Colossale macigno nei pressi di Prà
Oggi ho deciso di cercare un passaggio nel
tratto di Avisio nella forra a monte di Prà. Inizio l’escursione dalla bella e soleggiata
frazione di Piazzo, con le sue antiche case e il
signorile palazzo del Barone a Prato.
Da Piazzo con vista su Faver
La casa padronale del Barone a Prato
Viottolo interno
La bella casa del Barone
Piazzo: la chiesta dell'Immacolata, o chiesa della Beata Vergine Maria, in stile tardo gotico
Non posso resistere dal visitare
il piccolo cimitero di Piazzo, per guardare le facce sulle vecchie tombe. Un angolo del cimitero è riservato alle tombe della stirpe nobile dei Baroni a Prato. E' una curiosità che ho da sempre: vedere i volti di un tempo, di 50 o 100 anni fa, ha sempre un fascino irresistibile per me. Per cui quando vedo un piccolo cimitero di montagna non resisto ed entro...
Cimitero di Piazzo
Volti d'altri tempi
Pia memoria...
Verso il Ponte di Cantilaga
Frazione di Prà
Per stradella di campagna percorro il fondovalle lungo l’Avisio fino al
pugno di case di Prà e oltre. Poco dopo la bella spiaggia dove c’è il
ponte tibetano che attraversa il fiume alle
falesie sull’altra sponda, il sentiero continua per un po’ lungo la riva prima di allagarsi in prossimità dei soliti roccioni verticali che impediscono di proseguire.
Castello di Segonzano
Provo a salire il costone ripido sopra il fiume per una boscaglia fradicia d’acqua e poi per una vaga traccia. Il “volo” fatto in precedenza per uno scivolone mi consiglia prudenza: cadere dal costone qui sarebbe pericoloso.
La traccia è quasi impercettibile ma insisto, una cinquantina di metri sopra il fiume la traccia si biforca: una va verso i roccioni a nord, un’altra piega invece a sud verso Pra.
Eccomi in riva sull'amato Avisio
Il sole se ne va...
Ultimi raggi sull'Avisio
Decido di non rischiare e prendo la traccia più comoda che torna verso sud:
si alza gradualmente fino a dei bei terrazzamenti per sbucare poi sotto a dei campi coltivati, congiungendosi quindi ad una strada agricola che mi porta fino alla
frazione di Teaio.
Il tratto di spiaggia vicino alla falesia di arrampicata è ormai in ombra
Il ponte tibetano
Dopo aver ravanato un po' nella boscaglia intercetto un antico sentiero che risale verso Teaio
Potrei proseguire verso Segonzano ma mi dico che
ci deve essere per forza un sentiero che scende a Prà: difatti girovagando tra le case trovo un vicolo con una
vecchia scritta cantoniera: “Strada per Prà”. Il viottolo è ripido e cementato per il primo tratto che scende nella campagne,
poi si biforca e ciao: indicazioni zero. Vado a fiuto e svolto a sx.
Da Teaio mi affaccio verso Segonzano, in alto a sx
Segnatempo a Teaio
La vecchia iscrizione nel vicolo
Ultimo sguardo indietro verso Teaio
Il sentiero scende ripido, reso viscido dall'umidità. Dopo un po’ mi rendo conto che l’ho imbroccata: per bella mulattiera con
enormi muri a secco alti sei metri, arrivo sopra l’abitato di Prà, ormai immerso nell’ombra. Quindi mi
ricongiungo con la strada asfaltata, grazie alla quale ritorno al
ponte di Cantilaga e poi alla macchina, sano e salvo.
La bellissima e antica mulattiera che da Teaio scende verso Prà
Bella escursione fine novembrina, con temperatura mite, in posti che in buona parte ormai conosco molto bene, anche se oggi ho potuto aggiungere alle mie ravanate alcuni tratti di antichi sentieri che ancora non conoscevo e che ho provveduto a
mappare col GPS e aggiornarli su
OpenSreetMap. In questa stagione il sole è veramente avaro in Avisio e si fa vedere nelle forre per poche ore al giorno, in altri tratti non ci entra nemmeno.
Antiche mulattiere
Rieccomi a Prà
Proseguo per la mulattiera verso il Ponte di Cantilaga
Muraglione di muro a secco, con scalinata
Prà con la chiesetta
Crocefisso rustico
Cerco di sfruttare quindi i tratti di fiume orientati a sud per avere almeno un po’ di sole. Anche quel poco che c’è ripaga però ogni fatica perché i chiaroscuri invernali hanno sempre il loro fascino nei meravigliosi paesaggi avisiani.
Il percorso fatto