Forra di Pozzolago
Stavolta non è proprio una esplorazione lungo il fiume ma un anellone da una sponda all’altra, con un largo giro di circa 12 km.
Parcheggio ad
alcuni km a sudovest di Sevignano in uno spiazzo dove il
sentiero SAT - E463 incrocia la strada provinciale. In pochi minuti di sentiero sono alla piccola
frazione di Piazzole. E’ un microscopico e graziosissimo borgo immerso nella campagna, ben curato a differenza di altre frazioni semiabbandonate sui ripidi fianchi della valle dell’Avisio.
Discesa verso Piazzole
Vedute di Piazzole con la chiesetta
La piccola e graziosa frazione di Piazzole
Piazzole e la stradella nelle campagne che scende alla Centrale di Pozzolago
Case ben mantenute, piante e fiori alla finestre e addirittura per le viuzze. Il piccolo gruppo di case attornia una
caratteristica chiesetta intitolata a S. Giobbe, che reca la data del
1770 sulla facciata: è il santo della pazienza, protettore dei campi e dei
bachi da seta, un tempo
risorsa importante per la sussistenza economica nella valli trentine e anche in questo piccolo angolo della Val di Cembra.
Scendo verso le gole dell'Avisio, sull'altra sponda i terrazzamenti coi vigneti
La boscaglia amazzonica laddove l'uomo non mette piede cresce rigogliosa e ostile
Maso isolato
Con una facile strada forestale scendo qualche km fino alla Centrale elettrica di Pozzolago, un bell’esempio di architettura industriale, costruita nel
1923. L’impianto utilizza le acque dei torrenti Brusago, Regnana e Roggia, nonché quelle del laghetto naturale delle Buse, quelle del lago delle Piazze e, mediante pompaggio, quelle del lago di Serraia. Il complesso idroelettrico sfrutta con gallerie e condotte forzate un
dislivello di circa 600 metri.
Centrale di Pozzolago
L'Avisio visto dalla passerella "Pont dele Formighe" che permette di passare da una riva all'altra dell'Avisio
Poco sopra la centrale, per sentiero molto incerto invaso dall’erba alta, scendo verso il greto dell’Avisio e sbuco in una bella
spiaggia sabbiosa a monte della condotta forzata. E’ un tratto magnifico del fiume, con una
forra rocciosa e grandi macigni nel torrente che avevo già visto in una precedente esplorazione. Non resisto dalla tentazione di rivedere
la forra dall’alto arrampicandomi per una stretta cengia a picco sull’acqua. C’è un pezzo di corda, probablmente messo dai pescatori, che agevola la risalita per la breve ma ripida scarpata. Bisogna prestare qui la massima attenzione: uno scivolone e si vola nel fiume.
L'acqua purtroppo è ancora limacciosa per via dello svaso della diga di Pezzé a Soraga, 50 km a monte in Val di Fassa, ma l'ambiente è magnifico come sempre.
Una magnifica spiaggia
La forra
I belissimi sassi
Lungo la stretta cengia a picco sul fiume
Tratto amazzonico
Tra i grandi macigni del fiume scesi dai ghiacciai...
Ultimo sguardo alla spiaggia prima di risalire
Scatto qualche foto, torno indietro verso la centrale e con
la passerella del "Pont dele Formighe" passo sull'altro versante del torrente Avisio. E’ uno dei pochi ponti, nei 50 chilometri del tratto cembrano, che permette di passare da una riva all’altra.
Risalgo le erte stradelle di campagna verso Cembra sotto un sole e un caldo africano: qualcuno ha avuto la bella idea di radere al suolo il bosco e la salita sotto il solleone è micidiale. Cerco una possibile discesa verso il fiume ma ci sono rocce a picco in una boscaglia fittissima, quindi rinuncio e mi rassegno a seguire le strade tra le vigne.
Prime fioriture
La "Casa dei fantasmi" vicino alla centrale
Tra vigneti spettacolari dalle geometrie perfette, punteggiati dai caratteristici rustici in pietra, con un lungo traverso calo sotto l’abitato di
Faver e quindi fin sulla riva dell’Avisio.
Costeggio il torrente fino al Ponte dell'Amicizia, quindi risalgo ancora verso la
frazione di Parlo, con una bella chiesetta affrescata nascosta tra le case.
I vigneti terrazzati: sullo sfondo Sevignano, a dx la frazione di Piazzole da dove sono sceso
Risalita tra masi e vigne verso Cembra
Calo con un traverso sotto Faver verso il letto dell'Avisio: in alto Segonzano, sotto la frazione di Piazzo
Vigne e terrazzamenti sotto Cembra
In marcia tra masi e vigne tra scorci caratteristici della Val di Cembra
Rieccomi lungo l'Avisio sotto Faver
Qui mi sono detto che è impossibile non esistesse un tempo un sentiero verso Sevignano: infatti, chiedendo ad alcuni indigeni, mi dicono che il sentiero c’è, ma è in stato di abbandono. Provo a farmi spiegare dov’è, con le solite spiegazioni confusionarie perché i villici hanno una certa età e non ricordano bene, sono sentieri che hanno percorso magari 20 o 30 anni fa.
La frazione di Parlo con la bella chiesetta affrescata
Inizialmente procedo bene, poi il sentiero si perde tra le bonifiche agrarie per ricavare nuove vigne che hanno sconvolto tutto.
Dopo vari tentativi trovo il vecchio sentiero che sale gradualmente in costa, verso Sevignano, sbucando
nei pressi della cava di ghiaia. Quindi in un paio di km sulla strada provinciale raggiungo l’auto al punto di partenza, chiudendo l’anello. Riepilogo: una gran scavallata di 12 km da una versante all'altro, ma comunque interessante come sempre sul magico Avisio, che regala emozioni ad ogni esplorazione.
Rustici tra le vigne sotto Faver
Il percorso