Autore Topic: [AVISIO] 36a esplorazione: da Marigiàt a Pianacci da Piscine  (Letto 3628 volte)

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La bella frazione dei Pianacci

Sono tornato a Marigiàt, sotto l’abitato di Piscine, per mappare alcuni sentieri, specie quello che collegava e collega tuttora questa località coi Pianacci. Marigiat è semiabbandonata, mentre Pianacci dopo un periodo di oblio sta rinascendo ed è abitata prevalentemente d’estate: a parte un grande edificio diroccato, le case sono ben curate così come la campagna circostante, una piccola oasi di pace a pochi minuti di cammino dalla grande golena lungo il torrente Avisio.


Le case ai Pianacci sono state recuperate e ristrutturate, con le campagne circostanti ben curate

Pianacci, sullo sfondo spunta il campanile della chiesa di Piscine

Scorcio con sottopasso e roseto

Uno sguardo alla mappa austroungarica di metà Ottocento è molto interessante per capire come questo luogo in passato, come altri sui ripidi versanti della valle dell’Avisio, fosse molto più frequentato e vissuto: purtroppo la gran parte della viabilità dell’epoca è stata inghiottita dalla vegetazione e oggi è impraticabile.


L'Avisio da Piscine, con le golene sabbiose

Vecchia mulattiera ancora ben percorribile

La vecchia mappa di metà 800 mostra Marigiat a Pianazzi, sotto Piscine, con le ampie coltivazioni

Dall’abitato di Piscine un buon sentiero cala fino a Marigiàt, con due belle case rustiche rimaste ancora in piedi e frequentate saltuariamente, e alcuni ruderi inghiottiti dalla boscaglia. Il sentiero che collega Marigiàt coi Pianacci è ancora ben agibile, è un facile traverso con poco dislivello che ho trovato subito.


La frazione di Marigiat

Due case sono ancora in discreto stato, le altre ridotte in ruderi

Casa con capitello incorporato

Le mulattiere coi grandi muri a secco, questo supera i 4 metri in altezza!

All’andata ho visto una deviazione verso nord, quindi da Pianacci sono tornato indietro e ho provato a seguirla. Sembrava ottimamente tracciata, a parte qualche schianto isolato di traverso, ma poi sono arrivato in un valloncello dove si è staccata una frana che ha cancellato tutto. Non avevo voglia di cercare l’eventuale prosecuzione della traccia al di là della frana, mi interessava scendere al fiume e quindi ho tagliato giù verso la golena che ho raggiunto in pochi minuti.


Discesa verso il fiume per vaghe tracce

Eccomi nella golena

Sull'Avisio

Raggiungere le golene dà sempre una certa allegrezza: sono ambienti bellissimi adiacenti al fiume, pianeggianti, a volte con vegetazione lussureggiante e spettacolari radure sabbiose. Le piene periodiche ne modificano l’aspetto ciclicamente, alberi e piante sono in perenne competizione per colonizzare il territorio e con esse fauna e microfauna. Le golene dell’Avisio sono quasi sempre raggiungibili con una certa difficoltà, incassate in profonde gole: raramente si incontra qualcuno, di solito qualche pescatore o cacciatore. I turisti sono pressoché assenti. Unica eccezione per i pochissimi sentieri esistenti lungo le rive, uno dei quali, il bellissimo “Sentiero dei Vecchi Mestieri” da Pisicine a Sover (e viceversa), a distanza di un anno dalla tempesta Vaia è ancora chiuso e interrotto. Un vero peccato.


Scorcio dell'Avisio in un'ansa di acqua calma

Golena sotto Margiat, rifugio della fauna, sulla sabbia tantissime impronte

Affacciato sull'Avisio

I bellissimo ciottoli colorati sulla riva

Uno dei tanti "piscinoni" naturali

Mi accontento quindi di gironzolare per questa grande golena lunga circa un chilometro dove la natura ha un aspetto selvaggio e primordiale: il tratto interno è quasi impraticabile per la vegetazione fitta, quindi costeggio il fiume verso sud attraverso vaste pietraie coi “soliti” affascinanti ciottoli di tutti i colori. Nei tratti sabbiosi posso osservare una miriade di impronte: uccelli, serpenti, roditori, caprioli, camosci, cervi. Il corso d’acqua, dopo l’osceno e recente svaso della diga di Pezzé, ha ripreso il suo abituale colore smeraldo che spicca tra le gole dove l’acqua è più profonda.


Risalita dai Pianacci

Arrivato all’altezza di Pianacci taglio su per la boscaglia e riprendo il sentiero che mi riporta a Piscine. Che bellezza l’Avisio, ci ho passato praticamente tutto l’inverno e non sono ancora stufo, anzi :) .


Il percorso
Blog di Montagna
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