Il paese fantasma di Ischiazza
Il paese di
Ischiazza si trova in
Val di Cembra lungo il torrente Avisio, circa 700 metri a valle della
diga di Stramentizzo. Durante
l'alluvione del 1966 l'abitato fu travolto dalle frane innescate dei suoi affluenti secondari, che provocarono frane e colate di fango. Stessa sorte toccò alla
frazione di Maso, pochi chilometri più a valle.
Il paese di Ischiazza prima dell'alluvione
Gli abitanti di Ischiazza riuscirono a portarsi in salvo fuggendo verso le frazioni più a monte. Passata la piena, tornarono nel paese distrutto per recuperare quello che era possibile. Quindi con una processione penitenziale portarono a
Casatta gli arredi sacri e la campanella della chiesa dedicata all'Esaltazione della Croce.
Le rovine di Ischiazza viste da una immagine aerea tratta da Google Earth
Gli alluvionati furono quindi successivamente sistemati nel
Villaggio Italo - Svizzero che fu costruito per l’occasione, in meno di due anni, poco a monte di
Valfloriana col contributo della Croce Rossa italiana e le offerte raccolta dalla Svizzera, della Regione e del Comune di Valfloriana. Oggi restano solo le rovine di quei paesi dove un tempo scorreva la vita.
L'inizio della nostra eplorazione poco sotto la diga: subito una forra poco praticabile, percorribile in parte con vecchi sentieri interrotti da frane
Antiche mulattiere nella foresta
A Ischiazza i discendenti di chi abitava o aveva legami col paese organizzano
ogni anno una festa commemorativa.
La frazione di Maso invece è quasi scomparsa, inghiottita dalla vegetazione che lascia intravedere pochi muri.
A sx la diga di Stramentizzo, nel cerchio rosso il paese di Ischiazza
L'Avisio oggi, un percorso fluviale ricco di fascino
Quel che resta del paese, a sx l'edificio della chiesa
La bellissima strada selciata che dai Quattro Venti scende a Ischiazza
Interno della chiesa
Sulla facciata della casa la data: 1908
L'abbandono di Ischiazza in una foto d'epoca di Flavio Faganello
Un tratto assai ostico da superare, che abbiamo dovuto aggirare
La frazione di Rover sulla sponda settentrionale
Ci sono ancora magnifici sentieri coi vecchi muri a secco, percorsi praticamente da nessuno
Alcuni tratti del fiume sono invalicabili e bisogna arrangiarsi ad aggirare roccioni verticali
I resti delle vecchie mulattiere
La desolazione da una parte, la bellezza dall’altra: al termine nella nostra
esplorazione fluviale da Ischiazza a Piscine, abbiamo “scoperto” la frazione isolata di
Fraìne, a mezzacosta tra il fondovalle dove scorre l’Avisio e la strada provinciale.
Tratti di foresta amazzonica lungo il fiume
Fantastiche piscine naturali lungo le anse
La frazione di Fraine
Pur non toccata direttamente dall’alluvione, dopo anni di abbandono è stata recuperata un po’ alla volta dagli eredi e da nuovi abitanti che hanno ristrutturato le vecchie case, e ne hanno fatto un piccolo e grazioso borgo rurale pieno di fiori.
La frazione di Fraine
In marcia nella foresta
Escursione abbastanza complicata di oltre 20 km, ravanando come capre nel greto dell'Avisio, aggirando i tratti dove non era possibile passare lungo la rive se non entrando nel fiume.
Abbiamo anche dovuto affrontare un guado non previsto sul Rio delle Seghe. Il mio socio si è tolto addirittura gli scarponi, io dopo molte titubanze sono riuscito a trovare un punto meno largo e saltare mettendo velocissimamente un solo piede in acqua.
Il guado imprevisto...
Non ci sono sentieri ufficiali, solo qualche breve tratto è segnalato. Il resto sono
vecchie stradelle o sentieri inghiottiti da una vegetazione che a tratti ricorda, e non esagero, l'Amazzonia. Sentieri scovati uno ad uno con un accurato studio preventivo delle carte e delle immagini aeree o satellitari, nascosti in una vegetazione lussureggiante a volte difficile da attraversare, a tratti impossibile.
La vegetazione lussureggiante lungo l'Avisio
Il vecchio forno nei pressi di Ischiazza
Come nella jungla pluviale del Borneo
Un tempo gli scoscesi versanti verso il fiume erano assai frequentati dai valligiani che avevano costruito nel tempo una
complessa serie di terrazzamenti per le loro magre coltivazioni, che servivano per lo più alla mera sussistenza. Dopo 50 anni di abbandono e anche oltre, queste tracce di vita rurale sono in gran parte quasi scomparse: è emozionante andarle a cercare.
Nella foresta lungo l'Avisio
Angoli di selvaggia bellezza
L'Avisio visto dall'alto
Il percorso