Non sono credente,ma da laico-razionalista convinto conservo il massimo rispetto per la pluralità dei sentimenti di fede delle varie confessioni religiose.Sono invece molto avverso a tutte le manifestazioni di estremismo religioso o di prevaricazione di una parte verso un'altra.
Detto questo,le croci erette in tempi passati,dagli albori della frequentazione delle montagne ,direi fino alla fine del 900,si inquadravano perfettamente nella cultura e nella "religiosità" delle popolazioni valligiane.Un misto di fede e di scaramanzia motivavano la ricerca di una protezione divina in un ambiente ostile,intrensicamente pericoloso e,inizialmente,frequentato per bisogno e non certo per diletto.
In seguito sono prevalse motivazioni di natura più politico-religiosa,riconoscimento di un risultato raggiunto,proclami di devozione,marcatura del territorio come appartenenza ad una specifica comunità e così via.Il tutto nel solco di una più o meno consistente "tradizione".
Quelle croci erano spesso semplici manufatti di legno;quelle più pesanti,metalliche e no,comportavano fatiche e costi per essere erette,una forma di "offerta votiva" perfettamente in linea con la religiosità dei tempi e con la matrice culturale della gente di montagna.
Tutte queste croci hanno una storia,rappresentano un passato socio-culturale,hanno anche una funzione di memoria più strettamente legata ad episodi storici ed anche culturali e per questo devono,secondo me,essere conservate fino a quando le intemperie ed il tempo non le cancelleranno.
Ben diverso il contesto attuale!Anche nelle nostre valli è arrivata la pluralità etnica e religiosa,ma sopratutto prevale largamente il laicismo:anche tra i frequentatori di chiese e parrocchie all'ostentazione di una appartenenza alla comunità dei fedeli,solo in minima parte corrisponde un comportamento religioso/cristiano.Basta vedere quanti cattolicissimi cittadini e politici hanno atteggiamenti ferocemente discriminatori verso i poveri,i diversi,i deboli e gli stranieri!Oggi le nuove croci di vetta sono una affermazione di dominanza politico culturale inappropriata,hanno dimensioni e fatture che definirei arroganti,raramente si può dire che "si integrano "col paesaggio e con l'atmosfera dell'ambiente in cui vengono erette.Proprio la sensibilità ambientale e paesaggistica sta,pur lentamente,cambiando e certi mostri d'acciao sulle cime sono assolutamente orribili e fuori luogo.
Abbiamo già rinunciato alla tradizione architettonica di rifugi e bivacchi (spesso anche alla loro vera funzione),accettando orribili manufatti che devono spiccare esageratamente fra le rocce,spacciando il tutto per espressione artistica contemporanea.Rispettiamo almeno l'integrità di cime e luoghi ancora incontaminati,evitiamo di presidiarli con nuove croci.Il devoto basta che si guardi in giro per ringraziare il suo Dio di quanto vede ed il laico potrà godere di altrettanta gioia pensando a quanto la natura ed il tempo hanno saputo forgiare....