Magico Avisio, ecco la mia mèta di oggi....
Finalmente ritorno sull’amato Avisio dopo il
blocco forzato del Covid. Ho scovato sulle mappe
una golena ancora inesplorata nella zona di
Valda, sotto il versante del
Venticcia che ho battuto in precedenza quasi in ogni angolo, scoprendo tra l’altro bellissimi tracce di sentiero che attraversano il versante a mezzacosta nella forra lungo il fiume.
La zona è veramente molto ostica, con versanti scoscesi ricoperti di boscaglia fitta, incisi da una serie di valloni ripidissimi con insidiosi salti di roccia.
Dai pressi del CRM scendo per la boscaglia fino a intercettare la vecchia mulattiera: a dx un colossale castagno
L'antica mulattiera è ancora ben percorribile
Vista verso Valda
Imbroccare la discesa fuoritraccia senza rischiare l’osso del collo non è stato facile. Il sottobosco è ricoperto di fogliame scivoloso come il sapone e bisogna davvero stare molto attenti su quelle pendenze. In alcuni traversi sono stato tentato di mettere addirittura i ramponcini che porto sempre con me per queste evenienze. In due canalini ho trovato
il vecchio cavo di sicurezza tranciato, quasi certamente da dei massi precipitati dall’alto nel colatoio.
L'Avisio dall'alto: e laggiù come ci arrivo?
Vista verso monte
Dai pressi del CRM sono sceso per la boscaglia fino a
intercettare il bellissimo e antico sentiero che traversa in costa il versante. Nel fitto del bosco sopravvivono grandi
castagni secolari, che un tempo erano coltivati un po’ in tutta la valle. Salendo su un picco roccioso ho individuato un vallone ripido che scendeva verso riva senza salti apparenti, ma poi l’intuito mi ha fatto preferire una
dorsale meno incerta più a nord, dove ho trovato una vaghissima traccia, forse di pescatori o animali. Con calma e attenzione sono così calato fino sulla riva dell’Avisio, in una
magnifica golena che avevo visto solo dalla sponda opposta scendendo da Valda.
Eccomi sulla riva
Angolo di "Amazzonia"
Tra i sassi della riva piantine di profumata menta piperita
Un salice coi detriti ammassati sul tronco ha resistito alla piena di Vaia nel 2018
Piscinone...
Risalgo la golena verso monte
Dopo discese così impegnative e ignote provo sempre una grande allegrezza quando arrivo sano e salvo sull’ampia spianata di una golena. Esploro la riva verso valle poi verso monte,
circa mezzo chilometro in tutto, non particolarmente lunga ma qui
l’Avisio scorre maestoso nelle forre con dei paesaggi a dir poco spettacolari!
Verso la Forra di Ischia, qui mi devo fermare...
La riva opposta, che ho già esplorato in una precedente escursione scendendo da Valda
Bellissimi come al solito i sassi della riva dai colori più strani, mi diverto a cercare e fotografare quelli più insoliti. Trovo tra le pietre anche diverse piantine di profumata
menta piperita. In un ramo secondario guizzano i pesci e le rane si tuffano in acqua al mio passaggio.
Sassi avisiani
La bellissima forra verso Ischia
Ultimo sguardo alla golena prima di risalire
Un ramo secondario zeppo di pesci e rane
Eccomi sul sentiero di ritorno
Sono risalito alla strada, sullo sfondo il paese di Valda
Risalgo quasi in estasi la golena fino alla
forra verso Ischia, dove l’Avisio forma un’ansa di acqua calma spettacolare… qui si potrebbe guadare ma non ho gli stivaloni… Che posti da sogno! Per il rientro sarei tentato di provare una via alternativa ma i versanti ignoti e troppo impervi, e l’ora un po’ tarda, mi fanno decidere di risalire per la stessa via di discesa che è più sicura.
Il percorso