Sabato 27 Giugno 2015
Queste due cime le abbiamo spesso osservate dal Santuario di Terralba, non ricordo se si vedono entrambe ma sicuramente si vede il Corno Bianco, tra l’altro ieri ci siamo accorti che si vedono anche dall’autostrada, sono davvero particolari. Il nome dice tutto!
Posteggiamo nei pressi del Museo Archeologico di Redagno di Sopra.
La giornata non è certo bella, le cime sono avvolte nelle nubi ma il tempo dovrebbe reggere fino a metà pomeriggio.
La salita è una delle più tranquille che abbia mai fatto. Il bel sentiero nel bosco, si sposta più volte verso il Bletterbach ma purtroppo si vede sempre poco e niente. Usciti dal bosco come in un miraggio ci appare il Corno Bianco. Lo vediamo e non lo vediamo a seconda delle nebbie, raggiungiamo la cima e…immaginiamo cosa potremmo vedere! Proseguiamo lungo la cresta fino ad imboccare una traccia alla nostra dx che ripidamente ci porta sul sentiero che scende a P.so Oclini.
Vaghiamo un po’ al P.so alla ricerca del sentiero per il Corno Nero che sembra parta dietro l’albergo, noi lo intercettiamo nei prati. Saliamo inizialmente nel bosco, poi costeggiamo una pista da sci (sigh!) infine con un ultimo ripido strappo tra rocette arriviamo in cima.
Proseguiamo, tramite un sentierino un poco esposto verso il P.so di Cugola, dove potremmo scendere e prendere uno dei sentieri che tornano a Redagno.
Non ci par vero ma il tempo sembra migliorare
per cui proseguiamo per quella che potrebbe essere una cresta, cosa che in effetti in parte è, ma, spesso e volentieri rimane nel bosco. Passiamo il Monte La Cugola, il Sasso del Gazzo e il Monte Tolargo. Il bosco qui, anche se presenta un buon intervento di pulizia è ancora malmesso. Il sentiero scende ripido fino a raggiungere una sterrata. Proseguiamo con il sentieoro K per Bachnerof fino a raggiungere San Martino. Quattro casette dove troviamo una bella panchina con ombrellone per la sosta pranzo/merenda. Purtrppo anche questa volta abbiamo subito l’angheria delle mosche. Acchiappate prima di P.so Cugola e misteriosamente scomparse a quota 1500 ca, non ai livelli di qualche settimana fa nel cuneese ma si difendevano bene, soprattutto impossibile fermarsi a mangiare!
Riprendiamo ora il cammino risalendo i 300 m ca che ci riportano a Redagno di Sopra.
Quello che era iniziato come un giro tranquillo si è rivelato un bellissimo anello.
Dati GPS: Dislivello 1992 m e 19,60 km