Autore Topic: Croci di vetta  (Letto 12358 volte)

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Offline pianmasan

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Croci di vetta
« il: 26/01/2022 20:30 »
https://gognablog.sherpa-gate.com/la-nuova-croce-in-vetta-al-corno-piccolo/#comment-83850

Altro spunto di infinite discussioni. Nel link segnalato tutti d'accordo per l'ometto di sassi, e pure io, che mi dichiaro credente e praticante. Bastano quelle che ci sono già, comprese le belle e artistiche croci dell'amico Charly (Rolando).

Offline kobang

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Re:Croci di vetta
« Risposta #1 il: 27/01/2022 17:19 »
Io non sono credente,ma le croci presenti dai tempi che furono sono comunque la testimonianza di una cultura popolare antica,spesso ai confini con la superstizione.Sicuramente espressione di un misto di tradizione contadina e pastorale che "doveva" affidarsi alla divinità per trovare la forza di sopravvivere tra mille difficoltà e pericoli.
Non credo ci fosse all'epoca un bisogno di affermare una appartenenza o di "marcare" un certo tipo di privilegio su una montagna.
Poi ci sono le croci erette come ringraziamento per presunti aiuti o salvamenti attribuiti alla divinità,come ex voto.
Oggi è tutto diverso:l'antica cultura dei valligiani è ben diluita da usi e costumi che non hanno certo il rispetto dei luoghi come priorità;la religiosità è vissuta e spesso esibita come segno di appartenenza anche di tipo politico.Alla esterirità del simbolismo e dei rituali,ben poco corrisponde in termini di pratica quotidiana degli ideali religiosi...
Per me quindi altre nuove croci non hanno il significato storico e sociale di quelle vecchie ed infatti sono spesso proposte opere impattanti,prepotenti direi e quindi non ne vorrei a giro tra le cime.

Offline Alex Bear

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Re:Croci di vetta
« Risposta #2 il: 27/01/2022 17:49 »
Io non sono credente,ma le croci presenti dai tempi che furono sono comunque la testimonianza di una cultura popolare antica,spesso ai confini con la superstizione.Sicuramente espressione di un misto di tradizione contadina e pastorale che "doveva" affidarsi alla divinità per trovare la forza di sopravvivere tra mille difficoltà e pericoli.
Non credo ci fosse all'epoca un bisogno di affermare una appartenenza o di "marcare" un certo tipo di privilegio su una montagna.
Poi ci sono le croci erette come ringraziamento per presunti aiuti o salvamenti attribuiti alla divinità,come ex voto.
Oggi è tutto diverso:l'antica cultura dei valligiani è ben diluita da usi e costumi che non hanno certo il rispetto dei luoghi come priorità;la religiosità è vissuta e spesso esibita come segno di appartenenza anche di tipo politico.Alla esterirità del simbolismo e dei rituali,ben poco corrisponde in termini di pratica quotidiana degli ideali religiosi...
Per me quindi altre nuove croci non hanno il significato storico e sociale di quelle vecchie ed infatti sono spesso proposte opere impattanti,prepotenti direi e quindi non ne vorrei a giro tra le cime.

Grande Leo, ancora una volta hai raccolto in toto il mio pensiero!

Offline simonegirar

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Re:Croci di vetta
« Risposta #3 il: 28/01/2022 19:19 »
Per me, le croci rimangono quelle poco evidenti ma significative a guardarle dal basso, per quanto poco si vedano, sono e rimangono "piccole" croci, sufficienti ad essere apprezzate quel tanto che basta per vedere che una cima c'è.
Quella come questa di una mia foto su Cima Socede, anche se oggi non ho idea di cosa sia rimasto, son 4 anni che non vado più sù.
Libero come il software che uso.

Offline jegger

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Re:Croci di vetta
« Risposta #4 il: 29/01/2022 08:51 »
Io non sono credente,ma le croci presenti dai tempi che furono sono comunque la testimonianza di una cultura popolare antica,spesso ai confini con la superstizione.Sicuramente espressione di un misto di tradizione contadina e pastorale che "doveva" affidarsi alla divinità per trovare la forza di sopravvivere tra mille difficoltà e pericoli.
Non credo ci fosse all'epoca un bisogno di affermare una appartenenza o di "marcare" un certo tipo di privilegio su una montagna.
Poi ci sono le croci erette come ringraziamento per presunti aiuti o salvamenti attribuiti alla divinità,come ex voto.
Oggi è tutto diverso:l'antica cultura dei valligiani è ben diluita da usi e costumi che non hanno certo il rispetto dei luoghi come priorità;la religiosità è vissuta e spesso esibita come segno di appartenenza anche di tipo politico.Alla esterirità del simbolismo e dei rituali,ben poco corrisponde in termini di pratica quotidiana degli ideali religiosi...
Per me quindi altre nuove croci non hanno il significato storico e sociale di quelle vecchie ed infatti sono spesso proposte opere impattanti,prepotenti direi e quindi non ne vorrei a giro tra le cime.

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