Autore Topic: [AVISIO] 51a esplorazione fluviale: discesa negli inferi, da Valda.  (Letto 18228 volte)

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Il versante di Valda sull'Avisio visto dal viadotto del Venticcia

Guardo dal viadotto del Venticcia l’altro lato della valle verso Valda, dove il versante quasi precipita in Avisio. Da dove diavolo si scende? Scruto preoccupato i costoni alla ricerca di una traccia, ma niente. Mi viene in mente il motto di Nietzsche sull’abisso. Parafrasando: “Se tu scruterai a lungo nell'Avisio, anche l'Avisio scruterà dentro di te".


Altra vista dell'Avisio dai pressi di Faver, al centro l'abitato di Valda, proverò a scendere per la dorsale che si vede in foto

L'Avisio scorre nel fondo della gola

In precedenza ho guardato tutte le mappe e anche le immagini lidar: un rebus. Alla fine l’unica è, come quasi sempre, andare a vedere. Decido di provare la via più semplice, e forse anche la più logica: ovvero la dorsale sud che scende ripida direttamente dall’abitato di Valda. Come punto di riferimento ho visto un traliccio della corrente elettrica, quindi qualche sentiero per la manutenzione ci sarà di sicuro. Infatti così è: dalle ultime case di Valda una ripidissima strada di campagna cementata scende tra i campi terrazzati tra le vigne, quindi fino al traliccio su una specie di poggio.


Vista verso valle

Qui però le cose si complicano: la pendenza aumenta e i fianchi della dorsale si fanno affilati e dirupati. Scendo ancora fino ad un capanno di caccia che sta su una roccia a picco sul fiume. Guardo giù: c’è un “volo” di almeno 100 metri, cerco quindi una discesa alternativa. Vedo l’Avisio all’alto e pare ancora maledettamente lontano e inaccessibile, nascosto nelle gole profonde.


Ecco il primo stop, arrivo su delle rocce a picco sul fiume: a sinistra la località meno impervia di Ischia

Trovo una vaga traccia che si mantiene sul crinale, forse di cacciatori o pescatori. Uno spesso strato di fogliame secco rende la discesa ripida scivolosa e piuttosto impegnativa. Arrivo su un altro picco roccioso, con un bel salto nel vuoto rispetto al fiume, apparentemente insuperabile. Girovago un po’ nei dintorni per capire meglio la situazione, ma sui fianchi è impossibile scendere senza rischiare l’osso del collo. Unica possibilità: infilarsi in un canalino ripido di sfasciumi tra due pareti di roccia, con una vaga traccia sul fondo, probabilmente dei soliti  pescatori.


Scendo ancora di quota, vista verso monte

Sulle rocce a picco sull'Avisio: qui c'è un "salto" di almeno 100 metri

Provo a scendere ancora con circospezione, anche qui un salto di roccia

L’intuizione è quella giusta: dopo un primo tratto ripido e malagevole, la pendenza si fa meno impegnativa e più in basso sbuco finalmente in un largo colatoio coperto da boscaglia che digrada verso riva. Ce l’ho fatta anche stavolta, non ci avrei scommesso un euro! C’è una bella e ampia golena boscosa, la spiaggia di pietre e banchi sabbiosi, l’Avisio che scorre languido col suo colore verde scuro nella gola, tra alte pareti di roccia a picco sull’acqua.


Magico Avisio

Le "solite" pietre meravigliose multicolori sulla rive

Vista verso monte

Ancora ciottoli bellissimi

Effetti di schiuma tra le pietre

Riva rocciosa, qui nella gola non arriva il sole

I colori dei sassi avisiani

Ansa di acqua calma

Giovane edera si arrampica su un sasso coperto da licheni

Gironzolo un po’ verso valle, quindi provo a risalire verso monte ma non faccio molto strada perché le rocce sbarrano la riva. Sono comunque soddisfatto. Provo a guardare una risalita alternativa ma il terreno è davvero troppo impervio e quindi lascio perdere ed evito di andare a cercar altre rogne. Risalgo quindi a Valda per la stessa via dell’andata. 


Risalgo la golena

Sguardo verso valle, nella grande golena ricoperta di bosco ci sono nascosti fitti terrazzamenti: la mia prossima "ravanata"

Riguadagno lentamente quota salendo verso Valda

Masetto abbandonato

L'interno

Pianta grassa sui muretto a secco: Sedum dasyphyllum L.

Sempervivum tectorum

Riguardando a casa le mappe austriache del 1850, faccio una scoperta a dir poco entusiasmante: da Valda c’è una antica mulattiera che scende verso ovest per i dirupi fin sull’Avisio, ad una golena terrazzata dove c’erano addirittura vari edifici. Se c’è ancora, la prossima uscita è li! Stay tuned.


La discesa sull'Avisio da Valda
« Ultima modifica: 20/02/2020 22:29 da AGH »
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