Magico Avisio
Da
sotto Cembra mi calo per ripide strade agricole verso l'ignota forra a nord della
gola di Pozzolago. Oltrepasso alcuni masi e poi scendo ancora fino ad arrivare sul ciglio di un terrazzamento. Quando provo ad affacciarmi per guardare di sotto ho un brivido: ci sarà
un salto verticale di cento metri! Di qui non si scende, è sicuro. Torno su un poco e provo a spostarmi più a nord, cercando una specie di dorsale che dovrebbe in teoria scendere più gradualmente. Costeggio un altro ripido vigneto ma sotto la scarpata c'è la giungla amazzonica con ortiche alte un metro. E chissà quante zecche in agguato.
La valle sprofonda nella forra dell'Avisio: di fronte l'abitato di Sevignano
Vista verso Faver
Si scende verso l'Avisio per ripide strade agricole, con alcuni masi isolati tra i terrazzamenti e le vigne
La discesa nella jungla
O la va o la spacca: ravano un po' e poi provo a mollarmi
giù per la boscaglia ripida ma meno fitta, col fondo di sfasciumi infidi. Scendo con molta attenzione nella jungla e poco a poco mi abbasso di quota e, incredibilmente arrivo in fondo senza danni, sulla riva dell'Avisio proprio a fianco delle
alte pareti rocciose. Non avrei sperato di farcela stavolta.
C'è una bella golena, che esploro prima verso valle, con tratti un po' sbìfidi (c'è un cordino dei pescatori che aiuta a superare dei roccioni a picco sull'acqua) fin sotto una
grossa briglia con cascata e laghetto: le trote balzano fuori dall'acqua cercando di risalire la corrente, uno spettacolo.
Eccomi sulla riva
Scendo un tratto verso valle superando un roccione: sguardo indietro
L'Avisio si infila nella gola, mi arrampico sulle rocce a destra per scendere a valle della briglia
La forra verso Pozzolago
Le trote saltano fuori dall'acqua cercando di risalire la briglia
Torno verso monte.
E' il solito Avisio: semplicemente magnifico. Esploro la golena fino in cima dove c'è la solita parete verticale invalicabile. Le rive sono qualcosa di sorprendente: milioni di ciottoli colorati, mai visti con tante sfumature di colore diverso. Dopo aver bighellonato per la golena scattando foto, guardando sassi e paesaggi, arriva purtroppo l'ora di tornare.
La golena verso monte
I meravigliosi ciottoli colorati sulle rive dell'Avisio
Uno slargo poco prima della forra
L'ultima cosa che voglio è tornar su da dove sono sceso. Osservando bene la situazione dalla riva, mi pare di intuire una possibile salita. Mi avvio nella boscaglia rassegnato a una dura ravanata: invece, miracoloso intuito,
trovo quasi subito una traccia. Si vede appena, ma ormai l'ho inchiodata e non la mollo più: sale ripida per la selva oscura e sbuca a pochi metri proprio sotto l'ultima vigna che avevo sfiorato in discesa. Non l'avevo vista perché nascosta da alti cespugli di rovi. Bene così. Caldo africano, bellezza esagerata, come sempre in Avisio.
Ultimo sguardo alla forra prima di risalire
La risalita attraverso la jungla
Torno verso Cembra, per masi e vigneti
Laghetto sull'Avisio, anche oggi mi sono inebriato di bellezza
Il percorso con la discesa (a sx) e la risalita