio maestoso del Catinaccio e delle praterie immense dell’Ape di Siusi, con la Punta Santner inconfondibile sullo sfondo. Un’ultima rampa e in breve siamo alla cima del Sassopiatto 2958 metri, affollata di gente come la metropolitana di Tokyo nelle ore di punta. La vista però è grandiosa a 360 gradi, si resta davvero senza fiato.


Veduta su Catinaccio, Denti di Terrarossa, Sciliar e Altopiano di Siusi


Poco sotto la vetta


Vista sul gruppo del Catinaccio di Antermoia, al centro la Val Duron


Ultima rampa alla cima


In vetta al Sassopiatto


Sciliar, punta Santner e parapendio


Zoomata sulla Marmolada

Ci si fermerebbe a guardare per ore senonché, appena svanito il “riscaldamento” della salita, ci coglie un freddo micidiale. Così a naso saranno 5-7 gradi sopra zero, vanificati però da un vento a raffiche decisamente gelido. Decidiamo quindi, fatte le foto di rito, di scendere per mangiare più a bassa quota.


Torniamo per la stessa via dell'andata

Rifacciamo quindi tutto il percorso dell’andata in discesa e raggiungiamo così i bei prati alla base del Sassopiatto per una sosta. Per fortuna esce un bel sole che ci riscalda e anzi ci induce dopopranzo a un bel pisolino sull’erbetta :)


Denti di Terrarossa


L'altopiano di Siusi è punteggiato di baite disseminate su prati verdissimi


Ultimo sguardo alla Marmolada vista da ovest


In marcia verso Passo Duron

Verso le ore 16 riprendiamo il cammino, non ancora stanchi di rimirare in continuazione la magnificenza del paesaggio.
Caliamo rapidamente al Rif. Sasso Piatto al passo di Fassa 2300, quindi riprendiamo l’Alta Via Friedrich August Weg che procede in costa, pressoché pianeggiante, lungo bellissimi crinali erbosi in direzione di Passo Duron.


Cavalli lungo l'Alta via F.A.W


La Marmolada troneggia all'orizzonte

Quando ci affacciamo sulla Val Duron restiamo ancora senza fiato: è una magnifica valle alpina pianeggiante quasi “sospesa" a 1800 metri di quota tra il massiccio del Catinaccio e quello del Sassolungo. Sullo sfondo la Marmolada, la Regina delle Dolomiti, troneggia imponente con la sua calotta di ghiaccio. Che posti spettacolari!


Alta Val Duron


Alta via FAW


Vista sulla Val Duron con lo sfondo della Marmolada


Da passo Duron verso le Odle

Arriviamo infine a Passo Duron 2168, che collega la valle omonima con l’Alpe di Siusi. Noi però pieghiamo a sud per scendere verso Campitello, attraversando la magnifica e lunghissima Val di Duron punteggiata di magnifiche baite. I fischi di marmotta che hanno colonizzato la zona ci accompagnano per un bel tratto. Ci aspetta una lunghissima discesa di ben 9 km fino Campitello.


Marmotta osserva il nostro passaggio per nulla intimorita


Val Duron: angolo di paradiso


Dal Passo Duron caliamo in valle alla luce del tramonto sui Denti di Terrarossa


Val Duron al tramonto


Una delle tante bellissime baite, con fioritura di epilobio a sx



Rassegna di baite meravigliose :)


Scultura presso una baita

Arrivati al Rif. Micheluzzi 1860, un tizio ci alletta con l’offerta di un taxi per tornare a valle, che però rifiutiamo c
on sdegno: “No grazie, siamo ancora giovani” :)
Poco sotto il rifugio abbandoniamo la strada forestale per seguire un sentiero (senza numero) ben segnato che ci porta a valle. Ricongiunti con la strada, affrontiamo una rampa micidiale cementata che spacca le ginocchia. Per fortuna che siamo ancora giovani :). Con un un ultimo sforzo arriviamo a Campitello, attraversiamo il paese e andiamo a recuperare l’auto nel parcheggio della funivia del Col Rodella. Sono le 20.40, giusto giusto prima che calino le tenebre :).


Ultima inquadratura sulla "Regina" prima del buio...

Giro dai paesaggi favolosi, anche se la parte Col Rodella - Passo Fassa è troppo battuta per i nostri gusti solitari che rasentano la misantropia. La cima del Sassopiatto è notevole con panorami grandiosi e non difficile. Dall’arrivo della funivia del Col Rodella ci vogliono 5 km fino alla base della parete del Sassopiatto. Meravigliosa la parte dell’Alta Via da Passo Fassa a Passo Duron, magnifica e incantata la Val Duron. Dislivello 600 metri, sviluppo km 26,2.


Il percorso
« Ultima modifica: 22/08/2014 00:44 da AGH »
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Offline trabuccone

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Che luoghi magnifici!!  :) Complimenti per il reportage fotografico, me lo sono guardato e riguardato! Non c'è niente da dire, abbiamo delle montagne meravigliose, ottima idea questo lungo anello e la salita al Sassopiatto è la chicca (quello mi piacerebbe farlo con gli sci).
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline AGH

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Che luoghi magnifici!!  :) Complimenti per il reportage fotografico, me lo sono guardato e riguardato! Non c'è niente da dire, abbiamo delle montagne meravigliose, ottima idea questo lungo anello e la salita al Sassopiatto è la chicca (quello mi piacerebbe farlo con gli sci).

ecco, mi sono chiesto anche io come deve essere con gli sci, anche se a occhio mi pare assai pericolosetto :)
La pendenza è sempre molto sostenuta, e in basso c'è un discreto salto...
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Offline southernman

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Benvenuto sulle Dolomiti  :) . Dieci anni fa ho fatto il giro del Sassolungo e Sassopiatto, dormendo al rifugio Sassopiatto e partendo dal Passo Sella. Treanni fa sono salito alla val Duron da Campitello. Potevi accettare l'offerta del taxi,col senno di poi; noi non avemmo questa fortuna e la strada ci massacrò le ginocchia.

Un unico appunto, di carattere generale. I turisti saranno rumorosi, ma d'estate la montagna vive di loro. Se dovesse mantenersi con noi girovaghi le valli si ridurrebbero velocemente come l'entroterra molisano (provare per credere). Quando si va a passeggio per sentieri facili nelle Dolomiti bisogna avere un pò di capacità di astrazione zen, dopo un pò viene naturale e la folla non disturba più. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di essere interpellato da un centroitalico volenteroso con in mano la sua Tabacco fresca di edicola, che ti domanda dove ci troviamo e quanto manca, ed essere ringraziati dalla famiglia intera per la dovizia di particolari? Oppure poter mostrare una per una tutte le cime suscitando oohhh di meraviglia (tieni conto che normalmente chi viene da fuori Triveneto conosce Marmolada e Sella e lì si ferma).

Credetemi, c'è nelle vacanze un vociare molto peggiore

Offline AGH

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Benvenuto sulle Dolomiti  :) . Dieci anni fa ho fatto il giro del Sassolungo e Sassopiatto, dormendo al rifugio Sassopiatto e partendo dal Passo Sella. Treanni fa sono salito alla val Duron da Campitello. Potevi accettare l'offerta del taxi,col senno di poi; noi non avemmo questa fortuna e la strada ci massacrò le ginocchia.

ma io, modestamente, sono arrivato a Campitello in ottime condizioni...  ;) Dopo i 15-20 km, se sto bene, non so perché vado avanti come per un sorta di inerzia e non soffro troppo la distanza :) 
Riguardo ai turisti, hai ragione: ma io non condanno nessuno, ciascuno vive la montagna come gli pare, anche da perfetto merendero. Però non è la mia ambizione e quindi io se posso evito generalmente queste zone, salvo i casi come questi dove i panorami meritano qualche piccolo sacrificio :)
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Offline climbalone

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Bellissimo giro, davvero mooolto lungo.
Ho una passione per le Dolomiti in generale, e per il Sassolungo in particolare, quindi grazie AGH, ho molto apprezzato il tuo report e le foto, sempre al top.
In zona, raccomando caldamente la ferrata Oskar Schuster, per chi gradisce questo tipo di impegno.
Oppure il giro del Sassolungo, per chi vuole fare un itinerario medio-breve ma comunque panoramico.

Per quanto riguarda la gente, ha ragione southernman, occorre farci l'abitudine.
Oppure, anche in Dolomiti, andare a ricercare i luoghi più appartati, o i periodi dell'anno meno affollati.

Mi permetto, così a scopo enciclopedico, di postare una foto del gruppo del Sassolungo che ho scattato nell'agosto del 2012 da Cima Ombrettola (gruppo della Marmolada), in cui si distinguono particolarmente bene tutte le cime principali, che ho indicato:

Offline AGH

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Ottima la foto didascalica, molte grazie, io non conosco bene le cime ed è molto utile. Il giro del Sassolungo l'ho fatto anni fa, e francamente non mi aveva entusiasmato troppo. La Schuster (ferrata) potrebbe essere un'idea, tu l'hai fatta? E' molto impegnativa?
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Offline climbalone

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... La Schuster (ferrata) potrebbe essere un'idea, tu l'hai fatta? E' molto impegnativa?
Sì, l'ho fatta, è mediamente impegnativa.
Per dare un termine di paragone, chi ha fatto la Ferrata dell'Amicizia (Riva del Garda) e la Che Guevara (Monte Casale), direi che sulla Schuster può andare piuttosto tranquillo.
 ;)

Offline gabi

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I posti sono meravigliosi e l’artista ha dato l’ultima pennellata, complimenti.
Tanta gente? A metà agosto e con il bel tempo non poteva essere diversamente. È il prezzo da pagare per vedere "il patrimonio dell'umanità"  :P

Offline hoabonti

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Già, benvenuto nelle dolomiti! :D e per un pelo non ci siamo incrociati, anche se, con tutta la gente che c'era sui sentieri, probabilmente non ci saremmo neanche visti (condivido la capacità di astrazione zen di southernman e ha ben ragione gabi a dire che il primo giorno di sole nel periodo di ferragosto è ovvio che sia affollato, del resto c'eri perfino tu :P).
Quando è arrivata la proposta di fare 30 ore in dolomiti più 10 di viaggio (abitiamo a 450 km di distanza) non ci ho pensato un secondo :)
Sveglia alle 4.15, arrivo alle 10 circa. Il mio compagno con altri 2 amici ha arrampicato alle 5 dita, io e 2 amici di bolzano abbiamo fatto il giro (antiorario) del sassolungo, passando dal rifugio vicenza e risalendo fino al rifugio demetz, proprio nel giorno della ricorrenza della morte di toni demetz (http://www.tonidemetz.it/storia_ita.html).
Il giro l'avevo già fatto molte volte ma è sempre bello (se non fosse per i troppi impianti, del resto il sassolungo NON è patrimonio dell'umanità) e la giornata era da urlo!
Cena e notte al demetz a 2685 mslm, nella forcella del sassolungo, poi alla mattina (4 gradi, ma il gestore ha detto che era più caldo dei giorni scorsi) gli arrampicatori sono andati sulle torri del sella, lì di fronte, e noi camminatori siamo ridiscesi verso il rifugio vicenza e abbiamo girato questa volta intorno al sassopiatto concludendo l'anello col sentiero f.a.w. fino al passo sella dove avevamo la macchina. Purtroppo ieri le nuvole basse tagliavano le cime: 2 giorni di tempo bello era chiedere troppo a quest'estate :D
Alle 8 di sera ero già a casa e ora ovviamente diluvia.

Offline hoabonti

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Offline SPIDI

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La vetta del Sasso Piatto mi ha deluso,troppa gente, come la salita per la " Ferrata " Oscar La Schuster  :)
Ci sono alcuni passaggi divertenti al inizio il resto della salita si sviluppa su tratti di sfasciumi per niente simpatici e in più noiosi  :(
La salita al Sasso Lungo sarebbe molto più appagante anche se lunghetta  :) Otto ore circa per l' andata e il ritorno con difficoltà massima di terzo inferiore ;)
« Ultima modifica: 19/08/2014 16:46 da SPIDI »
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline JFT

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Belle foto, Agh, posti stupendi.
Bella anche la foto con la didascalia, climbalone, ho la stessa foto fatta dalla stessa cima tra le mie foto preferite :-)
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline Oma

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Gran bel giro!  :) Noi una decina di anni avevamo fatto il giro del Sassolungo e Sasso Piatto partendo dal passo Sella con puntatina al rif. Vicenza, me la ricordo come una bella escursione  :) però se ci metti la cima ... diventa tutta un'altra cosa: uno spettacolo!!:D

ps: all'epoca la muccona di legno ancora non c'era!  ;D

Offline Marco

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Gran belle foto, bel giro e ottimo suggerimento per quest'estate.
Per quanto riguarda la folla mi trovo concorde con Souther, i turisti sono "necessari". Aggiungo che più che la quantità di gente quello che preoccupa è la loro "qualità" che non sempre si dimostra buona, anzi!