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Il tratto di Avisio sotto ai Quattro Venti
Voi lo sapete. Sono un tipo ostinato.
Torno quindi per la 4a volta ad esplorare il
passaggio sotto ai "Quattro Venti". A metà '800 secondo le mappe austriache pare ci fosse una mulattiera lungo la riva, poi portata via della piene. In tempi più recenti è stata fatta, una decina di metri più in alto rispetto al fiume, una scaletta di cemento che superava dei roccioni e scendeva a riva. Una piena se l'è portata via anche questa: sono rimasti solo gli scalini in alto. La scaletta già la conoscevo, ma la cosa interessante è che ho scoperto delle cenge, parzialmente scavate nella roccia, che attraversano più a monte questo tratto, circa 50-80 metri più in alto rispetto all'Avisio.
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Capriana, Carbonare, in basso Rover
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Discesa alla vigliacca verso il fiume, con molti schianti da superare
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La frazione semiabbandonata di Rover
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Il letto dell'Avisio in questo tratto è ampio, con grandi golene boscose
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Sassi avisiani
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Ecco il tratto con la riva "mangiata" dalle piene, con la roccia a picco sull'acqua
Sono sentieri che non fa più nessuno da decenni, con numerosi schianti da oltrepassare. Sono pericolosi, a tratti molto esposti, in parte franati, ma ho finalmente capito dove passavano dentro a delle gole impervie.
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Ecco una delle due cenge nella roccia
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Il passaggio in cengia attraverso le due gole avviene a circa 80 metri di altezza rispetto al letto dell'Avisio
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La secondo cengia nella roccia
Ho visto e mappato il tratto a monte e quello a valle, ma non mi sono fidato a fare il tratto più esposto di collegamento, nonostante avessi messo anche i ramponcini per fare più presa sul fogliame e sulla terra. Uno scivolone e non c'è scampo: si precipita per decine di metri.
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Eccomi in cima alla scaletta, nella parte bassa è stata portata via dalle piene: ci sono ancora i fittoni per la fune che faceva da corrimano
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L'Avisio corre 80 metri più in basso
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La risalita ai Quattro Venti a casaccio per il bosco, fino a intercettare questo vecchio sentiero...
Un vero peccato, perché così il percorso lungo l'Avisio che collegherebbe Ischiazza con Maso, frazioni entrambe abbandonate, è impossibile.
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La ravanata di oggi: in rosso il sentiero che proviene da Ischiazza, col tratto interrotto senza collegamento col sentiero a valle