Autore Topic: Messner, la sua tragedia diventa un film  (Letto 20933 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.895
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
Messner, la sua tragedia diventa un film
« il: 01/04/2009 11:13 »
Messner, la sua tragedia diventa un film

01/04/2009 09:24
TRENTO - Quarant'anni dopo la fatidica spedizione del 1970 sul Nanga Parbat (8.127 metri), in Pakistan, che costò la vita a Guenther Messner, il fratello Reinhold racconta la tragedia di quella scalata in un film che uscirà nel gennaio del 2010.
Si tratta di «Nanga Parbat», una produzione tedesca per la regia di Joseph Vilsmaier, a cui Messner partecipa con una joint-venture nella sua veste di «consulente»: non tanto per spiegare come «impugnare una piccozza» agli attori che vestiranno sul grande schermo i panni suoi e del fratello, bensì per far «vedere le emozioni» di quella scalata. E il film, assicura Messner, non sarà un pretesto per dire al mondo intero come sono andate le cose. Anche se ancora oggi, ammette, qualcuno nutre dubbi. Sarà Messner, quindi, da dietro le quinte, a «suggerire» ai protagonisti - Florian Stetter nella parte di Reinhold e Volker Bruch nella parte di Guenther - «come funziona la psicologia fra due fratelli, fra un capo-spedizione e i giovani alpinisti».
Sarà «la storia vera di quello che è successo, ma racconterà anche una parte della mia vita, non solo la scalata», ha proseguito l'ex alpinista, spiegando che «il film inizia molto prima della spedizione, dalla nostra infanzia, a casa, per dire come nasce» l'idea. «All'inizio, mio fratello non doveva andare, i nostri genitori non volevano - ha ricordato Messner -, poi il capo-spedizione, all'ultimo momento, lo ha invitato. Il capo-spedizione non voleva che noi fossimo assieme nella cordata, ma noi non accettammo. È una storia molto complessa, che però alla fine porta a questa tragedia». E il film, ha sottolineato Messner, non è stato ideato per «difendersi» contro tutti coloro che per anni hanno dubitato della versione dei fatti, poi confermata - nel 2005 - dal «ritrovamento del corpo di mio fratello».

da l'Adige

Sulla carta, promette di essere un film interessante. Speriamo non sia come "Grido di pietra", che in partenza poteva e doveva essere un film eccezionale (Werner Herzog come regista!) invece, per una serie di ragioni, è risultata una mezza fetecchia :(
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/