Autore Topic: [LATEMAR] Bellissimo trittico: M. Toac 2319, Cima da Ciamp 2265, Sass da Ciamp 2186 con giro ad anel  (Letto 10270 volte)

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Offline AGH

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In vetta al Sass da Ciamp col Gruppo del Catinaccio

Bella e facile escursione nella parte nord orientale del Latemar, in una zona relativamente poco battuta. Partiamo da Forno m 1165, con sentiero verso nord risaliamo una vecchia strada selciata che con vari zig zag nel bosco ci porta all’incantevole e minuscola frazione di Medil 1363, un pugno di case e fienili isolato, circondato dai prati, con l’immancabile chiesetta.


Salendo verso Medil, panorama verso il fondovalle

Medil

Nei tempi passati Medil era molto più abitata di adesso, anche per la sua invidiabile posizione soleggiata, frequentata da contadini e boscaioli. Qui si può osservare quella che è ormai una rarità nei nostri paesi: il “travaglio”, o “travai” in dialetto, una specie di gabbia di legno (del 1939) che serviva per immobilizzare i cavalli da lavoro o i buoi, per agevolare il maniscalco durante la ferratura.


"E Travai", risalente al 1939, serviva per la ferratura dei cavalli da lavoro

Foto d'epoca della nutrita comunità di Medil d'un tempo
 
Anche Medil si è spopolata nel tempo: grazie alla costruzione recente della strada (prima era raggiungibile solo con mulattiere), resistono ora pochi abitanti. Su un curioso cartello appeso ad un fienile è scritto: “Medil paradiso delle donne”, non è chiaro se per l’abbondante presenza di maschi o, al contrario, per la loro assenza. Un'altra curiosità è la grossa bomba, vuota, appesa ad un albero e che era utilizzata come "campana" per richiamare gli abitanti.



Col sentiero 517 ci inoltriamo in Val di Maudi fino all’impluvio, dove svoltiamo a ovest per El Col, fino alla dorsale con una splendida piccola baita a quota 2045: El Bait del Col o del Darione (anno 1760!), ripristinato nel 2012 e sempre aperto.


I prati sopra Medil, sullo sfondo emergono le cime del Latemar

Scorsi di panorama "canadese"

Si inizia a salire di quota, in primo piano il Mulat, sullo sfondo la Catena del Lagorai

All'orizzonte spuntano le Pale di S. Martino

Bait del Col con vista sul Lagorai

El Bait del Col o "del Darione"

Vista dal Bait del Col

Di qui ci facciamo ingolosire da una bella traccia non ufficiale, senza alcuna indicazione ma piuttosto evidente, che con un traversone si inoltra a sudest del M. Toac, dove troviamo un’altra bellissima baita, l’Alpenhutte m 2060, aperta anch’essa, minuscola ma confortevole, un rustico ricovero di pastori con stufa e due posti letto su tavolaccio.


Superiamo il limite della vegetazione ad alto fusto per sbucare sui ripidi costoni erbosi in quota

Il rustico bivacco dei pastori "Alpenhutte"


Di qui risaliamo l’erto costone erboso, per tracce incerte, fino all’ampia sella tra le due cime di Toac e Ciamp, con spettacolare vista sul Gruppo del Catinaccio e la Val di Fassa. Con una breve digressione risaliamo per la cresta est fino in vetta al M. Toac 2319 dove facciamo una doverosa sosta ammirando il grandioso panorama.


Risaliamo l'ampio impluvio di prato, sullo sfondo il Lagorai

Dalla Cima del Toac, vista sul Gruppo del Catinaccio e la Val di Fassa

Sguardo indietro verso il Lagorai

Torniamo giù alla sella per salire la brevemente anche la Cima da Ciamp 2265, quindi scendiamo poco di quota fino a Forcella Peniola 2130 e con una breve risalita raggiungiamo anche il Sass da Ciamp 2186, sul quale troviamo una originale scultura in legno che custodisce il libro di vetta, una bella silfide opera dello scultore Andrea Felicetti.


La bella scultura di Andrea Felicetti sulla vetta del Sass da Ciamp, sullo sfondo le Pale

Vista verso i dirupi del Larsec nel Catinaccio

In vetta al Sass da Ciamp, com la Roda di Vael a sx

Lagorai e nuvole

Zoomata su cima Cece

Iniziamo quindi la discesa verso valle, completando l’anello, col sentiero 521 fino a Malga Peniola 1470. Di qui, col 521A, con un lungo traversone nel bosco, rientriamo poco sotto Medil e ci ricongiungiamo col sentiero selciato dell'andata, quindi in breve siamo di nuovo alla macchina a Forno.


Ultima immagine sul Sass da Ciamp con la scultura e le Pale prima di scendere

Una vertigine momentanea mi ha costretto ad aggrapparmi al primo appiglio disponibile  ;D

Bel giro facile senza difficoltà, un po’ chiuso nei boschi in basso ma poi dai panorami strepitosi in quota. L'orientamento è abbastanza semplice in alto, utile come sempre almeno il gps del cellulare con app cartografica tipo Mytrails. Lo sviluppo è di 18 km, il dislivello circa 1300 metri e quindi è necessario un discreto allenamento.


Il percorso
Blog di Montagna
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Offline Xtreme

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Confermo che è un bel giro, fatto anch'io in uno degli ultimi inverni non nevosi. Io avevo allargato per forcella Fontanei e poi, causa vento che non si stava in piedi, rientrato per la traccia per la quale sei salito. Ma mi ero ripromesso di tornare in questo angolo isolato